Bioggio

Scuole e aziende al caldo con il legno dei nostri boschi

Inaugurata una centrale di teleriscaldamento che fornisce calore con energia rinnovabile ai cinque stabili del Centro Nord Sud, alle Medie di Agno e in futuro anche al nuovo liceo – La rete di distribuzione è lunga quasi un chilometro – Silvio Tarchini: «È un dovere abbandonare il gasolio»
© Ti-Press/Samuel Golay
Valentina Coda
12.02.2025 19:25

In superficie gli ambienti dei cinque stabili del Centro Nord Sud di Bioggio, unitamente alla vicina scuola media di Agno, si riscaldano normalmente senza che nessuno si sia fatto particolari domande sull’origine di quel calore. D’altronde, l’importante è non rimanere al freddo. Sottoterra, invece, una rete di distribuzione lunga quasi un chilometro viene alimentata da una caldaia della nuova centrale di teleriscaldamento. Un impianto, quello di via Campagna a Bioggio, che grazie all’utilizzo della legna ricavata dalla cura dei boschi ticinesi, permette di riscaldare ben 41.000 metri quadrati e consente di risparmiare oltre un milione di chili di emissioni di CO2 all’anno. Per intenderci, è l’equivalente delle emissioni generate percorrendo in auto oltre 7 milioni di chilometri.

Il progetto è firmato dal Gruppo Tarchini, e l’impianto di Bioggio per la produzione di energia rinnovabile – in funzione da ottobre e presentato oggi in conferenza stampa all’attenzione delle autorità comunali e dei funzionari cantonali – è il terzo dopo quelli realizzati a Mendrisio e a Manno. In verità, la centrale di Bioggio è stata progettata per fornire calore anche ad un altro stabile che verrà costruito in futuro: il nuovo liceo di Agno.

Una scia «green»

La centrale a cippato che produce calore per i sei stabili suddivisi tra Bioggio e Agno è stata considerata come un «buon esempio della collaborazione tra pubblico e privato» da Silvio Tarchini, oltre a rimarcare «il dovere di abbandonare l’utilizzo del gasolio a favore delle energie rinnovabili». A riprova di ciò, il gruppo ha iniziato a investire nelle centrali di teleriscaldamento nel 2021, anno in cui «gli stabili erano riscaldati per il 74% da gas o nafta. Oggi, con la messa in funzione dell’impianto di Bioggio, oltre il 76% delle superfici dei nostri immobili in Ticino sono riscaldate da energia rinnovabile», ha sottolineato Tarchini prima di annunciare che si stanno esaminando altri stabili, come uno in centro a Lugano, per installare un impianto geotermico. Non solo impianti di teleriscaldamento, anche se la tematica della produzione di calore e della distribuzione tramite reti «rimane un caposaldo della politica energetica e climatica sia cantonale sia federale» a mente del consigliere di Stato e capo del Dipartimento del territorio, Claudio Zali.

La svolta «green», però, parte da lontano, più precisamente da poco più di un decennio, quando il gruppo ha iniziato a realizzare anche impianti fotovoltaici. «Il primo investimento è stato a Stabio nel 2013 – ha detto l’imprenditore –. Da quel momento, abbiamo continuato a costruire impianti sui tetti degli stabili in cui risiedono inquilini che necessitano di un grosso fabbisogno di energia elettrica. Ad oggi, su circa 48 mila metri quadrati di pannelli fotovoltaici che abbiamo installato, abbiamo una produzione annua di circa 10,7 milioni di chilowatt». Alle installazioni fotovoltaiche già in funzione, nel corso dell’anno si aggiungeranno tre nuovi impianti. Parliamo, ancora, di Stabio, dove il progetto si sta modificando e ampliando, poi Muzzano e il FoxExpo a Mendrisio.

Predisposto all’ampliamento

In entrata abbiamo accennato che il nuovo impianto a cippato non riscalderà solo i cinque stabili del Centro Nord Sud di Bioggio e la scuola media di Agno, bensì anche il futuro liceo, che verrà costruito nelle immediate vicinanze. La centrale, infatti, è stata progettata con una predisposizione all’ampliamento. L’impianto, già adesso, consente di sopperire alle esigenze della futura struttura scolastica. Un domani, però, sarà possibile aggiungere una caldaia e riscaldare anche altri stabili limitrofi.

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