Quel palazzo a Viganello che ora è affacciato su un deposito di cantiere

Difficile - impossibile - accontentare tutti quando si parla di cantieri. Specie se in zone densamente abitate. In questo caso parliamo di Lugano e la questione di fondo è la seguente: perché un deposito di cantiere movimentato per diversi mesi anche di notte si trova praticamente nel cortile di una palazzina d’appartamenti? La risposta, che inevitabilmente accontenta fino a un certo punto i diretti interessati, è che si trattava del male minore.
Le proteste
A lamentarsi di questo cantiere sono gli inquilini di un edificio in via Boscioro, a Viganello. Poco distanze dal nuovo Campus USI-SUPSI. Il deposito di cantiere è stato creato in un terreno del Cantone a esso confinante ed è stata probabilmente la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, dato che gli abitanti già da anni convivono con i diversi cantieri che stanno tramutando l’area. Il deposito, però, non serve a essi, bensì ai lavori in corso da qualche mese su via Zurigo. Un cantiere nato dalla necessità del Cantone di rinnovare la propria infrastruttura (l’asfalto). Di conseguenza, come da prassi, già che si apriva si è messo mano anche alla sottostruttura (elettricità, acqua, fogne, internet) per ottimizzare i costi e anche minimizzare per quanto possibile i disagi. Un cantiere che però da via Boscioro dista circa mezzo chilometro. «Perché non è stato cercato un altro spazio? - dice un’inquilina sentita dal CdT - Non mi sembra rispettoso piazzare un’area di cantiere utilizzata di notte in una zona abitata». Il cantiere «vive» di notte perché, per evitare il collasso viario, i lavori su via Zurigo sono soprattutto notturni. Il risultato per la nostra interlocutrice sono alcuni mesi ormai di notti pressoché insonni, con tutti i problemi che la mancanza di sonno poi comporta. Inoltre, le è stato inizialmente difficile capire a chi potesse rivolgersi per protestare, non essendole stato notificato nulla al riguardo, né all’amministrazione della palazzina. Ora la situazione pare leggermente migliorata e di notte non vi sarebbero più movimenti. «Ma i camion e i dumper arrivano alla mattina presto ora, in una zona trenta con vicino delle scuole, bambini e ragazzi a piedi. E fanno un gran rumore: è stata fatta una perizia fonica? Spero che non si vada avanti ancora per due anni».

Le spiegazioni
Gli inquilini lamentano inoltre il silenzio delle autorità, almeno finora. La capodicastero Spazi Urbani Karin Valenzano Rossi, da noi contattata al riguardo, afferma però che il Municipio ha saputo solo qualche giorno fa delle rimostranze (finora gli inquilini si erano rivolti ad altri servizi comunali) e che ne discuterà durante la seduta di giovedì. Un cambio di marcia, dato che come visto si tratta di lavori del Cantone, è improbabile, in quanto posizionare il deposito di cantiere in via Boscioro è stata una scelta operativa ragionata, un compromesso, «il male minore»: «Premettendo che le persone pesantemente toccate da tutti questi lavori, in particolare quelle su via Zurigo e nelle vicinanze del deposito a Viganello, hanno tutta la mia comprensione e le ringrazio per la pazienza e la tolleranza, purtroppo questi lavori infrastrutturali vanno fatti e il deposito di cantiere in via Boscioro è stato identificato come il meno impattante e il più efficiente da tutti gli operatori coinvolti». Posarlo altrove, sottolinea la municipale, avrebbe significato «far percorrere più strada a mezzi molto grossi e rumorosi, creando così disturbo ad ancora più persone e - data la mole dei veicoli - stressando molto più le strade date le maggiori distanze». Il male minore, appunto, anche considerando che trovare siti alternativi appena fuori città non è scontato. Agli inquilini di via Boscioro è dunque rimasto in mano la proverbiale Pepa tencia. «Ci dispiace molto e sono stati presi tutti gli accorgimenti possibili per limitare i disagi - conclude Valenzano Rossi. - Ad esempio, si è cercato di scegliere il periodo di cantiere che sulla carta è più freddo così da evitare le emissioni sonore in periodi più miti quando le finestre sono aperte».