Rilancio del Grand Hotel: il cantiere entra nel vivo

Prosegue secondo i tempi stabiliti la delicata opera di ristrutturazione promossa dalla GHL SA, società appartenente al gruppo Artisa, per riportare il Grand Hotel Locarno agli antichi splendori. Opera per la quale è previsto un investimento tra i 50 ed i 60 milioni, che si aggiungono alla ventina relativa all’acquisto di stabile e terreni. «L’obiettivo che ci siamo posti con questo ed altri progetti è quello di valorizzare il territorio sia dal punto di vista turistico, sia da quello dell’immagine con nuovi contenuti che possano contribuire a rilanciare il Locarnese», ha ribadito mercoledì l’imprenditore Stefano Artioli, patron di Artisa, alla serata promossa dal Lions Club di Locarno. Serata durante la quale Artioli, accompagnato dal direttore marketing e comunicazione della GHL SA Niccolò Meroni, ha fatto il punto sui lavori di recupero dello storico albergo di Muralto, nonché sul progetto, del quale parleremo più avanti, per la trasformazione degli spazi che fino a poco tempo fa erano occupati dalla Globus in Largo Zorzi. «Avendo trascorso parte della mia vita nel Locarnese - ha aggiunto Artioli - mi chiedevo per quale motivo il Grand Hotel fosse abbandonato a se stesso. Ed anche perché fosse così difficile trovare una soluzione per farlo rinascere». Soluzione che, è storia recente, Artioli ha individuato lui stesso acquistando il glorioso albergo ed avviando l’iter per poterlo riaprire quale struttura di lusso. «Lugano è la piazza finanziaria del Ticino, Bellinzona è per antonomasia un polo amministrativo, mentre Locarno è una città che da sempre punta sul turismo», ha rammentato Artioli, il quale ha anche sottolineato come in questa fase della sua attività imprenditoriale si stia concentrando su progetti a 360 gradi che spaziano dal rilancio del villaggio di montagna di San Bernardino a quello, appunto, del Grand Hotel.
Suite, wellness e tre ristoranti
Elaborato dall’architetto Ivano Gianola di Mendrisio, il progetto prevede la ristrutturazione dell’intero complesso che diverrà un albergo a cinque stelle superior con 122 tra camere e suites. Grande importanza sarà data al concetto di benessere con una zona Spa e Wellness di circa 1.800 metri quadrati nelle grotte. A completare l’area relax vi saranno una terrazza di 700 metri quadrati e un’area piscina esterna. Tre i ristoranti previsti, tutti con accesso alla grande terrazza, per un concetto culinario volto a valorizzare la dieta mediterranea ed i sapori del territorio, senza dimenticare le specialità internazionali, utilizzando materie prime di stagione e locali. Verranno inoltre mantenuti i saloni principali, tra i quali anche la grande sala che ospitò la conferenza di pace del 1925 e che tornerà a permettere lo svolgimento di importanti eventi. Non da ultimo, verrà valorizzato il grande parco di 4.000 metri quadrati.
Ebbene, gli interventi di ristrutturazione e di restauro del Grand Hotel procedono secondo la tabella di marcia. Nelle scorse settimane sono iniziati gli scavi per la nuova autorimessa sulla parte posteriore dell’edificio. Contemporaneamente si sta procedendo con le opere preparatorie per quello che sarà l’intervento principale, in particolare proteggendo le preziose parti dell’edificio che, lo ricordiamo, è inserito nell’Inventario svizzero dei beni culturali d’importanza nazionale oltre ad essere bene culturale d’interesse cantonale. Le parti di valore - gli affreschi, le decorazioni e , naturalmente, le facciate dell’albergo - saranno evidentemente restaurate. Per il momento non ci sono intoppi, così che tra la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno si conta di poter dare avvio ai lavori veri e propri di ristrutturazione e di conservazione dell’edificio. Il cantiere dovrebbe potersi concludere entro la primavera del 2026. Questo è l’obiettivo che si è posto Artioli per quello che tiene a sottolineare essere un progetto della sua famiglia.
«Le Corti di Locarno»
A pochi metri di distanza dal Grand Hotel, il gruppo Artisa ha sviluppato un altro progetto, denominato «Le Corti di Locarno», che contribuirà a ridar lustro al comparto di Largo Zorzi. Si tratta della ristrutturazione dello stabile ex Globus e delle botteghe Varenna. Il progetto prevede contenuti residenziali per lo stabile ex Globus, negozi e ristoranti per circa 1.200 metri quadrati sotto i portici, più un nuovo albergo, sul modello boutique hotel con 17 camere di standing superiore, lungo via Panelle e via Santa Caterina a ridosso dell’entrata del futuro Museo cantonale di storia naturale. Il tutto collegato alla terrazza accanto a Casa Varenna che potrebbe ospitare un ristorante all’aperto. Anche questo progetto procede speditamente e l’apertura del cantiere è programmata a breve: tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024. La durata dei lavori è stimata in circa due anni e mezzo.