Sfumato il progetto del golf, a Termine si insedierà una casa per anziani?

Dopo decenni in cui si è provato a creare un campo da golf di nove buche con annessa struttura alberghiera, si profila un nuovo ambizioso progetto per l’ampio terreno in zona Termine a Monteggio su cui i promotori pensavano di costruire la struttura ricettiva: la realizzazione di una casa per anziani con ottanta posti. A tale scopo, negli scorsi giorni il Municipio di Tresa ha fatto il primo passo di un lungo cammino: la richiesta al Consiglio comunale di comprare il terreno, 35.000 metri quadrati - di cui 11.000 circa edificabili oggi di proprietà privata - per 380.000 franchi. Il Legislativo deciderà al riguardo in una seduta straordinaria a fine ottobre.
Contrariamente a quanto riportato in una prima versione di questo articolo, il progetto non riguarda i vicini terreni della tenuta agricola La Pampa.
Verso lo studio di fattibilità
Il tutto nasce dalla volontà dei proprietari del terreno, sfumata la possibilità di costruirvi un albergo per il prospettato campo da golf, di cederlo «a condizioni particolarmente vantaggiose» al Comune. Di fronte a tale prospettiva, il Municipio ha preso contatto con la Fondazione Giovanni e Giuseppina Rossi, proprietaria delle case per anziani di Castelrotto e di Caslano, «al fine di esplorare la possibilità di realizzare una struttura sociosanitaria per anziani», magari abbinandola a una destinazione alberghiera. Tutto ciò è confluito in una dichiarazione d’intenti firmata dall’Esecutivo e dalla Fondazione lo scorso aprile, con cui la Fondazione si impegna a «provvede ad allestire a suo carico uno studio di fattibilità, che valuti gli aspetti tecnici, finanziari e operativi dell’edificazione di una nuova casa per anziani sul territorio malcantonese e che dovrà essere successivamente sottoposto per approvazione all’Ufficio degli anziani e delle cure a domicilio». La Divisione dell’Azione sociale e delle famiglie del Dipartimento della Sanità ha già fornito un preliminare preavviso positivo sull’ipotesi.
«Nello studio - continua la dichiarazione d’intenti - si dovrà tenere conto della possibilità di integrare spazi a scopi turistici, come ad esempio l’edificazione di una parte legata alla ricezione alberghiera o altri aspetti da approfondire con gli specialisti del settore».
Perché il turismo?
Il motivo per cui si sta valutando anche una soluzione alberghiera è duplice. Da un lato, scrive il Municipio, «la possibilità di integrare una componente alberghiera apre prospettive interessanti per un rilancio turistico sostenibile, valorizzando le caratteristiche naturali e paesaggistiche dell’area». Dall’altro lato, potrebbe snellire le procedure: «La realizzazione esclusiva di una casa per anziani presupporrebbe una modifica del Piano regolatore, in quanto la destinazione attuale è riservata alle infrastrutture alberghiere. Tuttavia, qualora la struttura sociosanitaria fosse concepita secondo un modello ibrido, la destinazione urbanistica potrebbe risultare compatibile».
A prescindere da questo dettaglio, se l’impostazione scelta da Comune e Fondazione troverà l’avallo del Cantone, concretamente la Fondazione si farà carico di tutte le spese necessarie a realizzare la struttura, mentre il Comune le metterà a disposizione gratuitamente il terreno. I residenti di Tresa avranno accesso prioritario alla casa per anziani.
«Un investimento per il futuro»
Ma tutto questo è storia dei prossimi anni. Per ora, c’è da decidere se incamerare o meno il terreno: «Sappiamo che l’iter richiederà anni - afferma da noi contattato il sindaco di Tresa, Piero Marchesi - l’acquisto dell’area è un investimento per il futuro che ci permette di valorizzare un bel terreno e di metterlo a disposizione per gli anziani, visto che a livello di letti siamo sottodimensionati, e per il turismo. Ci sono, insomma, tutti gli elementi per ottenere un buon progetto».
Tre «piani b»
Se per qualche motivo la casa per anziani non si potrà fare, il Comune non dovrà comunque pentirsi di aver acquistato il terreno, almeno secondo il Municipio. Quest’ultimo nel suo messaggio elenca sommariamente altre possibili destinazioni dell’area da semmai esplorare quali piani alternativi: un centro sportivo o ricreativo pubblico o privato, una struttura turistico-alberghiera mista tipo aparthotel che mantenga la vocazione ricettiva del fondo, o una scuola privata o centro formativo specializzato qualora vi fosse un ente interessato.