Sbiadisce il brutto ricordo: al Riva IV si riparte

Il ricordo di quella data, ovvero il 27 gennaio 2023, a Chiasso sta già, per certi versi, sbiadendo. Parliamo del giorno in cui il pretore della Pretura Mendrisio Sud ha decretato il fallimento della SA che gestiva il Football Club Chiasso. Una società nata nel 1905, che si è vista cancellata dal panorama calcistico. Fortunatamente solo temporaneamente. Già, perché il «nuovo Chiasso» – a trazione fortemente locale – è pronto a ripartire. E lo farà dalla quarta lega regionale (la quinta lega è stata cassata dalla Federazione ticinese). A quasi sei mesi di stanza dal «giorno più buio» per i rossoblù, abbiamo fatto il (nuovo) punto della situazione con il presidente del sodalizio Marco Armati. L’inizio della nuova stagione, come detto, è alle porte. Leggittimo, dunque, chiedere al presidente che sensazioni provi: «C’è soddisfazione per il lavoro sin qui svolto e, non le nascondo, un certo entusiasmo misto a curiosità per l’inizio del nuovo corso rossoblù che sarà senz’altro coinvolgente già a partire dalla ripresa degli allenamenti, prevista per lunedì 17 luglio dalle ore 18.45 al Riva IV» ci risponde. Anche se la squadra dovrà ripartire dalla lega più bassa del calcio svizzero, il sostegno non manca. Basti pensare alla campagna abbonamenti che ha già raccolto oltre 230 adesioni (il Club si è posto l’obiettivo di raggiungere 300 sottoscrizioni). Armati si immaginava così tanto affetto? «La risposta della piazza e dei nostri tifosi è stata importante sin dall’inizio, segno che l’affetto per la nostra squadra non è mai venuto meno, nonostante le vicissitudini – ci racconta –. Non avevamo dubbi. La nostra tifoseria, del resto, ci è sempre stata vicina anche nei tempi più bui e ha dimostrato una volta ancora di essere un supporto su cui possiamo contare». Chiediamo, al presidente, se il medesimo discorso si possa fare per gli sponsor e i sostenitori perché, come noto, anche nel calcio regionale sono fondamentali: «Vero – conferma –. Il sostegno finanziario di sponsor e sostenitori è e sarà di vitale importanza per la ricostruzione del Chiasso, ricostruzione che, alla luce del fallimento, è dovuta ripartire dalle fondamenta. Fortunatamente, anche da questo profilo, abbiamo ricevuto risposte incoraggianti». Tornando all’affetto della piazza: Si è fatto un’idea del perché i tifosi (dopo le difficoltà della passata stagione) abbiano sin da subito dimostrato il proprio attaccamento ai rossoblù? «Nulla può cancellare la nostra storia, la fede e la passione rossoblù – sottolinea il numero uno del Club –. Il desiderio di contribuire alla rinascita ha fatto il resto».

Questione di identità
Un altro aspetto, emerso piuttosto chiaramente negli ultimi mesi, è quello relativo all’identità. Negli ultimi anni il Chiasso, possiamo dirlo, ha avuto poca identità «momò». Ora il trend è cambiato: il comitato è chiassese, lo staff è della regione così come tanti giocatori in rosa. Cosa vi ha spinto a compiere questa scelta? «Secondo noi – analizza Armati –, la ripartenza del Chiasso non poteva prescindere da un rinato sentimento di identità e appartenenza che purtroppo è venuto a mancare nel corso degli ultimi anni. Abbiamo quindi ritenuto che una dirigenza e una squadra a trazione locale potessero favorire al meglio la rinascita».
Spazio al campo
Parlando di campionato, i rossoblù, come anticipato, avrebbero dovuto giocare in quinta lega. Si partirà però dalla quarta perché l’ultima categoria è stata cancellata. Un anno guadagnato nel cammino che porterà il Chiasso al rilancio sportivo? «Senz’altro e ne siamo felici» commenta il nostro interlocutore. «Ripartire dalla quarta lega ci permette inoltre di inserire meglio i nostri giovani in un campionato che sarà sicuramente più avvincente e stimolante della vecchia quinta lega». Parliamo anche di obiettivi: quello calcistico possiamo immaginare sia una pronta risalita nelle categorie consone a un club con così tanta tradizione. Anche per quel che concerne il tessuto sociale di Chiasso e della regione l’obiettivo è chiaro. «Sin dall’inizio ci siamo posti quale obiettivo quello di riportare la gente allo stadio, che deve tornare ad essere un luogo di festa e aggregazione per tutti: tifosi, amici e famiglie!». Anche per questo motivo si è scelto «di giocare le partite casalinghe il venerdì sera, offrendo, in aggiunta all’intrattenimento sportivo, quello musicale e gastronomico». Spazio, allora, alle gesta sul campo: «Siamo molto impazienti di vedere all’opera i nostri ragazzi, i quali avranno bisogno di tutto l’affetto e l’attaccamento dei nostri tifosi che aspettiamo quindi allo stadio già nelle amichevoli precampionato e alla presentazione ufficiale della squadra che si terrà il 24 agosto in piazza. Forza Chiasso».