Servizio mense da unificare per combattere gli sprechi alimentari
«Un’opportunità per migliorare l’efficienza e la qualità del servizio, in linea con gli obiettivi di sostenibilità della Città». Così il Municipio di Locarno giudica la proposta di unificare il servizio alberghiero comunale, ovvero quello cui compete la preparazione dei pasti per casa anziani, scuole ed asilo nido. Proposta avanzata dai Verdi (primo firmatario Marko Antunovic) con una interrogazione assai datata che risale addirittura al 31 agosto 2021. A tre anni e mezzo di distanza, l’Esecutivo cittadino risponde dunque di ritenere «valida ed auspicabile» la proposta di unificare il servizio per la preparazione dei pasti. «La centralizzazione - argomenta Palazzo Marcacci nella sua risposta all’interrogazione sottoscritta anche da alcuni consiglieri comunali de Il Centro - potrebbe comportare diversi vantaggi, tra cui una maggiore efficienza operativa, un controllo più strutturato dei costi e un miglioramento della qualità nutrizionale e dietetica dei pasti». Ma non solo : «La standardizzazione dei processi e delle procedure di sicurezza alimentare consentirebbe inoltre un monitoraggio uniforme ed un controllo qualitativo costante».
Occorre un responsabile con varie competenze
Oltre che a sviluppare un piano di comunicazione interno per condividere obiettivi e benefici prevenendo al contempo possibili resistenze al cambiamento, per la riuscita dell’iniziativa sarà cruciale la nomina di un responsabile esecutivo. Una figura, specifica il Municipio, che dovrà possedere competenze non solo culinarie, ma anche gestionali e dietetiche. Competenze indispensabili per il coordinamento delle diverse sedi, soprattutto considerando la necessità di utilizzare anche tecniche di cucina avanzate tipiche della ristorazione collettiva con logistica complessa. Non da ultimo, il processo di unificazione della preparazione dei pasti comporterà l’adozione di sistemi informatici avanzati per la gestione degli ordini delle derrate alimentari, delle scorte e della distribuzione nelle varie sedi interessate. «Questi strumenti consentirebbero di ottimizzare i processi operativi, ridurre gli sprechi alimentari e migliorare l’efficienza complessiva, garantendo al contempo un monitoraggio continuo delle attività», puntualizza ancora il Municipio cittadino nella sua risposta all’interrogazione di Antunovic.
Meglio procedere a tappe
Pur ritenendo valida la proposta di unificare il servizio di preparazione dei pasti per la casa anziani, l’asilo nido, le scuole ed anche, perché no, la colonia Vandoni, l’Esecutivo cittadino ritiene più opportuno, anche nel breve termine, esplorare collaborazioni più circoscritte. «Una possibile iniziativa potrebbe essere l’estensione della collaborazione tra l’Istituto per anziani San Carlo e l’asilo nido, che rappresenterebbe un ulteriore banco di prova per valutare l’efficacia della centralizzazione su scala ridotta, coinvolgendo strutture con finalità e requisiti operativi leggermente diversi. Questo approccio consentirebbe di analizzare la compatibilità operativa e di individuare eventuali criticità, ponendo così solide basi per una centralizzazione più ampia in futuro».
Più prodotti locali e biologici
La centralizzazione, rileva ancora il Municipio, potrebbe anche migliorare ulteriormente la gestione dei pasti e delle gare d’appalto per l’acquisto degli alimenti semplificando, ad esempio, l’approvvigionamento di prodotti locali e biologici e valorizzando il marchio «Città dell’Energia». Ciò potrebbe anche comportare delle difficoltà. «La stagionalità ed i costi di questi prodotti potrebbero rappresentare un limite, richiedendo flessibilità operativa e un adeguamento del budget. L’adozione di soluzioni locali e sostenibili è inoltre subordinata al rispetto delle procedure di acquisto pubblico, che impongono una pianificazione accurata per bilanciare gli obiettivi di sostenibilità con i criteri economici e amministrativi».
Formazione di apprendisti
L’Esecutivo sottolinea poi che un polo alimentare unico rappresenta un’opportunità formativa importante per gli apprendisti, consentendo loro di acquisire esperienze in vari ambiti della ristorazione collettiva. Anche qui, il Municipio intravede quelle che potrebbero essere delle difficoltà oggettive nell’attuare quanto proposto dai firmatari dell’interrogazione. «Un centro formativo richiederà risorse per la supervisione ed il supporto agli apprendisti, specialmente se destinato a giovani in difficoltà (come auspicato dai firmatari dell’interrogazione, ndr.)» Anche l’aggiornamento professionale richiederà risorse e tempo che dovranno essere previsti nel budget e nella pianificazione affinché il fatto «di staccare» il personale dalle singole sedi per la formazione non comprometta la copertura operativa.
Per garantire il successo del progetto, rileva infine Palazzo Marcacci, «sarà fondamentale adottare un approccio graduale, coinvolgendo attivamente tutte le parti interessate e affrontando le sfide operative e contrattuali con una pianificazione accurata.