Sfuma a Novazzano il sogno degli alloggi per anziani

Tutti erano d’accordo su un punto alla vigilia del voto a Novazzano sul credito di 2,2 milioni di franchi per progettare tre palazzine per anziani autosufficienti a Casate: il risultato sarebbe stato tirato, difficile avanzare pronostici. E così è stato, almeno a prima vista. Sì perché il progetto è stato affossato con 636 voti contro 533. Circa il 54% dei votanti ha detto no. La differenza di 103 voti è quindi notevole e non permette molte discussioni. Ben il 70% la partecipazione al voto.
«Convinti e fiduciosi»
Il risultato è stato reso noto poco prima delle 13. All’esterno della casa comunale c’è poca gente. Un gruppetto di referendisti contrari al progetto si trova sul selciato. Alcuni sono al telefono, altri parlottano fra loro ma dai volti sorridenti si nota subito la gioia per la vittoria raggiunta. «È una soddisfazione enorme. È stata una strada tutta in salita. Avevamo contro il Municipio e il Consiglio comunale. Ma da parte nostra eravamo convinti e fiduciosi. Sapevamo che a molti novazzanesi il progetto non piaceva per tutta una serie di ragioni» ci dice con un ampio sorriso Nicola Soldini, con accanto Claudio Luppi e Laura Panzeri Cometta, tutti appartenenti al comitato apartitico che ha portato i novazzanesi alle urne per il referendum.
«Investimento oneroso»
Soldini ritiene che siano stati due gli elementi ad aver fatto pendere l’ago della bilancia verso il no. Dapprima quello finanziario. Ricorda che il progetto prevedeva la costruzione 32 appartamenti suddivisi in tre palazzine da costruire sul terreno del Comune accanto alla casa per anziani Girotondo. E il nostro interlocutore stima che alla fine il complesso avrebbe potuto costare anche 20 milioni di franchi: «Un investimento importante, troppo importante per le casse del Comune».
Il secondo elemento decisivo riguarda la sempre maggiore cementificazione: «Viviamo in un territorio sempre più costruito e sotto pressione. Senza dimenticare i numerosi appartamenti sfitti in tutta la regione» afferma Soldini. Quest’ultimo non nasconde che ci possa essere stato anche un aspetto sociale all’origine del voto: forse le persone anziane non sono ancora pronte per andare a vivere in appartamenti per anziani autosufficienti, in pratica una pre-casa di riposo viste le sinergie che si volevano mettere in campo con la vicina Casa Girotondo.
«Motivazioni diverse»
Da parte sua Claudio Luppi si dice «orgoglioso per le sinergie che si sono viste fra di noi. Si è trattato di un voto d’opinione che magari ha origine da motivazioni diverse ma ha portato a votare un chiaro no. Ora spero che a Novazzano si possa tornare a lavorare sui temi importanti per il futuro del Comune, soprattutto con grande pacatezza».
«Coerenti e corretti»
E gli sconfitti? «Sono delusa. Credo che abbiamo perso un’occasione in favore della popolazione di Novazzano. Adesso vedremo» ci dice Katia Cereghetti Soldini del comitato SIAmo Novazzano. Aggiunge che «noi siamo stati coerenti e corretti fino in fondo quando si parlava del progetto». Per quanto riguarda il futuro la nostra interlocutrice spera nella lungimiranza dell’Esecutivo: «Auspico che il Comune possa essere propositivo e che abbia voglia di investire per il bene del Paese».
«Ci abbiamo messo l’anima»
Fra i perdenti c’è certamente anche il Municipio. Il sindaco Sergio Bernasconi è diretto: «Onore ai vincitori. La sconfitta è stata chiara. Più di 100 voti di differenza sono tanti. Non ci sono scusanti. Forse non siamo stati sufficientemente convincenti ma noi ci abbiamo messo l’anima in questo progetto. Ora tutto è finito. È stato vanificato un lavoro di anni». Quanto al perché di una simile débacle Bernasconi pensa ai costi per un simile progetto ma è cosciente del fatto che possano aver inciso molti altri fattori. «Speriamo adesso che sia finito tutto lì (il riferimento va agli animi surriscaldati emersi durante la campagna, n.d.r.) perché ci sono molti importanti temi da portare avanti per il bene di Novazzano» conclude.