L'incontro

Beat Jans: «La situazione dell'asilo, in Ticino, è molto tesa»

Il consigliere federale, in visita al centro federale per richiedenti l'asilo di Chiasso, annuncia misure volte a sgravare il sistema: tra queste, ci sono le procedure accelerate e la possibilità di presentare richieste solo dal lunedì al venerdì – «Il problema è che la popolazione non si sente sicura»
©Gabriele Putzu
Red. Online
20.02.2024 13:00

Il consigliere federale Beat Jans oggi ha visitato il centro federale per richiedenti l'asilo di Chiasso. Lo scorso novembre la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, allora a capo del Dipartimento di giustizia, aveva promesso misure per migliorare la sicurezza.

Già all'inizio della scorsa estate le autorità cantonali e locali avevano richiesto un concetto di sicurezza. Nel 2023, la polizia di Chiasso è stata chiamata quasi 600 volte per i richiedenti asilo fino a metà novembre. Secondo la polizia però circa la metà degli interventi riguardava semplici controlli di identità.

La Segreteria di Stato per la Migrazione (SEM), dopo la visita di Baume-Schneider, ha precisato sono state aumentate le pattuglie di sicurezza sia all'interno che all'esterno dei centri per richiedenti asilo di Chiasso e Pasture. Il Consiglio federale inoltre ha recentemente annunciato che le procedure accelerate di 24 ore per i richiedenti asilo provenienti dai Paesi del Nord Africa saranno estese a tutti i centri di asilo federali. Nei due centri ticinesi sono attualmente ospitati 390 richiedenti asilo, ha riferito la SEM in risposta a una richiesta dell'agenzia di stampa Keystone-ATS.

© CdT/Gabriele Putzu
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Nel corso della conferenza stampa, il consigliere federale ha esordito riconoscendo quanto sta accadendo nel nostro Cantone. «Ho potuto constatare, e so che la situazione dell'asilo, in Ticino, è molto tesa. Per me è importante oggi essere qui per constatare il lavoro che viene fatto anche dai comuni, e per poter continuare a perseguire l'obiettivo che le persone che hanno bisogno della nostra protezione devono continuare ad ottenerla».

Proseguendo, Beat Jans ha spostato l'attenzione sulla sicurezza. «Il problema è che la popolazione non si sente sicura: la polizia è intervenuta ben 170 volte per dei litigi nei centri d’asilo», ha dichiarato. Parlando di migliorie, il consigliere federale ha dunque proposto in primis una migliore struttura giornaliera. «Abbiamo deciso di impiegare un contributo più alto in soldi per i lavori che saranno svolti al di fuori dai centri dai richiedenti l'asilo». Inoltre, «vogliamo promuovere lo scambio con la società civile. Tutto ciò può aiutare a calmare la situazione con la popolazione e lo sappiamo per esperienza. Dobbiamo dedicare particolare attenzione ai minorenni non accompagnati, in particolare sovvenzionare i minorenni che non sono più in età scolastica tra i 15 e i 17 anni. Per questo abbiamo lanciato un progetto pilota questa estate. Stiamo anche elaborando un nuovo piano di sicurezza per il nuovo centro Pasture. È quindi previsto anche un pacchetto di misure per Chiasso, come il resto dei centri d’asilo. Parlerò di misure che sono previste per tutta la Svizzera, come in Ticino, perché l’asilo è un tema nazionale, ma ripeto che i richiedenti che creano problemi sono una piccola fetta». 

Parlando di queste persone, Beat Jans ha precisato che si tratta di persone che «commettono atti violenti, vandalizzano macchine, e dove nessuna misura funge da deterrente». Non si tratta di un numero elevato di persone, ma di soggetti «pesanti per la popolazione e gli altri richiedenti l’asilo». «Per far fronte a questo problema è stata intensificata la collaborazione con i responsabili cantonali. Inoltre, c’è anche una collaborazione a livello più strategico, e la prima tavola rotonda è già stata svolta. Il suo scopo è promuovere lo scambio per reagire più velocemente alle situazioni problematiche e per trattare meglio i casi recidivi. Le misure per contrastare questo fenomeno sono la procedura accelerata e la carcerazione preventiva prima del rinvio coatto. È un appello ai Cantoni di sfruttare appieno le possibilità del diritto cantonale». 

© CdT/Gabriele Putzu
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Il consigliere federale, dunque, ha spiegato che le domande d'asilo con scarsa possibilità di essere accolte - specie se inoltrate da algerini, tunisini e marocchini - vanno ridotte per tutelare chi ha veramente bisogno di protezione. Inoltre non sarà più possibile inoltrare richieste il fine settimana onde evitare abusi. Per raggiungere tale risultato, stando a una nota odierna del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), vanno accelerate le procedure nei CFA (decisione in 24 ore) e applicate azioni più severe - fino alla carcerazione amministrativa - nei confronti delle persone che commettono reati. «L'asilo deve essere concesso alle persone che hanno effettivamente bisogno della nostra protezione, ma il 25% delle richieste che riceviamo sono di persone che non hanno problemi a vivere nel loro Paese», ha precisato Beat Jans. 

Meno dell'1%

A tal propostio, le procedure accelerate nei confronti dei richiedenti asilo provenienti dal Maghreb si giustificano, secondo il DFGP, col fatto il tasso di concessione dell'asilo nei confronti di queste persone è inferiore all'1%. «Alcuni di questi richiedenti l'asilo hanno l'abitudine di entrare al centro il venerdì, salvo poi lasciarlo la domenica, così da non lasciare impronte digitali. Il centro d'asilo non è un dormitorio», ha chiarito il consigliere federale. 

Nel 2023, le domande con scarse probabilità di essere accolte sono state quasi un quarto delle oltre 24 mila prime richieste di protezione. Inoltre, secondo la Segreteria di Stato della migrazione (SEM), le strutture d'asilo sono regolarmente utilizzate nei fine settimana come alloggi temporanei soprattutto da cittadini provenienti da questi Paesi.

Davanti ai media, Jans ha quindi detto di voler porre fine a questa prassi, aggiungendo che solo in questo modo il sistema d'asilo avrà sufficienti capacità per tutelare i richiedenti asilo che davvero hanno bisogno di protezione. 

Procedura 24 ore estesa a tutti i CFA

Jans ha annunciato che la procedura di 24 ore, testata con successo nei mesi scorsi nel CFA di Zurigo, verrà introdotta in tutti i centri con funzione procedurale entro fine aprile 2024.

Per evadere il più velocemente possibile le domande che presumibilmente non saranno accettate, tutte le principali fasi procedurali saranno effettuate entro questo breve lasso di tempo.

Inoltre, i richiedenti provenienti da Paesi con scarse probabilità di ottenere l'asilo dovranno dapprima motivare la loro domanda per scritto. Al momento la SEM sta verificando le modifiche giuridiche necessarie per attuare questa misura.

Alcuni di questi richiedenti l'asilo hanno l'abitudine di entrare al centro il venerdì, salvo poi lasciarlo la domenica, così da non lasciare impronte digitali. Il centro d'asilo non è un dormitorio
Beat Jans, consigliere federale

Domande solo in settimana

Per contrastare ulteriormente l'utilizzo abusivo delle strutture ricettive, le richieste d'asilo potranno essere presentate soltanto durante la settimana. In questo modo, spiega Beat Jans, si vuole impedire che i postulanti alloggino in un CFA durante il fine settimana e lo lascino prima che, il lunedì, siano rilevate le loro impronte digitali e sia avviata formalmente la procedura. 

I richiedenti asilo vulnerabili, come le donne che viaggiano da sole, le famiglie, i minori non accompagnati e le persone anziane o malate, potranno ancora essere accolte anche nel fine settimana.

La SEM sta attualmente esaminando come attuare concretamente queste misure, il che comporta anche provvedimenti di accompagnamento sul posto e un coordinamento con i Cantoni e i Comuni di ubicazione per impedire che i richiedenti restino senza alloggio nel fine settimana.

Più severità per chi delinque

In futuro le autorità federali e cantonali e le autorità cantonali collaboreranno ancora più strettamente per intraprendere azioni mirate contro i plurirecidivi del settore dell'asilo e degli stranieri.

In molti casi la gravità dei reati non è sufficiente per una privazione penale della libertà. Per evitare che costoro ne commettano di nuovi, è necessario applicare in modo ottimale tutte le misure di diritto penale e di diritto degli stranieri disponibili, compresa la carcerazione amministrativa, il che è possibile solamente se vi è uno stretto coordinamento tra le autorità coinvolte.

A tale scopo sarà migliorato lo scambio di informazioni, in tutte le regioni d'asilo saranno istituite tavole rotonde con gli interessati sul tema sicurezza e sarà introdotta una gestione specifica dei plurirecidivi.

Integrazione e scolarizzazione

In Ticino questa misura è già in fase di applicazione, ha precisato il «ministro» di giustizia e polizia. Inoltre, nelle strutture del CFA di Chiasso e Balerna/Novazzano è stato aumentato il numero dei posti a tempo pieno per l'organizzazione e l'accompagnamento dei programmi d'occupazione e degli impieghi di pubblica utilità.

Accanto alle misure introdotte su scala nazionale per sgravare le strutture d'asilo, saranno attuati ulteriori provvedimenti, in collaborazione con la polizia cantonale, presso il nuovo CFA Pasture di Balerna/Novazzano al fine di migliorare la sicurezza in loco.

Nell'anno scolastico 2024/25 partirà inoltre un progetto pilota di scolarizzazione per sedicenni e diciassettenni non accompagnati. Per sgravare le sedi nel Ticino meridionale, la Confederazione e il Cantone stanno discutendo la possibilità di alloggiare in sedi alternative i richiedenti l'asilo in Ticino.