Ticino
La reazione ticinese

«Sconcertati, il sistema ha raggiunto il suo limite estremo»

Dopo l'annuncio dell'aumento dei premi di cassa malati, con un tremendo +10,5% per il nostro cantone, la parola a Raffaele De Rosa e Paolo Bianchi: «C'è la necessità di riforme urgenti e tempestive»
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«Sconcertati, il sistema ha raggiunto il suo limite estremo»
Red. Online
26.09.2023 15:00
15:55
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L'ACSI: «È ora di correggere il sistema»

L'ACSI «prende atto con sconcerto di questi ulteriori aumenti, annunciati in un contesto già molto difficile per le finanze di una parte importante della popolazione a causa della crescente inflazione, e auspica l’introduzione urgente di correttivi a livello politico».

L'aumento del +10,5%,fa sapere l'Associazione Consumatrici e Consumatori della Svizzera italiana, «è davvero importante. L’ ACSI osserva con sconcerto questa ulteriore impennata dei premi, che si somma a quella del 2023, e sottolinea la necessità di intervenire sui costi senza temporeggiare».

«Gli assicurati non possono essere i soli a pagare il costo dell’immobilismo degli ultimi anni« sottolinea Antonella Crüzer, segretaria generale dell’ACSI. «Le riforme attese non sono state messe in atto. Svariate misure quali la riduzione del costo dei farmaci, anche attraverso la diffusione dei farmaci generici, o la lotta agli sprechi e alla sovramedicalizzazione, procedono troppo lentamente. A fronte di una situazione che sta sempre più peggiorando, il nostro auspicio è che si inizi una valutazione approfondita di modelli alternativi che stanno funzionando meglio in altri Paesi».

E ancora: «Tutti hanno diritto di cambiare la propria cassa malati di base entro il 30 novembre» prosegue la segretaria generale dell’ACSI. «Per contenere i premi vi sono anche altre possibilità come aumentare la franchigia e aderire a modelli alternativi. Occorre però considerare bene ogni aspetto ed essere informati sulle condizioni, per non rischiare spiacevoli sorprese».

15:52
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Le domande

Ci siamo concentrati sull'aumento dei premi, i tecnicismi. Ma sappiamo tutti che arriverà tra qualche settimana una manovra di rientro ed è nell'aria che si andrà a toccare la questione sussidi cassa malati. Può anticipare qualcosa?

De Rosa: «Posso dire due cose. Il primo: voi sapete che abbiamo un sistema di sostegno ai cittadini, il sistema RIPAM, molto generoso. Per quanto riguarda il preventivo 2024, i lavori sono ancora in corso. Assicuro che le fasce di popolazione più vulnerabili non saranno toccate dalle misure di risparmio, come richiesto dal popolo».

Quindi non si esclude di rivedere la soglia per beneficiare dei sussidi di cassa malati?

De Rosa: «I lavori sono tutt'ora in corso ed è prematuro rispondere».

Da Berna hanno spiegato che la differenza dei premi è spiegabile con l'aumento dei costi dei cantoni. È colpa del Ticino, quindi, se siamo i più toccati?

De Rosa: «Da Berna sicuramente avranno una trasparenza maggiore. Hanno controllato 250.000 modelli di premio. Sicuramente li avranno controllati molto bene. Anche se faccio fatica a capire come abbiano fatto a controllarli compiutamente tutti».

Paolo Bianchi: «Non è colpa del Ticino. Ci sono fattori ovvi, come l'invecchiamento della popolazione, che hanno un'incidenza. Ma l'aumento dei volumi non si spiega solo con queste differenze».

De Rosa: «L'UFSP ha chiesto a degli esperti che hanno valutato l'invecchiamento della popolazione. La Confederazione ricorda che ogni anno c'è un aumento di 1 miliardo della LAMal per il solo fattore demografico. Questo è molto preoccupante. Per questo dico che anche il sistema va completamente ripensato. Perché ci sono fattori di cui non si tengono conto. È ingiusto che il nostro cantone venga toccato in un sistema in cui dovrebbe prevalere la solidarietà tra giovani e anziani».

Il ceto medio, oggi, lei lo considera fascia vulnerabile? I timori che ci sia una spinta verso il basso sono validi.

De Rosa: «Il ceto medio è quello che subisce tutti gli effetti negativi dei rincari che abbiamo visto. Di cassa malati ma anche nell'ambito dell'energia, dei trasporti, di prima necessità, i beni alimentari, gli affitti, gli interessi passivi. Il ceto medio è quello che subisce maggiormente. Ci sono fasce protette che ricevono gli aiuti, e poi c'è la fascia nel mezzo che fa sempre più fatica. È difficile mettere delle "soglie" per definire il ceto medio a livello di salario. Ma è quello che subisce gli effetti negativi di questa situazione. È sempre stato così e lo è tuttora».

Avete già fatto una stima dei morosi?

De Rosa: «È sempre difficile fare delle stime sulle nuove richieste di sussidi di cassa malati. Oggi sono circa 105.000 i beneficiari, quasi 1 cittadino su 3. L'anno scorso abbiamo avuto un aumento di diverse migliaia di richieste. E pensiamo che arriverà un altro aumento. Per quanto riguarda i morosi di cassa malati, posso dire che il loro numero è diminuito notevolmente negli anni, in maniera sorprendente. Abbiamo avviato con i Comuni un gruppo di lavoro per migliorare la rete e aiutare le famiglie che non riescono a pagare i premi».

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«C'è la necessità di riforme urgenti e tempestive»

Il direttore del DSS ha quindi concluso: «L'aumento del 2024 è un'autentica stangata. Abbiamo contestato le previsioni di costo reputate eccessive e dovuto all'effetto perverso del sistema del cambio di cassa malati del 2023 di cittadini che hanno scelto modelli meno onerosi. Cittadini che hanno fatto bene a prendere queste decisioni e l'effetto collaterale del sistema è che siccome gli assicuratori malattia nel 2023 incasseranno il 2% in meno, questo verrà ribaltato nel 2024».

«Mai come in questo momento sarebbe stato più opportuno restituire agli assicurati le riserve – ha aggiunto De Rosa –. C'è la necessità di riforme urgenti e tempestive».

Sui medicamenti costosi è tempo di agire, secondo il direttore del DSS. Anche a causa delle difficoltà di approvvigionamento.

«Il Cantone sfrutta tutti i margini di manovra a disposizione, anche se i vari interventi vengono spesso osteggiati dalle parti interessate».

15:34
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Le misure di contenimento dei costi sul piano cantonale

«Anche il Ticino si è mosso con due proposte per sfruttare tutti i margini di manovra a disposizione del Cantone».

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Le misure di contenimento dei costi

«Nel 2022 il Ticino è stato il cantone più costoso per quanto riguarda l'utilizzo dei medicamenti». Polimorbidità, invecchiamento della popolazione, sviluppo cure di qualità, sviluppo tecnologico sono alcuni dei fattori, spiega Paolo Bianchi, che possono spiegare l'aumento. «Anche se non aumenti tali come quelli con cui siamo confrontati oggi».

De Rosa ha quindi portato l'attenzione sulle misure di contenimento dei costi. Uno su tutti il pacchetto della Confederazione (diviso in due).

Diverse di queste misure sono attualmente oggetto di dibattito. 

«È utile ricordare quanto l'orientamento sia stato quello di andare verso i medicamenti a basso costo, i generici – ha precisato il direttore del DSS –. Con il rischio di arrivare a una penuria di questi medicinali. Il Ticino è intervenuto sui medicamenti, sui prezzi dei farmaci e sui medicamenti costosi».

Le misure di contenimento, comunque, richiedono tempi lunghi.

15:22
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«Abbiamo un +20% di spesa in Ticino rispetto al resto della Svizzera»

Ha quindi preso la parola Paolo Bianchi, direttore della Divisione della salute pubblica, che ha parlato dell'evoluzione dei costi. «Abbiamo un +20% di spesa in Ticino rispetto al resto della Svizzera».

L'aumento dei costi pro-capite dopo i due anni di COVID (con un'evoluzione comprensibilmente anomala) «torna su livelli normali al +2,5% in Svizzera e +3,6% in Ticino». 

Per l'anno prossimo il KOF (l'istituto di studi che fa delle prognosi di costo) prevede una crescita superiore, attorno al 3,8% in Svizzera e al +5% in Ticino».

Sui costi incidono principalmente gli studi medici (24%), le cure ambulatoriali ospedaliere (17%), i medicamenti (19%) e le cure ospedaliere d'urgenza (18%). «Gli aumenti della spesa sono dettati dalle tariffe, che sono abbastanza stabili nel tempo. A livello di quantità, invece, vi sono molti dati che dimostrano un aumento delle quantità, della spesa riferita ai vari settori».

Una parte crescente della popolazione ricorre alle cure sanitarie: 8 o più fornitori di prestazioni durante l'anno per il 20% della popolazione. «Sono dati oggettivi, senza giudizi di valore sulla giustificazione o meno di queste prestazioni, ma evidenzia come ci si rivolga sempre più a più specialisti».

«Nel 2022 il Ticino è stato il cantone più costoso per quanto riguarda l'utilizzo dei medicamenti». Polimorbidità, invecchiamento della popolazione, sviluppo cure di qualità, sviluppo tecnologico sono alcuni dei fattori, spiega Paolo Bianchi, che possono spiegare l'aumento. «Anche se non aumenti tali come quelli con cui siamo confrontati oggi».

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Il nostro cantone è quello più colpito, con il +10,5%

Il nostro cantone è quello più colpito, con il +10,5%, con media svizzera del +8,7%.

«Ulteriori interrogativi sul funzionamento del sistema», per il direttore del DSS, emergono dall'evoluzione del premio medio effettivo in Ticino negli anni.

I ticinesi scelgono modelli assicurativi diversi e cambiano cassa malati pur di spendere meno. «Questo fatto, però, pesa sul 2024, è uno degli aspetti collaterali del sistema». Circa il 25% degli assicurati hanno cambiato cassa o modello assicurativo. «C'è l'effetto recupero che ammonta al 2% che incide pesantemente sui premi 2024. A livello nazionale, seppure in maniera più contenuta, c'è stato lo stesso fenomeno».

15:08
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I costi

L'aumento dei premi per il Ticino:

Con SWICA un adulto pagherà 743.50 franchi, con un aumento del 13,5%.

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«Il sistema ha raggiunto il suo limite estremo»

«Il sistema ha raggiunto il suo limite estremo – ha aggiunto De Rosa –. Non è più possibile tergiversare se vogliamo in futuro un sistema sanitario che garantisca cure di qualità per tutti».

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«Una decisione che ci lascia sconcertati»

«Abbiamo appreso con profonda preoccupazione e delusione che l'UFSP ha deciso un aumento del 10,5%. Una decisione che ci lascia sconcertati, anche perché il potere d'acquisto dei cittadini è già fortemente toccato dai rincari (tassi d'interesse, affitti, beni di prima necessità). La nostra popolazione sta già facendo molti sacrifici e la decisione tocca il bilancio delle famiglie». Sono le prime parole di Raffaele De Rosa, direttore del DSS, dopo l'annuncio dell'aumento dei premi di cassa malati, che in Ticino vedono l'incremento più alto, con un +10,5%. «Sono stati superati i peggiori scenari che mettono in dubbio il sistema. Un aumento dei premi in doppia cifra dovrebbe rappresentare un'esplosione dei costi, ma così non è».

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Dopo la stangata, le analisi

Aumento doveva essere, aumento – effettivamente – sarà. Nel 2024 il premio medio mensile raggiungerà i 359,50 franchi, facendo registrare un aumento di 28,70 franchi (+8,7 %) rispetto al 2023. L’aumento dei premi, fa sapere la Confederazione, è dovuto all’aumento dei costi che sono cresciuti in modo più sensibile del previsto a partire dal secondo semestre del 2021 e in particolare quest’anno. Il Ticino, beffa delle beffe, è il cantone più colpito. Se nel 2023 il premio medio mensile, per tutte le classi di età dunque, si attestava a 389,30 franchi, nel 2024 salirà a 430,10 franchi. Significa 40,80 franchi in più al mese da destinare all'assicurazione malattia, che in termini percentuali si traduce in un aumento del 10,5%.

Il consigliere di Stato e direttore del DSS Raffaele De Rosa nonché il direttore della Divisione della salute pubblica Paolo Bianchi, da Palazzo delle Orsoline, hanno commentato la situazione ticinese.