Rete tram-treno

«Quanto fatto dal Cantone non era la strada corretta»

Il direttore della Conferenze delle associazioni tecniche Loris Dellea sulla decisione del Governo di annullare il concorso: «Stupiscono sia le tempistiche sia i contenuti»
© Dipartimento del territorio
Valentina Coda
29.03.2024 17:00

«Stupiscono sia la tempistica dell’annuncio, sia i contenuti, e siamo oltremodo sorpresi che questo sia il risultato del bando che era stato pubblicato a suo tempo». Non usa mezzi termini Loris Dellea, direttore della Conferenza delle Associazioni tecniche del Canton Ticino (CAT) nel commentare la decisione del Governo di annullare il concorso. Un’altra brusca frenata per la rete tram-treno e una notizia che lascia alquanto interdetta e arrabbiata l’associazione di categoria. «Le motivazioni adottate per interrompere e annullare il concorso appaiono in questo momento difficili da comprendere», rileva Dellea. Se da una parte «era già chiaro a tutti e da diversi mesi che il committente dell’opera non fosse più il Cantone, ma la nuova società RTTL SA, è invece più difficile comprendere perché sono stati necessari quasi 8 mesi dalla sentenza del Tribunale federale (quasi 17 da quella del TRAM), che annullava la decisione del 6 aprile 2022 del Consiglio di Stato, per determinare che tutti i gruppi concorrenti rimasti in gara non soddisfacessero i criteri di idoneità imposti dal bando. Stupisce, inoltre, il fatto che non fosse stato chiesto ai tre offerenti rimasti in gioco di rinnovare la validità delle offerte inoltrate per evitare che le stesse poi scadessero».

Ma non è tutto. Dellea, a nome della CAT, parla di «delusione» e «scoraggiamento» per «il tempo trascorso fino ad oggi dal primo bando del tram-treno», ricordando anche che «già nel 2017, la CAT, aveva comunicato al Dipartimento del territorio la sua disponibilità per affrontare le complesse procedure di concorso, invito mai accolto da parte del Dipartimento. Diversi anni trascorsi che hanno portato purtroppo a nulla, causando molti costi diretti a carico del cittadino, oltre ai costi che i gruppi di progettisti hanno dovuto fino ad ora sopportare per allestire e inoltrare le loro offerte». A seguito della decisione del Cantone, è evidente che i tempi sono destinati ad allungarsi. Sì, ma di quanto? Se tutto fosse filato liscio (ricorsi permettendo) «teoricamente a maggio 2024 si poteva iniziare la progettazione. In realtà, prima della primavera 2025 non si farà niente», rileva Dellea. Altra domanda pendente: forse il bando era poco attrattivo, chiediamo. «Non era un problema di attrattività. A conti fatti oggi possiamo affermare e confermare che quanto fatto dal Cantone non era la strada corretta per aggiudicare la progettazione di questo importante e complesso progetto. Lo dimostra l’annullamento del concorso, a cui ha di fatto partecipato tutto il mondo dell’ingegneria ticinese. Le quattro offerte inoltrate sono state allestite da quattro grandi gruppi, che fanno capo a studi di ingegneria ticinesi, d’oltralpe e pure esteri. Siamo meravigliati che nessuna offerta sia stata in grado di adempiere tutti i criteri di idoneità, così per lo meno è quanto sostiene il DT. Se così fosse, sarebbe a nostro avviso la dimostrazione che l’impostazione del bando era sbagliata».

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