Mendrisiotto

Quando un parco naturale fa scoprire arte e cultura

Le visite guidate del Parco delle Gole della Breggia consentono di apprezzare le perle naturalistiche e geologiche dell’area – Il ricco programma di eventi studiato dagli addetti ai lavori trasforma però il luogo anche in un palco per eventi musicali e alla riscoperta delle nostre origini
Lidia Travaini
16.04.2025 06:00

Può una realtà come un parco naturale avere un vero e proprio calendario di eventi? La risposta è certamente sì, almeno per il Parco delle Gole della Breggia, che grazie alle sue perle geologiche, naturali e culturali può trasformarsi in un vero e proprio palcoscenico. «Siamo in un parco naturale protetto, che dobbiamo tutelare e valorizzare seguendo le indicazioni del Piano di utilizzazione cantonale del comparto – ha esordito il direttore del Parco Andrea Stella –. La nostra missione è però anche di farlo conoscere, facilitarne l’accesso sia per motivi didattici sia per motivi di svago; per questo abbiamo allestito un programma ricco e variegato e per tutti».

Spettacolo nello spettacolo

Il programma di eventi che caratterizzeranno il 2025 del Parco è stato illustrato ieri nella suggestiva cornice del Mulino del Ghitello. E fa molto di più che mettere in mostra gli «spettacoli» che il parco già racchiude, perché trasforma il comparto in una location per spettacoli «esterni», di arte e cultura, impreziositi dal contesto in cui vengono messi in scena.

Per scoprire gli «spettacoli» interni, se così possiamo chiamarli, quindi gli elementi preziosi del Parco, a dare ritmo alla stagione 2025 ci sono svariate visite guidate. Tra queste il «Percorso del cemento» – «che fa un po’ la parte del leone delle nostre visite», così Stella –, un’occasione per entrare nelle viscere della terra e visitare le gallerie di estrazione del calcare, che sarà proposta quattro volte (o su richiesta, per i gruppi). Sarà proposto invece due volte l’evento, che è sia gioco, sia spettacolo, «Segni del tempo», che prevede un viaggio lungo 4,6 milioni di anni dalla nascita della terra alle rocce del Parco. Ma ci saranno anche un’esperienza dedicata all’alimentazione delle specie viventi nel Parco, il percorso geobotanico con fermate letterarie «Spicchi di natura al Parco», il «Viaggio nel tempo della natura», dedicato alla Breggia e alle sue gole e lungo ben 200 milioni di anni, e il «fratello» «Viaggio nel tempo dell’uomo» dedicato invece alle impronte lasciate dall’uomo nel corso dei secoli nell’area. Spazio, infine, a un’esperienza dei sensi con «Silenzio in galleria!», per sperimentare il silenzio e il buio assoluto. Date e dettagli degli appuntamenti sono disponibili sul sito del Parco.

Non solo musica

Tanta attenzione avranno anche gli spettacoli «esterni», cioè portati nel Parco da artisti vari. Tra questi, quello molto atteso nato dalla collaborazione con l’Associazione Luce Chiara (ve ne parleremo tra poco).

A fare tappa nel Parco con i loro spettacoli saranno inoltre il SaxMeet Ensemble (con due diversi concerti il 24 maggio e il 28 giugno), la New Azzan Big Band che si esibirà alla Torre dei forni il 21 settembre, ed Elements: uno spettacolo in 4 atti di Jess Gardolin e Marzio Picchetti dedicato ai quattro elementi (il 3 ottobre).

Torniamo alla collaborazione con Luce Chiara, che si manifesterà con una doppia proposta. La prima è un concerto, il 27 aprile, alla Chiesa Rossa di Castel San Pietro: un viaggio tra la musica classica e quella popolare dal titolo «Arpa e voci alla Chiesa Rossa» con la soprano Liga Liedskalnina e l’arpista Elisa Netzer. Quest’ultima, allieterà i presenti anche con un brano inedito composto per il proprio matrimonio. Lo spettacolo «Amori (im)possibili» sarà invece messo in scena il 9, 10 e 11 maggio alla Torre dei forni: «È stata una grande sfida, la location è unica ed abbiamo creato uno spettacolo ad hoc», ha spiegato Andrea Netzer dell’Associazione. Lo spettacolo è unico anche per altri motivi, è indissolubilmente legato al territorio perché racconta tra musica, recitazione e proiezioni, «usando il filo conduttore dell’amore, alcuni episodi storici che hanno segnato il Mendrisiotto», ha sottolineato la storica dell’arte Eleonora Alberti. Dalla tragedia della Chiesa Rossa del 1390 – «una tragedia shakespeariana in salsa momò, con un amore proibito tra due giovani di famiglie rivali» –, alle lettere d’amore degli emigrati in Argentina del 1800, all’amore altruistico di Frà Cecott, eremita balernitano, alla speranza di chi è scampato alla persecuzione nazifascista per rifugiarsi in Svizzera.

Da non perdere

Non mancheranno eventi più classici: la Giornata internazionale dei musei, la Giornata Svizzera dei mulini, il Ciclocinema alla Torre dei forni e molto altro.