Questa partita di calcio si gioca contro i corvi

Nel lontano 1963, sessant’anni fa, nelle sale cinematografiche uscì una pellicola destinata ad entrare nella storia del cinema. Sugli schermi venne infatti proiettato il film The Birds (Gli uccelli) di Alfred Hitchcock. Un horror-thriller che racconta una serie di improvvisi e inspiegabili attacchi violenti di uccelli contro gli abitanti di una piccola città in California. Un successo al botteghino che consacrò il regista. Quella trama – con le dovute proporzioni e senza pericoli per i cittadini – si sta sviluppando anche alle nostre latitudini. Il pericolo, in questo caso, è tutto riservato ai campi da calcio. I corvi stanno infatti prendendo di mira diversi terreni da gioco presenti nel Mendrisiotto e nel Luganese. A tal punto che alcuni di essi sono stati dichiarati inagibili, costringendo le società calcistiche a trovare una soluzione in trasferta. La «colpa», se così vogliamo chiamarla, è da attribuire al volatile, ma non solo: un ruolo fondamentale lo gioca anche la larva di popilia japonica, il coleottero giapponese. Una larva decisamente appetitosa per il corvo il quale le da la caccia, rovinando pesantemente il manto erboso.
Il campo da calcio che sicuramente ha subito il maggior attacco – all’incirca 10 giorni fa – è il Sovaglia di Melano, ma nella regione se ne contano altri. A Caslano è stato preso di mira il Roque Maspoli e lo stesso è avvenuto anche nel Mendrisiotto. Due dei tre campi del Centro sportivo dell’Adorna a Mendrisio sono stati attaccati e, stando a quanto appurato, anche il Riva IV a Chiasso – seppur in misura minore – è stato «beccato». In alcuni casi si è già corsi ai ripari ripristinando il manto erboso, in altri bisognerà invece fare la conta dei danni. E c’è chi è pronto a fare capo ai vecchi rimedi utilizzati nell’agricoltura tradizionale.
Totalmente inagibile
Al Sovaglia di Melano la situazione, come detto, è delicata. Il campo è inagibile e la squadra del Basso Ceresio – che milita in Seconda lega – non può disputare le partite casalinghe in casa. «Per il momento e fino a nuovo avviso non possiamo usare il campo» ci racconta il presidente del sodalizio Marzio Righitto. E la sensazione, ci confida, è che sarà così per tutto il girone d’andata (che termina a novembre). Per un Club del calcio regionale è un bel problema: «Stiamo cercando campi alternativi o chiediamo l’inversione di campo (ovvero giocare tutte le partite in trasferta, ndr)» ci spiega. Un campo alternativo, per la partita di domenica contro il Tenero-Contra è stato trovato: il match si giocherà al Maglio di Canobbio. Ma anche il noleggio della struttura ha un prezzo: «Un costo che dobbiamo accollarci noi, ma speriamo che il Municipio possa darci una mano» conclude il nostro interlocutore. Una situazione simile, soprattutto per quello che riguarda la proliferazione delle larve, si è presentata anche a Caslano e la squadra di casa – il Malcantone – ha dovuto giocare l’ultima partita di campionato al Campo Campari di Gentilino, ci racconta il presidente del Club Ivo Saccomanno.
Arrivano gli spaventapasseri
L’attacco dei corvi, come detto, è avvenuto anche all’Adorna a Mendrisio e, in minima parte, al Riva IV di Chiasso (compreso il campo B). In questi due casi si sta già correndo ai ripari. Come? Siccome – ci spiega un addetto ai lavori – non esiste ancora un prodotto omologato per trattare il coleottero giapponese, si farà capo a due rimedi. Il primo – vintage ma efficace – consiste nella posa di spaventapasseri. La loro efficacia è già stata testata a Chiasso: «Grazie agli spaventapasseri siamo riusciti a contenere i danni», ci conferma Rudy Cereghetti a capo dell’Ufficio tecnico comunale. L’altra misura, anch’essa in fase di allestimento, riguarda la posa di sensori agli ultrasuoni che, una volta attivati, riprodurranno il verso del falco. Questo dovrebbe far sì che il problema non si ripresenti, che le squadre possano giocare in casa e che la conta dei danni (e delle spese) possa drasticamente diminuire.