Quella Torre da restaurare: un’attesa lunga mezzo secolo

Tra i più antichi monumenti dell’Alto Ticino e non solo, essendo stata eretta prima dell’anno 1000, la Torre di Atto attende ancora di essere recuperata. Gli abitanti di Giornico continuano a vederla come l’hanno vista nell’ultimo decennio: «impacchettata» tra ponteggi e teloni. Non un bel vedere. E forse un’occasione sprecata. Ma il Municipio quel progetto non l’ha messo nel dimenticatoio, assicura il sindaco. «Assolutamente no, ma al momento abbiamo altre priorità» afferma Rosolino Bellotti che aggiunge: «Attualmente non abbiamo la liquidità necessaria per un investimento così importante, ma un giorno dovremo concretizzarlo, questo è evidente». Eppure gli anni passano ma di risultati concreti ancora non se ne vedono. Verrebbe da pensare che per i giornichesi, che ne sono proprietari, non sia un edificio di grande interesse. «Non è vero», risponde il sindaco. Per il quale questo pezzo di storia è importante anche a livello personale: «Il recupero della Torre è un tema da mezzo secolo, pensi che ero apprendista quando partecipai ai rilievi insieme all’architetto Franscini con cui avevo iniziato la mia attività professionale: eravamo intorno al 1968-69 e si iniziava a parlarne...».
Quali contenuti?
Da chiarire c’è pure la destinazione: che cosa metterci all’interno? «Questo è un punto cruciale per poi richiedere i finanziamenti privati e i sussidi concessi a favore dei beni culturali, per cui abbiamo comunque già delle garanzie». Si potrebbe magari inserire un museo dedicato alla Battaglia dei Sassi Grossi, ipotizziamo: «Non saprei, ci sono molte possibilità ma non abbiamo ancora definito esattamente in quale direzione andare». A suo tempo, con un investimento complessivo di un milione e mezzo, si era parlato di una sala riunioni e di spazi espositivi. Ma il Cantone cosa dice? Non fa pressione per concretizzare il recupero? «No, per intanto non hanno fatto pressioni». E qual è lo stato attuale della Torre? «Lo stato è rimasto uguale a quello di vent’anni fa: la struttura è sicura e tiene bene. Ma evidentemente dovremo chinarci su questo problema, presto o tardi». Nel frattempo si è proceduto alla posa di un nuovo telone sul tetto e alla sistemazione dei ponteggi, interventi per cui un anno fa era stato assegnato un incarico diretto di 26.000 franchi.

Il finanziamento
A livello di finanziamento, chiediamo, non avete pensato di coinvolgere delle fondazioni per un eventuale sostegno? «Certo, sono tutte questioni che dobbiamo affrontare: al momento opportuno faremo capo a tutti i canali disponibili per finanziare il progetto, ma come detto a cavallo tra la precedente e l’attuale legislatura abbiamo avuto altre priorità». Quali? «Abbiamo concluso la sistemazione della scuola dell’infanzia, sostituito la condotta dell’acqua potabile che serve la Zona industriale, terminato un tratto di strada dalla stazione alla scuola media, sistemato e collaudato i ponti romani a schiena d’asino, realizzato il nuovo parco giochi, oltre a posteggi e lift per il comparto delle Scuole elementari e della Casa anziani: questo per citare solo alcuni degli interventi».
Un iter tribolato
E poi... poi rimane la Torre di Atto, in onore di Attone, vescovo di Vercelli, una storia che ripercorriamo anche qui a fianco. Sono stati numerosi gli approfondimenti effettuati negli ultimi decenni, e diverse le procedure portate avanti a livello politico. Un passo avanti importante era stato compiuto nel 2015 con l’approvazione del credito di un milione e mezzo per il recupero del monumento. Dapprima contestato da ricorsi in prima e seconda istanza, entrambi respinti, è nel frattempo è decaduto essendo giunto alla scadenza dei cinque anni senza essere utilizzato. Il Municipio dovrà dunque ripresentare una richiesta al Legislativo. Dopo il ritiro dei relativi messaggi sia nel 2019 che nel 2021, l’Esecutivo sta inoltre valutando nuovamente la possibilità di estendere il progetto: in una seconda fase, si tratterebbe di aggiungere anche l’acquisto e la sistemazione dei rustici annessi, a scopo turistico, con un investimento di ulteriori 700.000 franchi. Sarà la volta buona? Quel monumento che trasuda storia sta aspettando da troppo tempo.
