«Se non si completa AlpTransit più pericoli e rumori»
Prima l’interrogazione al Governo. Ed ora due interpellanze, una rivolta al Municipio di Bellinzona e l’altra a quello di Riviera. Del completamento di AlpTransit ne scriviamo oramai da anni. Ma finora la politica, quella che è chiamata a decidere, ha temporeggiato. I tasselli che mancano, si sa, sono il proseguimento dell’opera a sud di Lugano e la circonvallazione di Bellinzona; il Consiglio federale ha detto che se ne (ri)parlerà fra vent’anni. «Il recente incidente del 10 agosto scorso con il deragliamento di un treno merci in galleria rispettivamente il rinvio a dopo il 2050 di nuovi investimenti in Ticino per il completamento della rete ferroviaria a sud di Biasca hanno ovviamente e giustamente riacceso il dibattito», scrive il consigliere comunale della Turrita Tiziano Zanetti (PLR).
Le sostanze pericolose
L’esponente liberale radicale, dopo aver interrogato il Consiglio di Stato a metà settembre unitamente ai colleghi deputati Bixio Caprara ed Omar Terraneo, stavolta chiede lumi all’Esecutivo della capitale. Sotto la lente finiscono due aspetti, in particolare: i pericoli e i rumori. Nel primo caso Tiziano Zanetti sottolinea lo «stato insoddisfacente dei treni Cargo» evidenziato da un rapporto dell’Ufficio federale dei trasporti; il fatto che gli stessi convogli «attraversano fuori terra zone residenziali densamente abitate»; e «l’evidenza che vengono trasportate anche merci pericolose. Nel caso dell’incidente (nella galleria di base AlpTransit, all’altezza della stazione multifunzionale di Faido; n.dr.) le FFS si sono affrettate a dire che i vagoni potenzialmente pericolosi erano in fondo ma fortunatamente erano vuoti». Per quanto riguarda l’inquinamento fonico, per contro, il consigliere comunale si sofferma sul «costante aumento del traffico di treni merci, soprattutto notturno» e sulla «forte sollecitazione della tratta Bodio-Bellinzona, tra le più trafficate in Svizzera».
La perizia voluta da Riviera
Tiziano Zanetti, sulla questione rumori, cita la perizia elaborata nell’agosto 2021 dallo studio d’ingegneria Bonalumi Ferrari Partner SA e commissionata dal Municipio di Riviera che «evidenzia il forte inquinamento fonico e di vibrazioni del traffico ferroviario». Nel rapporto si rileva, come abbiamo potuto appurare, che le Ferrovie prevedono per i prossimi anni «un sensibile aumento» del traffico di treni merci sulla tratta fra Claro ed Arbedo-Castione: la percentuale è pari al 44,1% nel periodo diurno ed addirittura del 112,5% la notte. Parallelamente si preconizza un incremento delle emissioni sonore dal 2035. Il consigliere comunale PLRdi Bellinzona fa altresì notare che sulla tratta AlpTransit i ripari fonici «sono stati posati in modo parziale e piuttosto strano (...). Mancano in zone residenziali e sono invece presenti in campagna, così come mancano completamente ripari fonici nelle zone delle stazioni ferroviarie che coincidono con zone abitate in particolare verso la collina di Daro ed Artore ma anche parzialmente lungo la tratta che attraversa la stazione di Giubiasco».
Il dialogo con Berna
Arriviamo dunque agli interrogativi posti da Tiziano Zanetti all’Esecutivo della capitale. «Cosa è stato intrapreso dal Municipio, in collaborazione con i preposti uffici cantonali, nei confronti di FFS e FFS Cargo per accertarsi della tipologia del materiale pericoloso trasportato?», chiede l’esponente liberale radicale. Che vuole sapere se il consesso guidato dal sindaco Mario Branda è a conoscenza di «una pianificazione ed una prospettiva temporale per il rinnovo del materiale rotabile che non si limiti alla sola questione dei freni in ghisa ormai risolta» e se esiste un’analisi dei rischi in caso di incidenti a cielo aperto e non solo nel tunnel. In merito ai rumori, infine, l’interpellante domanda conferma se è vero che «l’impatto relativo a rumori e vibrazioni misurato nel quartiere di Osogna si riproduce verosimilmente anche nel resto della tratta a cielo aperto a sud del portale e quindi lungo tutto l’asse ferroviario che attraversa la capitale (...). Risulta al Municipio che le FFS hanno preferito sussidiare la sostituzione di finestre piuttosto che posare pareti fonoassorbenti lungo la tratta ferroviaria? ». Tiziano Zanetti vuole sapere, in conclusione, se di questi ed altri punti il Municipio ha già discusso con l’Ufficio federale dei trasporti oppure con quello dell’ambiente.
Attesa da oltre tre decenni
Parlare di completamento di AlpTransit, per quanto riguarda la nostra regione, vuol dire riferirsi alla circonvallazione di Bellinzona. L’opera, attesa da oltre tre decenni, permetterebbe ai treni merci di aggirare l’agglomerato grazie alla galleria Gnosca-Sementina e all’attraversamento del Piano di Magadino fino a Camorino. Prima del 2050, però, il tema non tornerà d’attualità a Palazzo federale. La Città negli ultimi anni ha più volte sollecitato Berna, in quanto preoccupata per l’evoluzione del traffico merci che attraversa la Turrita.