Quando trovare un posto barca sul Ceresio diventa una caccia al tesoro

Chi frequenta il Ceresio con una certa costanza, vuoi per ammirarne la bellezza, vuoi per pescare, o anche solo per decidere di passarvi il proprio tempo libero, il sogno di possedere una barca l’ha sicuramente fatto. Anche solo un piccolo natante - non per forza un motoscafo -, magari utilizzato per uscire a prendere qualche pesce. Oppure, perché no, per godersi le ore estive facendo un bagno nel mezzo del lago. Due esempi che, però, alle nostre latitudini si presentano sovente. La storia, d’altronde, insegna che tra il Ceresio e i villaggi che lo circondano, vi è sempre stata simbiosi: vuoi per la sopravvivenza, per gli affari, in tempi più recenti per lo svago dei cittadini o per il turismo. Abbiamo quindi deciso di immedesimarci in chi volesse acquistare una barca per godersi il lago.
L’acquisto non è un problema
L’acquisto, va detto, non è un problema. Basta fare un giro su internet e si trovano barche d’occasione, in Ticino (addirittura già presenti sul Ceresio), per poche migliaia di franchi. Pronte all’uso, soprattutto quelle con un motore di pochi cavalli, per cui non serve avere la patente. Una volta comprata la barca, però, sorge un vero e proprio problema: il posto dove ormeggiarla. Anche perché, al momento dell’immatricolazione del natante, viene detto chiaramente che «il rilascio della licenza di navigazione e delle relative targhe è subordinato al possesso di un luogo di stazionamento autorizzato». Ecco che, a questo punto, parte una vera e propria caccia al tesoro: il posto barca.
A Morcote e a Caslano
Sul Ceresio, a livello comunale, l’impresa è davvero ardua. Abbiamo contattato tutti i Comuni che dispongono di un porto o di un pontile e il risultato è eloquente. Dei 12 Comuni che ci hanno risposto – per un totale di oltre 1.400 stalli per natanti – siamo riusciti a trovare solo cinque posti: tre a Morcote (su 93 stalli totali) e due a Caslano (69 i posti comunali). Per gli altri è tutto al completo, non c’è disponibilità.
Tutto il resto è occupato
Da Mendrisio a Lugano è tutto occupato. Ma non solo, in quasi tutti i comuni c’è una lista d’attesa per vedersene assegnato uno (e la precedenza, nella maggior parte dei casi, è data innazitutto ai residenti). I casi numericamente più eclatanti sono quelli di Lugano e Mendrisio. In Città, gli oltre 750 posti barca sono tutti affittati e la lista d’attesa supera le 70 unità. A Mendrisio, che ha 44 stalli nel quartiere di Capolago, le persone che attendono un ormeggio sono 57, dunque più dei reali posti a disposizione. Liste d’attesa più contenute si registrano invece a Brusino (5), Tresa (2-3), Melano (9), Collina d’Oro (5) e Melide (12).
Stessa situazione a Sud
Tutto occupato anche a Riva San Vitale (55 stalli e 6-7 ulteriori richieste all’anno, ci comunicano dal locale Patriziato), a Caslano e ad Agno (dove non sono state quantificate le persone in attesa). Insomma, dai numeri emerge piuttosto chiaramente quanto la domanda sovrasti l’offerta. A Riva (ne abbiamo scritto nell’edizione del 25 marzo) c’è un progetto di porto galleggiante che, se sarà approvato, permetterà di ormeggiare 75 barche. Del resto è dal lontano 1994 che, in Paese, si parla di un nuovo porto.
«Una sorta di numero chiuso»
Il fenomeno è ben noto in Città. Lo conferma anche il capo ufficio porti e pontili di Lugano Fabio Schnellmann: «Se avessimo settanta posti in più domattina sarebbero già affittati, esordisce. «Riscontriamo sempre dei problemi quando andiamo a parlare con il Cantone per un possibile ampiamento dei posti barca». Cantone che «ha creato una sorta di numero chiuso», spiega il nostro interlocutore. Alla base, però, c’è una chiara politica del Dipartimento del Territorio che si può ravvisare, ad esempio, nel Piano di recupero e valorizzazione delle rive. A Lugano, comunque, si guarda oltre: «Anni fa abbiamo ampliato il Belvedere, creando un nuovo braccio per accogliere i natanti». E all’orizzonte si profila un’opportunità: «Il circolo velico dovrà sostituire il frangiflutto – evidenzia Schnellmann –; potrebbe esserci una possibilità di ampliamento con la realizzazione di nuovi stalli».