Recupero delle Fornaci: l’attesa è davvero finita
È trascorso quasi un anno da quando a Riva San Vitale venne annunciato l’inizio dei lavori per il recupero e la valorizzazione del comparto Fornaci. Un annuncio fatto nell’ambito di una serata pubblica a cui la popolazione aveva partecipato massicciamente, a dimostrazione del legame strettissimo che i rivensi hanno con quel comparto (vedi CdT del 10 giugno 2022).
Basta però un rapido sguardo all’area e agli edifici che vi si trovano per capire che in questi mesi di lavori non ne sono stati fatti molti. Anzi, gli antichi stabili versano infatti sempre in stato di semi abbandono. Qualcosa però sta per muoversi, o almeno così sembra indicare un bando di concorso pubblicato nei giorni scorsi nell’ambito di questo progetto e dedicato ad opere di carpenteria in legno e opere di copritetto (per l’ex essiccatoio e la vecchia fornace).
Per capire cosa sta succedendo sulle rive del Ceresio abbiamo interpellato il capodicastero Edilizia pubblica Sergio Bedulli. Il quale, per prima cosa, ammette che proprio sul più bello sono sorti alcuni ostacoli: «A posticipare l’inizio del cantiere sono state le procedure di concorso, che hanno dovuto essere rifatte». Il bando di pochi giorni fa è infine quello definitivo, ci viene spiegato.
Qualche lavoro però è stato fatto. Lo si nota chiaramente sbirciando all’interno degli edifici e lo conferma anche il nostro interlocutore: «Sono stati eseguiti due tipi di intervento: da una parte una pulizia e messa in sicurezza generale degli stabili, dall’altra dei lavori di analisi su materiali e strutture (come pilastri e murature), necessari anche per capire come allestire i capitolati di concorso». Il bando attuale scade a inizio luglio, l’obiettivo è di poter deliberare le opere dopo le ferie dell’edilizia. Il Municipio spera poi di partire il prima possibile con il cantiere: «Noi siamo pronti».
Il disegno
Quella che sta per prendere il via può essere definita la fase 1 del progetto. Tale fase si prefigge di dare nuova vita a tre stabili: quello che fungeva da essiccatoio, le antiche fornaci e un garage (di più recente costruzione). Saranno creati atelier per il lavoro della ceramica, un locale per due forni a gas al posto dell’attuale garage (uno per cuocere pezzi di grandi dimensioni, cosa attualmente non possibile in Ticino) e spazi per il coworking. Perchè l’intento è di dare nuova vita (e vitalità) al comparto. Compreso l’acquisto dell’ex casa Gorla.