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Ritorno in classe per 3.360 luganesi: fra le novità una sala «Snoezelen»

Presentati i principali temi dell'Istituto scolastico per l'anno a venire: «Cybersbullo» svecchiato, pausa meridiana risolta, tanti novelli giornalisti e alcuni vandalismi
©Gabriele Putzu
Federico Storni
02.09.2024 18:30

L’inizio dell’anno scolastico è sempre un momento sentito e simbolico, e da qualche anno la Città di Lugano ha preso l’abitudine di sottolinearlo in conferenza stampa, snocciolando qualche dato e presentando i nuovi progetti. In particolare, nell’aula multiuso della Scuola elementare Lambertenghi è stata presentata la prima sala «Snoezelen» dell’Istituto luganese (che è poi probabilmente anche il motivo per cui la conferenza stampa non è stata fatta nella nuovissima sede di Cadro, che verrà invece inaugurata ufficialmente il 2 ottobre). Il metodo Snoezelen coinvolge l’uso di un ambiente controllato, adattato alle esigenze specifiche di ogni individuo, che stimola i sensi attraverso luce, suoni, materiale tattile e odori. Gli stimoli forniti possono indurre rilassamento oppure essere utilizzati per evocare ricordi, accendere interesse e in generale creare benessere. La sala, unità a una sala sensoriale, sarà a disposizione dell’Istituto in base a specifici progetti didattici, nonché della Sezione della pedagogia speciale del DECS.

Nota dolente dell’edilizia scolastica, ha sottolineato il capodicastero Lorenzo Quadri, sono invece i recenti vandalismi nel comparto scolastico di Molino Nuovo, fresco di rinnovo, che hanno causato danni per decine di migliaia di franchi: «Una mancanza di rispetto verso la proprietà pubblica che va affrontata». Ignoti a oggi gli autori dei danneggiamenti.

L’agognata pausa meridiana

Tornando alle novità, ve n’è una che riguarda in particolare per il personale docente dell’asilo: dopo due concorsi a vuoto, la Città è finalmente riuscita ad assumere la ventina di operatrici della pausa meridiana per la scuola dell’infanzia. Ciò è stato possibile perché il Cantone ha abbassato l’asticella dei requisiti per questa posizione, dato che quelli precedenti la rendevano evidentemente poco attrattiva.

Quanto ai progetti didattici, l’anno appena iniziato vedrà lo svecchiamento del progetto «Cybersbullo», grazie alla creazione di un gruppo di lavoro con l’Istituto scolastico e la Polizia. Il tema resta la sensibilizzazione sul bullismo, ma la presentazione è stata resa (si auspica) più accattivante e al passo coi tempi. Vi sarà anche un forte focus sul coinvolgimento dei genitori, ritenuto essenziale in quest’ambito, con delle serate apposta per loro.

Infine, in collaborazione con la «Rivista di Lugano», gli allievi delle scuole cittadine si sono trasformati in giornalisti, scrivendo articoli relativi ai propri quartieri che verranno pubblicati proprio sulla Rivista a partire dalle prossime settimane.

Panorama variegato

Quanto ai dati: gli alunni sono 3.360, 1.179 all’asilo, 2.181 alle elementari. La cifra è tutto sommato stabile rispetto all’anno scorso. La sede più piccola è quella di Brè (7 alunni all’asilo e altrettanti alle elementari), la più grande quella di Viganello (237 alle elementari): «Applichiamo il principio della scolarizzazione per quartiere - spiega Quadri - perché crediamo che sia un approccio che rafforza i legami con il territorio, rendendolo più animato». «La nostra è una grande scuola - ha detto il direttore Fabio Valsangiacomo - che deve rispondere a necessità diverse. La media di allievi per classe è tutto sommato relativamente bassa».

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