«Quel messaggio di pace deve ripartire da tutti noi»

Un occhio rivolto al passato per commemorare gli importanti accordi siglati nel 1925 sulle rive del Verbano dai principali attori della politica europea; l’altro, invece, che guarda avanti per veicolare quel messaggio che cent’anni fa consentì di giungere ad una stabilità nel continente dopo la fine della prima guerra mondiale. Persegue questo duplice obiettivo il programma allestito per celebrare il centenario del Patto di Locarno allestito dalla Città grazie al lavoro di un gruppo di esperti e, soprattutto, il coinvolgimento di numerosi enti, associazioni e privati attivi sulla scena culturale locale. «Vogliamo veicolare il messaggio che oggi, come avvenne cent’anni fa, la pace può partire anche da Locarno, anche da tutti noi», ha evidenziato il sindaco nell’illustrare, insieme alla collega di Municipio Nancy Lunghi, gli appuntamenti che ritmeranno l’anno giubilare.
Un progetto in evoluzione
«Questo centenario - ha aggiunto Pini, è l’occasione per rilanciare in Ticino, in Svizzera, in Europa e nel mondo intero “L’Esprit de Locarno”, ossia la volontà di risolvere i conflitti con il confronto, il dialogo e la costruzione di un progetto comune». Ed è proprio attorno ad un progetto comune, ha rilevato Nancy Lunghi, che si svolgeranno le celebrazioni del Patto. Un progetto che per larga parte è già definito, ma che nel corso delle prossime settimane e dei prossimi mesi si delineerà nella sua completezza attraverso iniziative estremamente variegate che toccano più ambiti e che coinvolgono diversi attori. «Per traghettare i valori del Patto anche negli anni a venire abbiamo voluto sviluppare una narrativa forte», ha affermato Sébastien Peter, direttore dei Servizi culturali della Città. E questo ad iniziare dalla comunicazione grafica sviluppata dall’agenzia locarnese SpotHeroz secondo il concetto «Fili del Dialogo» che, come spiegato da Maria Mazzucchelli, simboleggia le connessioni invisibili tra popoli, nazioni e generazioni. Oltre al logo che caratterizzerà tutti gli eventi in programma e le diverse pubblicazioni, è stato attivato il sito locarnocittadellapace.ch che, costantemente aggiornato, funge da piattaforma per la divulgazione delle informazioni degli eventi.

Giornata ufficiale il 4 ottobre
Ma veniamo al programma delle manifestazioni allestito per celebrare il centenario del Patto di Locarno ed illustrato dall’archivista municipale Rodolfo Huber. Impossibile elencare esaustivamente tutti gli appuntamenti per i quali rinviamo al sito citato in precedenza. Già sin d’ora possiamo annunciare che la giornata ufficiale di commemorazione si terrà il 4 ottobre al PalaCinema. Vedrà la partecipazione di rappresentanti istituzionali e diplomatici di rilievo e sarà arricchita da un’esibizione musicale dell’Orchestra della Svizzera italiana. Da citare anche il premio biennale «Locarno Città della Pace» realizzato in collaborazione con il Locarno Film Festival e che verrà assegnato a personalità attive in ambito culturale e sociale per il loro impegno nella promozione della pace. Il premio verrà attribuito per la prima volta nell’ambito della giornata della diplomazia in calendario il prossimo 11 agosto. È poi previsto un ciclo di conferenze internazionali con esperti di storia, diritto e relazioni internazionali tra i quali Massimo Cacciari, Carlo Ossola, Marino Viganò e Christoph Cornelissen. Non mancheranno inoltre mostre storiche e installazioni urbane - con gigantografie e contenuti multimediali - oltre a un percorso didattico sulla pace, nonché eventi artistici e culturali. Tra questi vi saranno spettacoli teatrali, concerti e proiezioni cinematografiche. In programma anche attività didattiche e pubblicazioni pensate per coinvolgere in particolare le scuole e le giovani generazioni nella riflessione sulla diplomazia e la pace. Unico neo, bello grande, è l’impossibilità di disporre del Pretorio, edificio nel quale cent’anni fa vennero siglati gli accordi. Lo stabile è infatti inagibile in vista dei lavori di ristrutturazione da parte del Cantone che ha, come si suol dire, perso il treno delle celebrazioni per il centenario del Patto di Locarno.

Trattati e convenzioni siglati da sette Stati
Noti nel loro complesso come Patto di Locarno, quelli elaborati un secolo fa da una settantina di diplomatici - che insieme a un centinaio di giornalisti animarono la cittadina sulle rive del Verbano, all’epoca abitata da non più di 5.000 persone - furono in realtà diversi trattati e convenzioni. Il trattato principale per il ripristino di una pace stabile in Europa dopo la prima guerra mondiale fu il cosiddetto Patto Renano, secondo il quale Germania da una parte, e Francia e Belgio dall’altra riconoscevano i confini, con l’impegno di non violare le comuni frontiere. Tale accordo sancì inoltre la smilitarizzazione della zona sulla sponda est del Reno, il divieto di aggressione e l’obbligo di ricorrere all’arbitrato pacifico in caso di controversie. Italia e Gran Bretagna si impegnavano a difendere quella delle due parti che fosse stata attaccata. Due convenzioni firmate dalla Germania, una con la Francia e l’altra con il Belgio, definivano poi la procedura arbitrale da seguire in caso di conflitto. La Germania accettò così i confini occidentali scaturiti dalla guerra, in particolare la rinuncia a pretese sull’Alsazia-Lorena, e concluse inoltre accordi con la Polonia e la Cecoslovacchia, in cui si stabiliva di voler regolare le eventuali divergenze mediante una procedura d’arbitrato pacifico. Il Patto di Locarno, siglato il 1. dicembre 1925 a Londra, entrò in vigore l’anno successivo, quando la Germania fu accolta in seno alla Società delle Nazioni.