Quell’architetto che rese più bello il Bellinzonese

È considerato uno dei padri dell’architettura futurista. Di certo, per lui, l’arte era tutto. Architetto e pittore, Mario Chiattone dopo gli studi alla prestigiosa Accademia di Brera si stabilì in Ticino alla fine della Prima guerra mondiale. Un Cantone che lo ha accolto come un vero maestro e che gli ha permesso di dimostrare tutta la sua fama. In particolare nel Bellinzonese, dove realizzò la nuove sede di BancaStato nel 1930 e sistemò piazza Governo. Ma non solo. A Giubiasco il suo estro diede vita al Mercato coperto nel 1937 ed al restauro del cimitero nonché al colombario del 1957, una delle sue ultime opere (morì infatti quell’anno).
Non a caso, da tre anni, proprio la piazzetta antistante la chiesa di San Giobbe porta il suo nome. «La città moderna è, per lui, visione dinamica di elementi statici che conservano il proprio ordine interno pur nella frammentarietà urbana», si legge sull’enciclopedia Treccani. La mano dell’architetto-artista disegnò anche il Mercato coperto di Mendrisio, la cappella Bernasconi a Lugano, le scuole di Breganzona, la villa Beretta-Piccoli a Viganello e le ville Martignoni e Vicari-Gilardi a Lugano.
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