Bellinzona

«Serve un po' di bellezza contro la crisi dei commercianti»

Weruschka Figura è sulla piazza della capitale da trent'anni ma un momento così difficile non lo ha mai vissuto – Per contrastarlo la negoziante ha così proposto di decorare alcune vie del centro con delle volte sempreverdi
© Studio di architettura Sammartano
Prisca Dindo
01.06.2024 06:00

Un’idea per la città Weruschka Figura l’avrebbe: puntare sul bello. «La bellezza, senza dubbio, non fa le rivoluzioni. Ma viene un giorno in cui le rivoluzioni hanno bisogno della bellezza» scriveva l’autore francese Albert Camus. Perciò, secondo la titolare di due negozi nella Capitale, per evitare la crisi che attanaglia i commerci bellinzonesi occorre impreziosire le vie del centro.

Non certo spendendo fiumi di denaro, bensì introducendo alcuni piccoli accorgimenti d’effetto che valorizzerebbero alcune strade della città. Come ad esempio le volte sempreverdi che Weruschka ha presentato nelle scorse settimane alla società dei commercianti riuniti in assemblea. Un progetto che prevede una serie di arcate a forma di semicerchio simmetrico ricoperte di foglie verdeggianti da incastonare innanzitutto lungo via Teatro. 

Angoli ignorati

«Bellinzona è già molto bella - puntualizza la commerciante - tuttavia mi accorgo che alcuni angoli come appunto via Teatro, sulla quale si affaccia una delle mie due attività, vengono trascurati sia dai turisti che dai residenti». Per far capire meglio il concetto, la negoziante porta l’esempio del sabato, quando a Bellinzona si tiene il famoso mercato che attira schiere di visitatori. «La gente arriva in piazza Municipio e poi, non vedendo nulla di particolare verso piazza Governo, fa il giro attorno al noce e si incammina verso piazza Indipendenza. Via Teatro viene ignorata perché non c’è nulla che invogli a percorrerla. Eppure è una strada importante, che sbocca su piazza Governo e che porta al Teatro Sociale, una delle chicche della città».

Coinvolgere le scuole

La proposta che la negoziante bellinzonese ha presentato ai commercianti prevede la possibilità di addobbare le arcate a dipendenza del periodo dell’anno. A Pasqua si potrebbero aggiungere uova variopinte; a Natale vischio e luminarie; il Primo d’Agosto, bandierine svizzere. Weruschka Figura ipotizza anche un coinvolgimento delle scuole d’infanzia ed elementari: «Sarebbe bello se pure i bambini dessero un contributo alla città con lavoretti manuali da appuntare sui sempreverdi, in questo modo li si sensibilizzerebbe ad amare ancor di più Bellinzona, perché la città li coinvolge attivamente».

Valore aggiunto

In questi giorni Weruschka Figura sta raccogliendo le firme a sostegno del suo progetto tra gli altri commercianti bellinzonesi. «Secondo me sarebbe interessante introdurre le volte sempreverdi non solo in via Teatro, ma pure in altri angoli caratteristici, come ad esempio in via Codeborgo». È innegabile, il lato estetico rappresenta un valore aggiunto da non sottovalutare. Basta guardare come si muovono molte altre città sia svizzere che italiane. A partire da Como, dove lo spettacolo delle luci, gli addobbi e la cura con cui la città italiana allestisce il suo mercatino attirano ogni Natale sempre più turisti, «oppure Ascona, che negli ultimi anni sembra rinata, anche se il suo è un turismo di stagione». 

«Il malato è grave»

Secondo Figura quello delle arcate sempreverdi sarebbe il rimedio più semplice e soprattutto il più veloce, «perché è un momento davvero critico per la piazza bellinzonese e occorre intervenire al più presto». La città avrebbe già creato un gruppo di lavoro attorno alla crisi dei commerci, ma secondo Weruschka Figura bisognerebbe puntare ancora più in alto e cercare la collaborazione di albergatori, esercenti, politici, «tutti riuniti attorno al capezzale dell’ammalato grave per cercare di salvarlo», spiega. «Cosa provo quando leggo della chiusura di un nuovo negozio? Un misto di tristezza e di rabbia, perché notizie del genere fanno ancor più male a questa piazza già mal messa». 

Comprendere e adattarsi

L’anno prossimo la negoziante soffierà su trenta candeline di attività a Bellinzona, mentre il marchio Weruschka ne festeggerà cinquanta. «Prima di me - racconta - c’era mia mamma che gestiva il negozio in viale Stazione; siccome nel 2022 lei è andata in pensione io ho deciso di ritirare la sua attività». In questi anni ne sono cambiate di cose, ma Weruschka non demorde. «Il segreto è di non stare mai fermi - conclude - occorre capire l’esigenza del cliente e adattarsi di conseguenza. Ad esempio oggi molti clienti non vengono più nei miei due negozi ma ordinano gli articoli attraverso i social oppure lasciandomi sul telefonino messaggi vocali. Al giorno d’oggi funziona così. È anche per questo motivo che la città deve fare qualcosa per invogliare la gente a tornare in città. Non solo con le volte sempreverdi che propongo ma pure con eventi culturali, perché Bellinzona non deve essere soltanto il carnevale di re Rabadan».

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