Quartino, un buco da mezzo milione

Cinque anni di affitti arretrati, per un ammontare complessivo di 531.000 franchi. È quanto la J'J's Miraflores SA, amministrata da un cittadino elvetico (Lucerna), deve al Comune di Gambarogno, proprietario degli stabili del Centro Rivamonte a Quartino. Per questo, dopo anni di confronto e innumerevoli tentativi di incasso, da un lato, e di sfratto, dall'altro, il Municipio ha deciso di «sostenere una causa per responsabilizzare l'amministratore unico della società di tutti i danni causati al Comune». E, per farlo, con un messaggio emanato il 18 gennaio scorso rivolge al Consiglio comunale una «richiesta d'autorizzazione a stare in lite con l'affittuario», così come previsto dalla Legge Organica Comunale.
Gli stabili situati a Quartino, originariamente edificati e poi dismessi dalla Filatura, furono acquistati dal Comune di Magadino nel 1999. Nei primi anni ospitarono il ristorante/minigolf gestito dalla ditta Hagmann SA, noto come Centro Tropicana. In seguito, nel 2005, tutti gli spazi commerciali vennero affittati alla J'J's Miraflores SA con tre contratti locativi: uno per il ristorante/minigolf, uno per gli spazi esterni e un altro per gli appartamenti. Gli affitti annui ammontano, nell'ordine, a 60 mila franchi, 21.600 e 24 mila. Tutti i contratti prevedono la disdetta al 31 dicembre 2016 e la possibilità di protrarre la locazione di altri cinque anni, con scadenza definitiva al 31 dicembre 2021. Ora, nei primi anni - spiega il Municipio nel messaggio al Consiglio comunale - «pur con qualche difficoltà i rapporti tra le parti sono stati buoni». I problemi sono iniziati nel 2010 quando, in seguito all'aggregazione, l'amministratore della Miraflores SA ha più volte sollecitato il Municipio di Gambarogno con la richiesta di riduzione delle pigioni. Non solo: in assenza di un accordo, «ha iniziato ad avanzare pretese di risarcimento per presunti investimenti effettuati e perdite di guadagno causate, a suo dire, da difetti degli stabili. In seguito ha gradualmente interrotto ogni tipo di pagamento». Così - siega il Municipio - l'autorità comunale ha inizialmente cercato di ottenere l'incasso delle cifre dovute attraverso l'Ufficio esecuzione e fallimenti e tramite una società esterna specializzata nell'incasso di crediti. Ma senza risultati. Ora quindi - continua - per evitare che l'affittuario «protragga il più possibile il periodo di locazione senza pagare il dovuto, impossessandosi di tutti gli attivi e svuotando di contenuto la SA, da poi mettere in liquidazione», il Comune intende sostenere una causa, per la quale necessita di un'autorizzazione da parte del Legislativo comunale. Restano intanto in corso le procedure di appello contro la conferma delle disdette e degli importi non pagati. Nel frattempo, il 31 dicembre 2015 il Pretore ha ordinato lo sfratto immediato di tutti i locali.