Sì di Giornico alla fusione che adesso aspetta Bodio
Alla fine Giornico ha detto sì. Ed ora attende le mosse di Bodio. Lo ha fatto mercoledì sera, quando durante la seduta di Municipio ci si è contati. Come anticipato dal CdT online ieri, a favore dell’aggregazione a due si sono schierati i due esponenti de il Centro (compreso, quindi, il sindaco Rosolino Bellotti) e quello del PLR che è risultato essere l’ago della bilancia. In quanto hanno mostrato il pollice verso al minimatrimonio in bassa Leventina i rappresentanti delle liste civiche, in primis il vicesindaco ed ex granconsigliere Donatello Poggi che preferiva le nozze a quattro con, anche, Personico e Pollegio.
Al Governo va bene così
La decisione dell’Esecutivo giornichese non era affatto scontata e giunge dopo mesi di riflessioni e valutazioni. Che sono partite dopo la votazione consultiva del 13 febbraio scorso, quando alle urne disse sì al progetto denominato Sassi Grossi la popolazione dei Comuni di Giornico e Bodio - con oltre l’80% delle preferenze -, mentre i cittadini di Personico e Pollegio bocciarono l’unione. A quel punto venne archiviato il discorso a quattro (abbandonato in giugno dopo la decisione del Gran Consiglio, come prevede la legge) per concentrarsi su quello... dimezzato, ossia solo fra Giornico e Bodio, ben visto dal Consiglio di Stato. Che mira altresì a dare un segnale alla Leventina, dove finora l’unica fusione andata in porto è quella di Faido. Un’iniziativa è in corso in alta valle fra Quinto e Prato.
L’iter e la tempistica
Adesso la palla passa al Municipio bodiese che svelerà le proprie carte fra un mese o poco più. «Come Municipio dobbiamo ancora prendere una decisione ufficiale, in quanto aspettiamo della documentazione. Poi, in secondo luogo, intendiamo coinvolgere in prima istanza la presidenza del Consiglio comunale ed i capigruppo e, in seguito, l’intero Legislativo (ciò che farà anche Giornico; n.d.r.)», spiega al nostro giornale il sindaco Stefano Imelli (il Centro). Salvo sorprese l’Esecutivo dovrebbe propendere per il matrimonio a due. In quel caso andrebbe presentata l’istanza al Governo, creata la commissione di studio, affinato il rapporto elaborato per Sassi Grossi ed organizzate le serate informative. Alla fine sarà sempre la popolazione ad avere l’ultima parola. Se l’obiettivo è quello di eleggere i primi organi del neonato Comune nel 2024 i tempi sono però alquanto stretti. La missione pare impossibile.