Se le dighe diventano piscine
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Chissà se qualche turista avrà già accarezzato l’idea di praticare stand up paddle e cable wakeboard (sci nautico praticato trainati da un cavo aereo) sugli specchi d’acqua offerti dai bacini delle dighe della regione. In effetti questa particolare idea è allo studio da parte dell’Organizzazione turistica regionale (OTR) del Bellinzonese e Alto Ticino, che intravede grandi potenzialità in questo senso.
«Si tratterebbe di una novità assoluta, anche se prima abbiamo bisogno di valutarne la fattibilità e soprattutto di approfondire gli aspetti legati alla sicurezza», spiega il direttore dell’OTR del Bellinzonese e valli Juri Clericetti. È ancora presto dunque per avventure sulle zattere o immersioni, intanto però la macchina si è messa in moto e la collaborazione con Aet e con Ofible per le dighe del San Gottardo (Lucendro e Sella) e dell’alta Valle di Blenio (Luzzone) c’è. «Si tratta però della terza fase di un progetto che richiede ancora tutta una serie di verifiche», conferma Luca Bianchetti, membro di direzione delle Ofible. «È ancora tutto da definire, a partire proprio dall’accesso allo specchio d’acqua, poi c’è l’aspetto della responsabilità ma anche quelli legali perché al momento le strutture non sono balneabili. È ancora tutto da analizzare, intanto procediamo un passo alla volta».
Quello che si sta per concretizzare è invece la prima fase che riguarda le visite guidate. «Come azienda le offriamo già grazie al nostro personale, ma trovare un partner come l’OTR regionale porterebbe il servizio ad un altro livello con guide professioniste. Inoltre, noi non facciamo marketing attivo, cosa che invece farebbe l’OTR». Sotto la supervisione del suo responsabile progetti Ruppi Felder, l’OTR da qualche mese sta infatti lavorando in questa direzione per sfruttare al meglio queste strutture.
Scuole da coinvolgere
«Tra fine gennaio e inizio febbraio la formazione delle guide sarà completata e prevediamo di iniziare l’attività in estate, queste verranno promosse tramite tutti i nostri canali ma vendute anche sul nostro mercato digitale e su quello della Schweizerische Südostbahn», spiega Clericetti. L’esperienza permetterà di conoscere e approfondire il funzionamento degli impianti dal punto di vista della produzione di energia. «Sarà una sorta di turismo industriale che tocca un tema di grande attualità, molto interessante anche per il pubblico locale e per le scuole», aggiunge il direttore dell’OTR bellinzonese.
Implementazione graduale
Discorso che vale per entrambe le zone anche se al Gottardo l’offerta si arricchisce della visita alle pale del Parco eolico del San Gottardo. «L’idea è quella di offrire un percorso sull’energia, tema attualissimo», continua Clericetti. Si tratta di un primo passo per avviare tutta una serie di attività e creare ancora più interesse nei confronti di queste strutture. «La strategia è quella di iniziare a offrire una conoscenza didattica grazie alle guide, poi passeremo a creare qualcosa di attrattivo all’esterno della diga come le arrampicate o le proiezioni di film direttamente sulle mura, attività che per altro già si fanno anche se saltuariamente. Una volta che avremo creato i contatti, mostrato l’importanza turistica di queste strutture e guadagnato la fiducia da parte dell’opinine pubblica e dei gestori, allora potremo finalmente, forse, arrivare anche allo svago acquatico».
Già un riconoscimento
Il progetto è stato recentemente premiato a Sedrun fra i tre migliori sviluppati nell’ambito dell’«Incubatore turistico», un concorso di idee promosso nell’ambito del più ampio Programma San Gottardo al quale aderiscono Uri, Ticino, Vallese e Grigioni. Grazie al riconoscimento l’Otr-Bat ha ricevuto un contributo finanziario di 5.000 franchi che sarà utilizzato per promuovere e mettere in rete l’offerta.