Scoppia il caos ospedali di valle, ritirata l'iniziativa: il comitato si spacca in due
Tensioni e malumori per la decisione del dottor Sebastiano Martinoli, che questo pomeriggio ha comunicato al Consiglio di Stato di voler ritirare l'iniziativa popolare «Per cure mediche e ospedaliere di prossimità». Iniziativa lanciata nel 2017 che aveva raccolto quasi 14 mila firme e che chiedeva cure di base accessibili a tutti su tutto il territorio, in particolari nei nosocomi di Acquarossa e Faido. Firme che con il ritiro di Martinoli, primo firmatario, diventano adesso totalmente inutili.
Ed è proprio qui il nocciolo della questione. Secondo il dottore luganese il compromesso proposto dal gruppo di lavoro misto formato dal gruppo di lavoro misto, formato da iniziativisti, funzionari DSS, membri EOC, rappresentanti del comitato Associazione ospedali di valle e del Circolo medico Tre Valli sarebbe infatti soddisfacente sia per lui che per buona parte del comitato che lo aveva affiancato nella raccolta firme, come ha spiegato a La Regione.
In realtà la maggioranza dell'assemblea si era recentemente espressa in maniera contraria alla proposta di ritirare l'iniziativa. La decisione di Martinoli ha quindi alimentato ancora di più i malumori: «Cosa serve allora ritrovarsi e discutere di un tema, se poi non si approvano le decisioni prese dalla maggioranza?» commenta amaramente al CdT l'iniziativista Davide Buzzi. «Sono esterrefatto e addolorato dalla decisione unilaterale presa da Sebastiano e mi dichiaro assolutamente contrario al testo ''per il ritiro iniziativa per cure mediche e ospedaliere di qualità'' inviato al Consiglio di Stato, come anche alla pensata, a mio modo di vedere assolutamente antidemocratica e irrispettosa delle 14’000 persone che ci avevano dato fiducia firmando la nostra iniziativa».
«Fosse possibile, chiederei al dottor Martinoli di fare un passo indietro e richiamare questa infelice lettera per annullare la sua maldestra decisione, ma credo che questo non sia possibile», conclude Buzzi.
La presidente del comitato Gina La Mantia, sebbene durante l’assemblea si sia espressa favorevolmente al ritiro dell'iniziativa a queste condizioni, si dichiara al CdT «rammaricata per la decisione presa nonostante la maggioranza, seppur risicata, dell'assemblea. Confermo comunque che la proposta che ha convinto Martinoli a intraprendere questa decisione sia un compromesso più che valido e mi auguro che il Gran Consiglio la accetti. Con il comitato ci vedremo comunque a breve per capire come comportarci, anche se sinceramente non vedo grossi margini di intervento».