Quel telefono che da anni aiuta i giovani in difficoltà
A segnalare maggiormente una situazione potenzialmente delicata è la famiglia, sono mamma e papà. Anche i parenti, quali zii e nonni capita che chiamino. Mentre il minore, numeri alla mano, alza la cornetta in un caso su cinque. A suonare – ormai da decenni – è l’apparecchio dell’Associazione Telefono S.O.S Infanzia. Associazione – coordinata da Paolo Frangi – che sin dalla prima risposta è pronta innanzitutto ad ascoltare. I suoi volontari sanno però anche sostenere, consigliare, indirizzare. In poche parole – grazie anche alla formazione continua che svolgono – sanno dare un concreto aiuto. È un fiume in piena – tanto da lasciar trasparire la passione e l’anima che impiega – Tina Mantovani, da anni volontaria dell’associazione. Ci ha invitati nella sede di Chiasso – insieme alla presidente dell’Associazione La Sorgente Lidia Canonico – per fare il punto della situazione. O meglio: per sensibilizzare – ovviamente senza violare minimamente la privacy delle persone che compongono il numero 091/682.33.33 –, sulle insidie che possono celarsi dietro al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza.
«Lo scorso anno – ci racconta Tina – abbiamo trattato 51 casi. Di questi, 31 sono stati considerati complessi, ovvero che necessitavano di una presa a carico da parte dei servizi competenti». Già, è proprio questo lo scopo: saper ascoltare – che è già un primo prezioso sostegno – per poi indirizzare la persona che ha chiesto aiuto verso la persona o il servizio più consono. Con gli anni, con i cambiamenti non solo sociali, cambiano anche le tipologie di problemi da affrontare. Nel 2023 – racconta la volontaria – al primo posto «si è reso necessario prendere contatto con l’antidroga, dove possiamo contare sul prezioso lavoro del sergente maggiore Mauro Mantovani (alla testa del Gruppo Visione Giovani, ndr.)». Al secondo posto i casi che giungono al Telefono S.O.S Infanzia richiedono un contatto con i servizi sociali, poi con gli istituti scolastici. A colpire – non solo chi risponde al telefono – è la fascia d’età: a chiedere aiuto sono le famiglie con ragazzini dagli 8 ai 12 anni. «Si è abbassata – ammette Tina – e questo spaventa non poco». Nella casistica riscontrata dai volontari rientrano i maltrattamenti di tipo psicologico, i problemi familiari, la droga e l’alcol. In aggiunta, si fa presente, c’è il mondo dei social e affini: «Oggi i ragazzini rischiano di diventare più amici degli sconosciuti rispetto a chi li circonda». «Capita che i genitori non controllino a sufficienza – le fa eco Lidia Canonico, che con La Sorgente può fungere anche da accompagnatore nella presa a carico – e la rete è piena di furbi, di accalappiatori». In questo particolare mondo c’è anche il cyberbullismo e i bambini che ne sono vittime – racconta Lidia – «tendono a non raccontare nulla altrimenti vengono visti come spie». Da qui, l’auspicio: «Guardate vostro figlio negli occhi e facciate sì che anche lui faccia lo stesso». Lidia, infine, rende attenti anche su un altro fenomeno che si presenta con maggiore frequenza: «Ultimamente è capitato di ricevere telefonate da parte di persone adulte che ci hanno raccontato di essere attratte da minorenni». Persone che hanno quindi, più o meno direttamente, chiesto aiuto: «Li ho ringraziati, perché hanno capito di essere malati. Queste persone vanno curate».
Federico Mari, il pioniere
Il 17 novembre del 2014, dieci anni fa, è venuto a mancare Federico Mari, «pioniere e fondatore del “Telefono”. Già negli anni ‘70 del secolo scorso si era attivato per i giovani dei quartieri meno fortunati – evidenzia Tina Mantovani –. Si era accorto che c’era del malessere. Ha creato la prima linea telefonica perché ai tempi non c’era nessuno che se ne occupava». Da allora, l’opera di Mari rivive nel premio (vedi box a lato) che, annualmente, viene proposto dall’associazione. Riconoscimento che, quest’anno, andrà in scena il 30 novembre, dalle 10.15, nella sala del Consiglio comunale della cittadina.
Un premio per chi è attivo nel sostegno ai minori
Già, il premio Mari. Telefono S.O.S Infanzia, grazie a una benefattrice, lo conferisce ad associazioni attive nel sostegno a minori in ambito sia locale che internazionale. Particolare attenzione verrà riservata alle associazioni che svolgono la propria attività in forma di volontariato e che sono al beneficio dell’esenzione fiscale. Chi volesse candidarsi, spiegando il proprio progetto, è pregato di annunciarsi entro il 15 novembre – fornendo tutte le coordinate – scrivendo a [email protected] oppure inviando il dossier a Telefono S.O.S Infanzia, via Giacomo Puccini 4B, 6830 Chiasso.