Il caso

Sesso e fatture sospette: terapista luganese sotto inchiesta

Il professionista avrebbe compiuto «un approccio di tipo intimo con praticamente ogni paziente donna» - I rapporti, forse non sempre consenzienti, avvenivano durante sedute di osteopatia e fisioterapia poi fatturate alle Casse malati
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Truffa, ottenimento illecito di prestazioni di un’assicurazione sociale o dell’aiuto sociale, coazione sessuale, atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere, molestie sessuali e falsità in documenti . Sono pesanti i reati ipotizzati dal Ministero pubblico a carico di un osteopata attivo – come appurato dal CdT – nel Luganese. L’inchiesta, lo si apprende da una recente sentenza del Tribunale federale, era partita a inizio 2024 per far luce su una serie di presunti reati sessuali a danni di alcune pazienti dello studio. Nel corso degli approfondimenti gli inquirenti hanno poi trovato «concreti indizi per i reati patrimoniali» sopracitati. Tutto questo in un ambiente in cui, si legge nella sentenza incidentale del TF, l’uomo aveva«un approccio di tipo sessuale con praticamente ogni paziente donna che trattava». L’imputato stesso non ha negato i rapporti sessuali con più pazienti, definendoli «defaillances», e ha affermato che fossero consenzienti.

Nel dettaglio

Più in dettaglio, il Ministero pubblico accusa il professionista sanitario, difeso dall’avvocato Yasar Ravi, di aver avuto rapporti sessuali ed altre pratiche di natura sessuale durante quelle che almeno ufficialmente erano sedute di osteopatia e fisioterapia. Cosa che gli ha comportato due grattacapi penali. Da un lato deve rispondere di reati contro l’integrità sessuale ai danni di «sue pazienti» (non siamo riusciti a sapere quante siano), dall’altro questi incontri carnali, consenzienti o meno, sarebbero di fatto stati fatturati alle Casse malati, in quanto avvenivano durante sedute di osteopatia o fisioterapia. Su questa seconda fattispecie, inoltre, sarebbero emersi scambi di messaggi in cui l’imputato avrebbe indicato a pazienti privi di copertura assicurativa comprendente trattamenti di osteopatia di farsi invece prescrivere delle sedute di fisioterapia riconosciute dall’assicurazione di base per poi effettivamente sottoporsi a sedute di osteopatia. Per tutto questo l’uomo ha già subito un periodo di carcerazione e ora è indagato a piede libero.

La levata dei sigilli

In attesa del processo di merito, con la sua sentenza il Tribunale federale ha sbloccato a favore del Ministero pubblico la documentazione relativa alla fatturazione degli anni 2020-2023 anni dello studio dell’imputato. Costui si era opposto affermando tra l’altro che tale procedere sarebbe stato lesivo del segreto medico. La Procura ha però avuto accesso alla documentazione, perlomeno a quella direttamente riferibile all’imputato.