«Ritardo inaccettabile sul Regolamento dei dipendenti comunali»

La revisione sostanziale del Regolamento organico dei dipendenti della Città di Locarno (ROD) sta assumendo i contorni di una telenovela. È dal 2014, con Carla Speziali ancora sindaco, che la città ha per le mani il dossier del nuovo regolamento che disciplina diritti, doveri e classi retributive del personale dell’amministrazione comunale. Un lungo periodo, come ci spiega il sindacalista Marco Pellegrini, durante il quale si sono fatti passi avanti per poi retrocedere, sono stati raggiunti accordi che poi non si sono concretizzati, sono stati vagliati e discussi quasi tutti i 90 articoli che compongono il ROD, senza però approdare ad un accordo formale e conclusivo. Risultato: gestione delle risorse umane ingessata e personale scontento. «Posso solo dire che è vergognoso che a Locarno in tanto tempo non si sia arrivati ad un accordo sul ROD. In altre città, come ad esempio a Lugano, una revisione generale s’è conclusa piuttosto velocemente e con piena soddisfazione delle parti», sottolinea Pellegrini.
Risorse umane statiche
In generale, la gestione delle risorse umane negli Enti pubblici non solo ticinesi è caratterizzata da una diffusa staticità: fluttuazione limitata, assunzioni che possono essere condizionate da componenti politiche, mobilità interna piuttosto lenta e sviluppi di carriera in larga misura dettati da automatismi. «Si nota inoltre un appiattimento dei regolamenti: da ticinesi sappiamo bene che ogni Comune è una realtà a sé stante, con le proprie caratteristiche e specificità. I ROD dovrebbero essere lo specchio di ogni realtà particolare, che ne esalti i punti di forza e fornisca delle basi solide ed attuali per la gestione del personale. Ciò che si riscontra, invece, è l’abitudine di far riferimento al regolamento del Cantone per molti aspetti (specialmente quelli meno attrattivi) e verso i regolamenti meno vantaggiosi per tutti gli altri argomenti. In questo modo, non si fa altro che ostacolare la peculiarità di ogni Comune e la modernità che caratterizzerebbe lo studio di articoli specifici per ogni realtà. Non da ultimo, si avrebbe spazio per premiare i collaboratori più meritevoli, al fine di sostenere e spronare un servizio sempre migliore per la popolazione», evidenzia ancora il sindacalista OCST nonché presidente della sezione di Locarno de Il Centro.
Accumulo di straordinari
Parlando sempre in generale, Pellegrini rileva «che un servizio di qualità può essere garantito unicamente da un numero congruo di unità lavorative. Il risparmio scellerato di personale sotto lo slogan “la coperta è corta” non è altro che un sovrappiù occulto di costi, poiché le ore straordinarie sono accumulate dai funzionari presenti e devono essere retribuite con una maggiorazione. Dunque, ciò che si sbandiera come “risparmio a bilancio”, non è altro che un costo nascosto, che dovrà gestire molto probabilmente la prossima tornata di municipali», evidenzia.
Consulenza esterna
Tornando al ROD di Locarno, Pellegrini sottolinea come la questione salariale sia sempre al centro delle discussioni. «Uno scoglio che pare insormontabile quello delle classi relative alle funzioni e agli adeguamenti salariali. La loro elaborazione, come comunicato ai partner sindacali ancora a metà del 2021, è stata affidata ad una ditta esterna, che supporta l’ufficio risorse umane della Città. L’implementazione di tali tabelle sembra la gestazione di un elefante: i primi risultati non si vedranno che a fine febbraio 2023, dopo quasi 21 mesi. Salvo imprevisti. E le difficoltà di bilancio che si stagliano all’orizzonte, complice prima la pandemia e ora la crisi energetica, non fanno ben sperare», conclude.
Il personale costa 34 milioni l’anno
Nell’ultimo preventivo alla voce spese per il personale vengono attribuiti più di 34 milioni di franchi, con il rincaro del 2,5% concesso per il prossimo anno. Considerando i 436 dipendenti comunali, compresi 56 agenti di polizia e i docenti (entrambi inquadrati nelle tabelle cantonali degli stipendi), ma esclusi i collaboratori dell’Istituto San Carlo (trasformato in ente autonomo), in media ogni busta paga costa circa 80.000 franchi l’anno alla Città.