Rivoluzione in vista per la Casa anziani Greina
Grossi cambiamenti all’orizzonte per la Casa anziani Greina di Bellinzona. Come appreso dal CdT e confermato poco fa da un comunicato, le novità sono molteplici. Da un lato le dimissioni di Andrea Bordoli, il quale lascerà la direzione dell’istituto a fine 2022, esattamente dieci anni dopo la sua entrata in funzione, come vedremo per affrontare una nuova sfida professionale. Dall’altro si riflette sul futuro della struttura a livello gestionale, con il possibile trasferimento della struttura nella rete Anziani della Città. Proprietaria e gerente della Ccsa, la Società cooperativa costruzioni, «d’intesa con l’Ufficio cantonale degli anziani e cure a domicilio, preso atto delle dimissioni rassegnate dal proprio direttore Andrea Bordoli e delle ingenti sfide organizzative e operative che attendono la società nel prossimo futuro, nelle scorse settimane ha contattato il Municipio cittadino in vista di un possibile trasferimento della sua struttura Casa Greina nella rete anziani del Comune». L’operazione, si aggiunge, è peraltro «caldeggiata dai preposti servizi del Dipartimento della sanità e della socialità rientrerebbe nella strategia cantonale di Pianificazione integrata» per il periodo 2021-2030.
Il presidente: «Un affare per entrambi»
La Società cooperativa gestisce la Casa anziani Greina di Bellinzona dal 1966. La struttura, situata in via Pizzo di Claro, conta attualmente 59 posti letto e 94 collaboratrici e collaboratori. «Confrontata con l’esigenza di procedere nel prossimo futuro a consistenti lavori di rinnovamento se non addirittura ad un rifacimento completo della struttura», e dopo aver preso atto anche della citata partenza alla direzione, ha quindi avviato le discussioni con la Città di Bellinzona in vista di un possibile trasferimento della gestione della casa. La strategia cantonale (in fase di approvazione definitiva da parte del Gran Consiglio) prevede di sostenere l’integrazione tra case per anziani. L’Ufficio anziani e cure a domicilio del Cantone «caldeggia dunque» questa ipotesi di lavoro. Si tratta infatti di una soluzione che «consentirebbe in quel contesto accentuate sinergie ed economie di scala, oggi non attuabili». «È un affare per entrambi - precisa al CdT Luca Borner, presidente della società a capo della Casa -. Per noi che non dovremo rinnovare o addirittura costruire ex novo un istituto e per la Città che ha bisogno di una quinta struttura. La nostra richiesta principale è che le condizioni lavorative dei dipendenti non peggiorino. Per il resto i collaboratori, ai quali abbiamo spiegato la situazione, sono tranquilli».
Avviate le discussioni, si guarda anche alle finanze
Il Municipio, d’intesa con la Direzione delle Case anziani di Bellinzona, a fronte della richiesta formulata dalla Cooperativa Greina e dal Cantone, «ha acconsentito ad una entrata in materia». Negli scorsi giorni sono quindi state avviate discussioni e approfondimenti per valutare la fattibilità di un inserimento della Casa anziani Greina nella rete Anziani della Città (con il possibile passaggio di proprietà) a partire dal 2024. Parallelamente, con l’Ufficio anziani e cure a domicilio del Cantone, si stanno definendo le modalità per permettere alla Casa anziani Greina di operare nel 2023 in regime transitorio con la supervisione del Settore anziani della Città. «Se, con il supporto del Cantone, le discussioni e gli approfondimenti permetteranno di trovare una soluzione per il passaggio alla Città della Casa anziani Greina in grado di garantire le condizioni contrattuali dei collaboratori interessati e senza ripercussioni negative sulle finanze della Città - si legge ancora nella comunicazione Cooperativa - la formalizzazione dell’operazione potrà avvenire nel corso del 2023». Nel frattempo, come detto, la Città, attraverso la Direzione generale delle case anziani di Bellinzona, supporterà la Greina nella gestione transitoria della struttura.
Il direttore uscente: «Anni impegnativi, bilancio positivo»
Da noi contattato, il direttore Andrea Bordoli ha accettato si soffermarsi sulla sua scelta personale, ovvero quella di lasciare l'incarico «dopo dieci anni molto impegnativi, in particolar modo gli ultimi due segnati dal nuovo coronavirus, pesanti per il nostro settore come evidentemente per tutta la società». A pesare maggiormente durante la pandemia, chiediamo, sono stati più gli aspetti gestionali oppure quelli emotivi? «Sicuramente quelli emotivi», taglia corto il direttore che ha rassegnato le dimissioni un po' a sorpresa lo scorso giugno e che resterà in carica per tutto il periodo di disdetta di sei mesi, quindi fino al 31 dicembre. Poi ovviamente anche a livello gestionale non sono stati anni facili, ma questo ritiene fosse vero già prima della pandemia: «Sia come conseguenza di nuove normative che per l'evoluzione del contesto sociale e familiare, le esigenze in un decennio sono parecchio aumentate, mentre le risorse a disposizione sono rimaste sostanzialmente invariate», sottolinea il direttore, a capo della casa anziani che ospita 59 persone e dà lavoro ad un centinaio, di cui una settantina a tempo pieno. Quale il bilancio personale di Andrea Bordoli? «Un bilancio molto positivo, è stata un'esperienza interessante, fatta di incontri arricchenti, e come detto anche parecchio impegnativa».
I ringraziamenti della Cooperativa
Intanto la Cooperativa Greina «coglie l’occasione per ringraziare il proprio direttore Andrea Bordoli per l’eccellente lavoro svolto in questi anni, formulandogli i migliori auguri per il futuro della sua attività professionale».