Ecocentro

Risultato «pesante» a Magliaso: vincono i referendisti

Il progetto per ampliare la struttura e creare delle pese per gli scarti è stato nettamente bocciato dalla popolazione – Patrick Nora: «Se il Municipio lo vorrà, siamo pronti a sederci a un tavolo per discutere il da farsi» – Il sindaco: «Forse la gente ha pensato che fosse come una nuova tassa»
©CdT/Chiara Zocchetti
Lidia Travaini
22.09.2024 15:41

A Magliaso l’hanno spuntata i promotori del referendum. E con un risultato che non lascia spazio alle interpretazioni. L’ecocentro quindi non sarà ampliato, ma soprattutto non saranno posate le pese utili per la fatturazione degli scarti vegetali che avevano fatto storcere il naso ai contrari.

Netto il risultato scaturito dalle urne: 148 i voti a sostegno del progetto municipale, 455 i contrari che hanno sposato la tesi dei referendisti (i votanti sono stati 624 su 1.119).

Chi ha promosso il referendum (raccogliendo oltre 300 firme) ha quindi più di un motivo per cui gioire: «Sono più che soddisfatto – esordisce Patrick Nora, uno dei promotori –. Abbiamo ricevuto il consenso del 75% dei cittadini circa, che si è quindi convinto delle nostre motivazioni. Sono contento anche del fatto che questo tema abbia preso, lo sarei stato anche in caso di sconfitta, perché era giusto dare la voce al popolo».

Una commissione ad hoc?

Il voto di oggi di Magliaso è stato preceduto da discussioni e qualche polemica, come in occasione di una serata pubblica organizzata dal Municipio il 10 settembre. Da cosa sarà seguito? «Io non sono un politico, sono un semplice cittadino che ha cercato di far valere dei diritti – chiosa Nora –. Ho sempre detto che non mi sarei pronunciato prima del voto sulle possibili alternative a questo progetto, ora lo posso però fare e dico che se il Municipio lo vorrà saremo a disposizione, ad esempio nell’ambito della creazione di una commissione ad hoc per capire le criticità legate alla pesa e come modificare il progetto. Se non vorrà, confido che il tema sarà ripreso in Consiglio comunale, in fondo il credito per l’ampliamento non era stato accolto all’unanimità». Parlando di polemiche pre voto, Nora non nasconde come alcuni atteggiamenti non gli siano piaciuti: «Ho notato un certo terrorismo psicologico del Municipio, per voce del sindaco, mirato a convincere la gente a sostenere il progetto. Ecco, questo modo di fare è da attenuare e da rivedere».

Piano B?

Bocciato il piano con le pese, a Magliaso serve quindi un piano B. Un’alternativa al progetto bocciato oggi che però ancora non c’è. «Confidavamo di poterla spuntare – non nasconde il sindaco Roberto Citterio –, visto che c’era in gioco il principio di equità, quindi chi inquina paga, ma con questo risultato dovremo rivedere tutto. Da parte del Municipio, o almeno da parte mia perché insieme dobbiamo ancora parlarne, non nascondo che c’è un po’ di delusione». Tra le cose da capire c’è cosa fare con il messaggio da quasi 700 mila franchi: «L’installazione delle pese era uno dei pilastri del messaggio, è probabile che verrà annullato ma potrebbe anche essere seguita una via alternativa, vedremo». Prima di concludere il sindaco analizza uno dei possibili motivi del risultato netto: «Forse la gente ha pensato che il sistema delle pese per la fatturazione fosse un po’ come una nuova tassa e si è opposta a quello».

Riassumendo, oggi la popolazione del Comune luganese è stata chiamata alle urne per prendere posizione su un progetto che ha fatto parecchio discutere. Non è cosa insolita che il tema dei rifiuti e la gestione degli ecocentri impegni parecchio le amministrazioni e la politica locale. A Magliaso la popolazione era tuttavia chiamata ad esprimersi su una questione più tecnica e insolita rispetto a una realizzazione o un ampliamento di un ecocentro. Sul piatto della bilancia – ci concederete la finezza linguistica – c’era infatti un sistema di pesa dei rifiuti. Il credito di 695.000 franchi (avallato dal Consiglio comunale) contro cui è stato indetto un referendum era infatti volto all’ampliamento dell’ecocentro, ma nel senso di introdurre anche un sistema di pesatura (cinque pese per le benne di raccolta degli scarti vegetali, del legname, degli ingombranti e dei rifiuti edili e inerti). L’idea del Municipio era di basarsi sul principio di equità, cioè di fare in modo che ogni cittadino pagasse in base ai rifiuti che genera. Per i contrari tale sistema avrebbe tuttavia provocato disagi, anche alla circolazione.

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