Serpiano, la crisi è rimasta a terra

Ancora cento giorni di riposo e poi la funivia del Serpiano ripartirà, sperando di essersi lasciata definitivamente alle spalle la crisi che l’aveva bloccata nella primavera del 2022. L’anno che sta per concludersi è stato positivo per l’impianto di risalita affacciato sul Ceresio, come ci conferma la sua direttrice Linda Mazzoleni. «Avevamo ricominciato con la novità delle aperture il lunedì, il martedì e le sere di venerdì e sabato, oltre ad aver posticipato l’orario di chiusura pomeridiano alle 18.45, e il pubblico lo ha apprezzato». Questo, unito alla promozione di pacchetti che includevano la salita in funivia e attività in hotel come l’aperitivo o il centro benessere, ha contribuito ad ottenere un risultato migliore anche delle stagioni prepandemiche.
Sul fronte della provenienza dei visitatori non ci sono grandi novità. «Abbiamo avuto tanti svizzeri tedeschi e romandi, oltre alla clientela locale». Rimane invece marginale quella italiana: un bacino numeroso e geograficamente a portata di mano per la cabina rossa che sale e scende dalle pendici del San Giorgio. Vicini fisicamente, gli italiani, ma più lontani psicologicamente. Colpa della barriera dei prezzi? Mazzoleni obietta: «Forse, oltre confine, in molti hanno la sensazione che la Svizzera sia più cara, ma se guardiamo quanto costano esperienze simili in Italia... la differenza non è così marcata». Rimane il potenziale.
Intanto si guarda alla prossima stagione, che comincerà il 21 marzo, in concomitanza con la riapertura dell’hotel Serpiano e con gli stessi orari di quest’anno: formula che vince, non si cambia. Ciò non toglie che si cercherà di migliorare. «Stiamo puntando in particolare sulle aziende, promuovendo la salita in funivia per cene, incontri e altre attività e offrendo alle imprese degli abbonamenti a prezzi speciali».
A proposito di promozioni, la funivia Brusino-Serpiano è fra i partner del progetto Ticino Ticket, che garantisce il venti percento di sconto ai visitatori. Chissà che in futuro non si possa proporre ai turisti – ma anche ai residenti, che nel loro tempo libero sono anch’essi dei turisti – un pacchetto specifico per le funivie e le funicolari del nostro cantone. «Sicuramente è una discussione che si può aprire» concorda la direttrice dell’impianto momò. «Se n’era parlato tempo fa, ma poi la proposta era rimasta in sospeso». Altro potenziale per crescere.
Sul Serpiano comunque, per il momento, sono soddisfatti anche così. Quella di quest’anno era la prima stagione dopo i problemi economici che avevano tenuto ferma la funivia un anno e mezzo fa. Il successivo piano di rilancio, reso più solido dai contributi finanziari dell’Organizzazione turistica regionale e del Comune di Brusino Arsizio, fondamentali per estendere gli orari d’apertura, ha portato stabilità. «Sì, abbiamo lavorato bene e cerchiamo di continuare su questa strada, grazie anche al sostegno dei nostri partner».
Una buona notizia è il fatto che tecnicamente, a breve, l’impianto non avrà bisogno di grosse e dispendiose manutenzioni. «L’anno scorso sono stati effettuati interventi importanti, mentre quest’anno ne solo previsti solo di ordinari. Comunque – assicura la direttrice – la sicurezza è un tema su cui siamo sempre concentrati al cento per cento».
Parlando di lavori e rinnovamenti, non possiamo non chiedere se sia ancora viva l’idea di rinnovare l’hotel Serpiano. Mazzoleni risponde con un sorriso. Ne deduciamo che dipenderà tutto dai piani della proprietà. «Questo è un posto magio» si limita a osservare la nostra interlocutrice. «Sono qui da dodici anni, e ci credo veramente tanto: spero succeda qualcosa di positivo».