Bellinzona

Quei cartelli stradali un po’ naïf: «Non era segnaletica»

L’Area del supporto e del coordinamento del Dipartimento del territorio, contattata dal CdT, fa chiarezza dopo l’interpellanza del primo cittadino della Turrita Luca Madonna sul caso di Galbisio - «Avevano semplicemente lo scopo di informare»
Alan Del Don
11.08.2020 11:07

Segnaletica stradale «alternativa»: colpa del coronavirus o della canicola? La domanda, solo in parte ironica come vedremo più avanti, la pone il primo cittadino di Bellinzona Luca Madonna (Lega dei ticinesi) attraverso un’interpellanza. Il consigliere comunale parla di «cartelli stradali provvisori posati in modo un po’ naïf in prossimità di lavori in corso o segnaletiche poco chiare nell’imminenza di incroci» che non fanno altro che confondere gli utenti della strada, con il rischio di causare incidenti magari anche gravi». A testimonianza della sua affermazione allega tre fotografie scattate nelle scorse settimane a Galbisio, frazione della città, «dove quanto posato non sembra minimamente rispettare le direttive specifiche: sto parlando di un foglio A4 messo in una busta trasparente e attaccato con nastro adesivo ai cartelli stradali esistenti». Un modo di fare «rudimentale», annota Madonna, il quale chiede appunto all’Esecutivo della Turrita cosa ne pensa e chi valuta la correttezza della segnaletica.

Il CdT ha girato il quesito ai preposti uffici cantonali. Ci ha risposto la segreteria dell’Area del supporto e del coordinamento del Dipartimento del territorio. «Per quanto concerne Galbisio, i fogli citati (nell’interpellanza, ndr.) non sono certamente segnaletica, ma avvisi/informazioni da considerare nel loro contesto. Il Cantone ha recentemente posato una pavimentazione fonoassorbente nell’abitato di Carasso; il cantiere ha avuto la durata di due settimane, con lavori prevalentemente notturni; precedentemente sono stati emessi gli abituali comunicati stampa e radio, nonché gli avvisi all’utenza pubblicati sul sito della Città di Bellinzona. Per le prime notti il transito nel cantiere era permesso ai residenti di Carasso e ai mezzi di primo intervento, mentre per le ultime notti (posa della miscela) la strada era completamente chiusa al traffico (viste le larghezze della carreggiata)».

Durante gli interventi, si puntualizza, «erano presenti quattro agenti di sicurezza per tutte le notti: due in prossimità del cantiere, uno a Gorduno e uno alla rotonda per via G. Lepori a Carasso. Qualche utente residente a Galbisio si è comunque lamentato in quanto uscendo di casa e prendendo la strada in direzione di Carasso, durante le notti di pavimentazione, è stato costretto a tornare indietro all’inizio del cantiere. Quindi, quale ulteriore misura immediata, sono stati esposti per due notti degli avvisi nelle stradine comunali che sboccano sulla cantonale. Gli stessi avrebbero dovuto essere tolti durante il giorno, ma avevano lo scopo di informare e non certo la pretesa di fungere da segnaletica».