Quel 18.enne di Cureglia che scrive poesie: «È il mio modo di esprimermi»
«La nebbia a gl'irti colli piovigginando sale, e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar». È la prima strofa di San Martino di Giosuè Carducci ad avere ispirato un bimbo a cui, alle Elementari, era stato chiesto di scrivere un testo durante una verifica. Quel bimbo oggi ha 18 anni, si chiama Gabriel Tagliabue, abita a Cureglia e scrive poesie. Una passione insolita per un ragazzo della sua età, che al termine dell'anno scolastico otterrà la maturità liceale.
«La prima volta avevo 6 anni», racconta con un po' di imbarazzo. «A partire dagli 8 anni d'età ho iniziato a scrivere in maniera più consistente. Da allora non mi sono più fermato».
Gabriel non ama esporsi, sul profilo Instagram @g.t_poesie ha pubblicato solo 10 sue opere, eppure dal 2016 ha vinto oltre 60 premi letterari. L'ultimo qualche settimana fa, il Premio di poesia di Monza «Isabella Morra», per la poesia dal titolo La notte d'un ritorno. «Mi colpisce la maturità del poeta che, così giovane, è riuscito, con i suoi versi, a toccare altezze di significato che conducono a riflettere sul grande valore degli affetti e della vita» è la motivazione di Antonetta Carrabs, fondatrice del Premio e presidente della Casa della poesia di Monza. Il secondo premio è andato a un altro ticinese, Noah Vizzardi di Ludiano, autore della Poesia di Noah.
«Sono stati i miei genitori a iscrivermi ai concorsi», spiega Gabriel. «Anche se ho vinto qualche premio, non mi reputo mai sufficientemente bravo». Il 18.enne si dedica alla scrittura nel suo tempo libero, «quando succede qualcosa, per esprimere se stesso e quello che ha attorno». La poesia gli serve per «portare a tutti la sua visione del mondo». Nell'ultimo periodo sta sperimentando un nuovo stile: «Incontro la gente per strada e mi faccio ispirare, immagino le loro vite, le emozioni». Un'idea che è nata durante la gita di maturità a Vienna. Un processo che riporta alla mente À une passante di Charles Baudelaire, la quale mette in scena tutte le emozioni che può provocare uno sguardo.
Insomma, il percorso di Gabriel Tagliabue è tutto in divenire. A febbraio uscirà una prima raccolta di poesie, pubblicata da Planet Book. Nel 2025 si iscriverà all'università, vorrebbe studiare Cinema. «Continuerò a scrivere, ho iniziato anche con qualche racconto. È il mio modo per trovare il mio posto del mondo», conclude. Un mondo che osserva con il «terzo occhio» della poesia.
LA NOTTE D’UN RITORNO (Premio di poesia di Monza Isabella Morra)
Prima che ti possa rivedere
circondami delle tue ali di fredda pietra,
avvaliti d’ogni mio respiro,
impedisci al mio corpo d’avvicinarsi,
ancora per un po’.
Prima che il mondo riprenda un senso
ricordami ciò che più non è,
così ch’io non soffra per cioè che mai sarà;
immergi il mio senno ed i pensieri
in quel vuoto sì grande d’ogni pupilla.
Prima che le stelle tornino a spegnersi
tu guardale dall’altro lato del tempo,
talmente romite ed ignobili che ogni cuore
le tenta,
e loro, alte tra luci di tutti i forse,
scintillano per chi più non vuol tornare,
e prima che rientri nella linea
che divide sogno e libertà,
che s’impossessa d’ogni volto in frenesia,
ti prego scappa,
perché qui, solo e fermo
non sarò mai io.