Serve più ghiaccio? Lugano c'è

«Se i bambini sono costretti a fare allenamento alle sei di mattina, prima di andare a scuola, vuol dire che qualcosa non funziona». Parole, quelle del sindaco di Lugano Michele Foletti, che testimoniano l’insoddisfazione della Città in merito all’attuale offerta di «ore ghiaccio» per l’hockey e altre discipline che hanno bisogno dello stesso tipo di superfice, come il curling. Parole che introducono una volontà precisa da parte del Municipio: partecipare finanziariamente alla costruzione di una nuova pista e centro di formazione giovanile a Sigirino, promossa da Gianni Ochsner attraverso la società Gemmalux con un investimento totale di circa 50 milioni di franchi, di cui 18,1 per le infrastrutture dedicate agli sport del ghiaccio (ci saranno anche spazi industriali e commerciali).
Sogni olimpici
Lugano, se il Consiglio comunale darà il suo assenso, firmerà due convenzioni. Una con la Gemmalux SA, che prevede un contributo fra i 600 e i 700 mila franchi l’anno per dieci anni per la copertura di un terzo dei costi di gestione della struttura (quelli elettrici) e per mettere a disposizione la pista di ghiaccio alle giovanili dell’HCL. «I ragazzi potranno così allenarsi su una pista dedicata alla formazione, fruibile dodici mesi all’anno, per un totale di 1.900 ore di utilizzo» sottolinea Palazzo civico. La seconda convenzione è con la Federazione Curling Ticino, alla quale la Città, desiderosa anch’essa di vedere nascere un centro regionale per la pratica di questo sport, verserebbe un contributo fra i 90 e i 100 mila franchi all’anno per dieci anni, destinati come nel caso precedente alla copertura parziale dei costi di gestione dell’impianto. A sostenere invece le spese per l’attività, stimate in circa 240 mila franchi all’anno, ci penserà la stessa FCT. «Nella nuova struttura – spiega sempre l’autorità comunale – sarà possibile ospitare i campionati ticinesi di curling, che oggi vengono disputati oltre Gottardo. In più si potranno accogliere gli eventi della SwissCurling Association e nuove competizioni». Una bella spinta per il movimento, con prospettive di prestigio: «Si potranno mettere a disposizione le superfici di ghiaccio anche per i campi di allenamento delle nazionali di curling interessate a preparare in Ticino le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026».
Il classico treno
Ieri in conferenza stampa, Foletti era affiancato dal direttore della Divisione sport Roberto Mazza e dal capodicastero Roberto Badaracco. «L’attuale penuria di spazi è preoccupante» ha detto il vicesindaco. «C’è un’incredibile mancanza di ghiaccio, e il discorso è molto semplice: se non ci dotiamo di nuove strutture, avremo sempre più problemi logistici e non permetteremo alle società sportive di crescere». La prospettiva di realizzare una terza pista di ghiaccio a Lugano, oltre alle due della Cornèr Arena, non è vicina nel tempo secondo Badaracco. Se non altro perché è in corso un progetto di potenziamento delle strutture odierne alla Resega.
«Intanto è arrivato questo treno in corsa...» ha concluso il municipale, lasciando intendere che Lugano dovrebbe salirci al volo. La metafora del treno che passa ora e poi chissà rappresenta bene anche il sentimento delle società sportive coinvolte (presenti ieri a Palazzo civico con alcuni dei loro delegati) che vedono questa possibile collaborazione fra pubblico e privato come un’«occasione irripetibile».
Basterà per convincere il Consiglio comunale? Foletti ammette che non sarà semplice, «ma noi in questo progetto ci crediamo molto. È anche un impegno morale verso i giovani che hanno bisogno di spazi e che possono crescere attraverso le società sportive. Non si può investire soltanto nei mattoni – ha aggiunto il sindaco –, dobbiamo puntare anche sulle nuove generazioni, sui cittadini di domani».
Fare la propria parte
Tornando a discorsi puramente finanziari, l’impegno complessivo della Città in questa operazione, per i prossimi dieci anni, sarà di almeno 6,9 milioni di franchi. La domanda, vista la valenza che ha il progetto e i benefici che porterà, sorge spontanea: era (è) immaginabile una partecipazione ai costi da parte dell’HCL_e di altri Comuni della regione? Foletti risponde punto per punto. «L’Hockey Club investirà nell’ammodernamento della Cornèr Arena, quindi farà già la propria parte. Inoltre, come per altre discipline, credo sia compito del_Comune sostenere i movimenti giovanili». Per quanto riguarda gli altri Comuni, sta andando in scena lo stesso copione visto per il_Polo sportivo:_la Città fa da sola (in questo caso partecipa da sola, ma poco cambia) e poi, alla fine, spera che anche il resto della regione contribuisca. Scelta precisa, o rassegnazione a dover fare tutto da sola? «Non voglio che vengano sprecati tempo ed energie in lunghe discussioni per poi scoprire che manca la volontà» taglia corto il sindaco. «Quando abbiamo chiesto un contributo per l’inaugurazione del LAC (progetto pagato interamente da Lugano, ndr) abbiamo raccolto sessantamila franchi...».