«Sfuma un’aspettativa che gli anziani nutrivano»

«Gli anziani nutrivano davvero questa aspettativa». Ovvero «un luogo dove trascorrere la vecchiaia in prossimità, nel proprio paese». Senza contare «la creazione di nuovi posti di lavoro e il fatto di poter edificare una zona unica, interessante e soprattutto lungimirante». Non nasconde il sentimento di delusione il sindaco di Vacallo Marco Rizza all’indomani della comunicazione della Fondazione Parco San Rocco di procedere con la ristrutturazione e l’ampliamento della casa per anziani di Morbio Inferiore. Una decisione che, di fatto, mette la parola fine alla possibile edificazione di una struttura a Vacallo. «Capisco la conclusione alla quale è arrivata la Fondazione, li ringrazio per la pazienza avuta» riconosce Rizza. Già, perché i primi passi risalgono alla fine del 2012. Progetto che ha vissuto un iter piuttosto difficile ma che era stato in grado di superare anche lo scoglio del referendum. Insuperabile, invece, quello relativo alla decisione del TRAM (il Tribunale cantonale amministrativo) di accogliere due ricorsi e annullare la variante di Piano regolatore intercomunale che avrebbe permesso di costruire nella zona che attualmente vede presente il centro sportivo.
O meglio: «La possibilità di proporre un’altra variante, rivedendo l’accesso, poteva esserci; ma è mancata la volontà politica – analizza il sindaco –. Mi spiace perché oggi, forse, si poteva ripartire con un Municipio coeso individuando un’altra via da percorrere. Questione – ammette il nostro interlocutore – non facile e che avrebbe comportato tempo ed energie. Resto convinto, però, che un tentativo si poteva fare anche se riconosco che il clima venutosi a creare sicuramente non ha aiutato».
Servono 80 posti
Come riportato nell’edizione di ieri del CdT, la Fondazione Parco San Rocco ha accantonato l’idea Vacallo. Anche perché v’è l’esigenza di trovare un’ottantina di posti letto aggiuntivi nella regione (a livello cantonale si stima che ne manchino 300). «Per raggiungere l’obiettivo della pianificazione integrata cantonale, la Fondazione – si legge in una nota inviata lunedì – procede con il progetto di ristrutturazione della sede di Morbio Inferiore e si impegna a realizzare un aumento della disponibilità di camere con un ampliamento».
Una comunicazione pubblica, quest’ultima, che ha fatto il paio con una lettera inviata direttamente al Municipio di Vacallo nella quale si annunciava l’interruzione della collaborazione. Evidentemente un peccato per il nostro interlocutore: «Ritengo che il progetto fosse estremamente lungimirante, ben cosciente, allo stesso tempo, che potesse avere degli aspetti da migliorare. Ma la politica è anche questo – ravvisa Rizza –: bisogna trovare il giusto compromesso per il bene comune e in questo caso non si è riusciti a raggiungerlo».
Già, la politica. Il sindaco, su questo tema, è lapidario: «Qualcuno dovrà assumersi le proprie responsabilità e – lancia una riflessione – se una conclusione diversa non poteva essere individuata».