Turismo

Se il congressuale tiene a galla Lugano: «La Città spinga di più»

Nelle ultime settimane i pernottamenti sulle rive del Ceresio hanno registrato un’importante crescita grazie a due simposi medici – Gli addetti ai lavori: «Nei momenti di magra sono eventi fondamentali» – Non mancano però le critiche: «I convegni vanno cercati maggiormente»
© CdT/Chiara Zocchetti
Francesco Pellegrinelli
02.05.2024 06:00

Prima il congresso Medacta sui progressi nella medicina sportiva; poi, quello sul tumore alla prostata organizzato dall’associazione APC Society. Due appuntamenti scientifici che in poche settimane hanno portato a Lugano quasi 2.500 partecipanti.

«Posso tranquillamente dire che la stagione turistica, a Lugano, è iniziata due settimana fa con il congresso Medacta», commentano diversi albergatori. In queste settimane, l’occupazione media degli alberghi cittadini ha raggiunto l’80%. «Non tutte le strutture sono state sollecitate, ma in generale il bilancio è positivo», ammette il presidente della sezione Sottoceneri di Hotelleriesuisse Ticino, Federico Haas.

Destagionalizzare

Dopo un inverno in chiaroscuro e una Pasqua piovosa, il settore può dunque tirare l’agognato sospiro di sollievo: «Nonostante le pessime condizioni meteo di aprile, i due congressi hanno portato benefici tangibili». Essendo meno influenzato dalle condizioni meteo, il turismo congressuale permette infatti alle destinazioni di attrarre visitatori anche nei periodi tradizionalmente meno frequentati.

Se da una parte il turismo congressuale rappresenta quindi un ottimo strumento per destagionalizzare l’offerta, dall’altra questo settore per crescere necessita di strutture adeguate, aggiunge ancora Haas. Chiaro il riferimento alle lungaggini che da tempo frenano lo sviluppo del Polo congressuale al Campo Marzio. «Non ci rimane che attendere con trepidazione gli sviluppi politici».

Nel frattempo, però, quali strategie possono essere adottate per incentivare il turismo congressuale? «A livello cantonale è stato creato un Centro di competenze», ricorda Haas. Il Centro per la promozione del turismo d’affari, in queste settimane, ha presentato il suo primo bilancio d’attività. Nel 2023 sono stati organizzati una settantina di eventi. «Ticino Turismo ha riconosciuto le potenzialità di questo settore e ora intende svilupparle. Un marketing mirato sui congressi nei mesi meno battuti dal turismo tradizionale sarebbe però l’ideale. E questo a salvaguardia anche dei posti di lavoro stagionali», commenta ancora Haas.

«Il beneficio è per tutti»

Un’opinione condivisa anche da altri operatori, per i quali tuttavia gli sforzi andrebbero intensificati: «Quando si svolgono congressi nella nostra regione, non solo a Lugano ma in tutto il cantone, lavoriamo molto bene e riusciamo a riempire gli alberghi», commenta dal canto suo Lorenzo Pianezzi, titolare dell’Hotel Zurigo Downtown. «A beneficiarne è tutta la città, dai bar, ai negozi ai ristoranti. Come imprenditori - prosegue Pianezzi - ci meravigliamo che a Lugano, da gennaio a marzo, non vi siano altri eventi simili».

«Il Palazzo deve girare di più»

Ma - chiediamo - a chi spetterebbe questo compito? Ai privati, oppure, alla Città? Pianezzi non ha dubbi: «Il Palazzo dei Congressi dovrebbe cercare eventi da portare a Lugano muovendosi maggiormente a livello internazionale. Come per qualsiasi altra attività di vendita, non si può attenere che le proposte arrivino da sole in ufficio». Il Palazzo dei congressi, insomma, dovrebbe «girare di più».

In Svizzera, il turismo congressuale rappresenta circa il 20% dei pernottamenti complessivi. Una percentuale che approssimativamente troviamo anche in Ticino, dove Lugano, in particolare, si distingue con il 40% dei pernottamenti del segmento. «Il congressuale, a livello cantonale, è circa un quinto del nostro mercato di riferimento. Ha quindi un peso significativo», rileva ancora Pianezzi. «Se vogliamo destagionalizzare, però, non è abbastanza. Dobbiamo alzare questa quota e fare di più».

Pur riconoscendo a Ticino Turismo l’impegno per essersi attivato, anche Haas vedrebbe di buon occhio che il Palazzo dei Congressi, gestito dalla Città di Lugano, incentivasse maggiormente l’acquisizione di eventi. «Bisogna uscire di più allo scoperto. Siamo consapevoli che il Palazzo dei Congressi, spesso, è occupato da eventi locali che non generano pernottamenti alberghieri, ma si potrebbe fare di più». Di qui, la conclusione: «In ottica futura, il Palazzo dei Congressi deve rimanere una sorta di centro civico per le associazioni sul territorio. Parallelamente, occorre sviluppare al più presto un’infrastruttura per i congressi di una certa rilevanza», conclude Haas. «Di sicuro, il Polo congressuale al Campo Marzio sarebbe più semplice da vendere, sia come destinazione, sia come prodotto».

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