La commemorazione

Rawan Osman: «Con il tempo ho imparato a conoscere Israele»

L’attivista per la pace di origini siro-libanesi ospite d’onore a Lugano
© CdT/Gabriele Putzu
Roberto Giannetti
07.10.2024 06:38

«La prima volta che ho visto degli ebrei ortodossi è stato in Germania. Mi è venuto un attacco di panico e sono scappata. Con il tempo ho capito quanto ero imbevuta di antisemitismo e ho iniziato a conoscere meglio Israele». A parlare così ieri a Lugano è stata Rawan Osman, attivista per la pace e lo sviluppo di relazioni positive e costruttive in Medio Oriente tra arabi e ebrei israeliani, ospite d’onore della commemorazione in ricordo delle vittime dell’attacco del 7 ottobre 2023 organizzata a Lugano dall’Associazione Svizzera-Israele (sezione Ticino) con la collaborazione di Ebenezer, FATI, La Pietra Angolare, Unione federale per la pace UPF e di altre associazioni.

Nel corso della serata è stato portato il saluto di un rappresentante della comunità ebraica di Lugano, è stato letto il Salmo 27 ed è intervenuto anche Michele Guerra, presidente del Gran Consiglio ticinese, che ha parlato della necessità di lottare contro il terrorismo a livello internazionale. Ci sono stati anche i saluti di Adrian Weiss, presidente dell’Associazione Svizzera- Israele (sezione Ticino).

Rawan Osman, siro-libanese-tedesca, vanta una lunga esperienza come attivista per la pace: ha fondato ArabsAsk ed è presidente di PostOctober7, che si batte per la pace con Israele. Inoltre ha fatto parte del comitato esecutivo di PeaceComms e come relatrice presso SharakaNGO. Con PeaceComms ha documentato casi di persecuzione di attivisti e dissidenti politici nel mondo arabo che sostengono la normalizzazione con Israele. Attualmente effettua studi islamici ed ebraici all’Università di Heidelberg.

Rawan Osman ha parlato della difficile nascita dello Stato di Israele. «Gli arabi non hanno accettato gli ebrei. Per questo è nato il conflitto fra questi due popoli. In seguito è stata creata una nazionalità palestinese per negare l’identità ebraica. Alla base di tutto esiste un antisemitismo di fondo».

«Ma gli israeliani - ha continuato - sono resilienti e hanno lavorato molto per creare il loro Stato. Io sono stata diverse volte in Israele anche dopo il 7 ottobre e ho portato anche mio figlio. Ho imparato a conoscere Israele e so che ci sono genitori di figli uccisi in guerra che continuano a credere nella pace».

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