Lugano

Sì, il Cardiocentro può crescere: la nuova «piastra» è più vicina

Il Governo ha approvato la variante di Piano regolatore per l’ampliamento dell’«Ospedale del cuore» – Previsto un nuovo blocco di tre piani
© CdT/Gabriele Putzu
Nico Nonella
14.01.2025 12:47

Il Consiglio di Stato ha dato luce verde, lo scorso 7 gennaio, alla variante di Piano regolatore concernente l’ampliamento del Cardiocentro. Per l’«Ospedale del cuore» questo è un tassello importante per la sua crescita: come riferito il 13 febbraio dello scorso anno, infatti, se da un lato il progetto per sopraelevarlo è in corso, dall’altro è necessario ancora più spazio per integrarvi anche la chirurgia vascolare e angiologica.

L’obiettivo dichiarato è il potenziamento della collaborazione fra cardiochirurgia e chirurgia vascolare per pazienti affetti da patologie dell’aorta toraco-addominale. Di qui, appunto, la necessità di realizzare una nuova «piastra tecnologica», cioè un nuovo corpo di fabbrica sul lato nord-est dell’attuale edificio del Cardiocentro, composto da tre piani fuori terra e un piano interrato. La struttura conterrà una sala chirurgica supplementare e un’ulteriore sala risveglio di quattro posti letto per la fase di monitoraggio e sorveglianza post-operatoria del paziente nel blocco operatorio, due posti letto supplementari nel reparto di cure intense, nonché spazi supplementari dedicati al magazzino interno al blocco operatorio e ai collaboratori. Il nuovo corpo di fabbrica occuperà una superficie al suolo di circa 285 metri quadrati, e raggiungerà un’altezza pari a 14 metri m a partire dal piazzale sito a valle dell’edificio. Per poterle realizzare era però necessaria una variante di Piano regolatore, in particolare per rivedere alcuni vincoli come la distanza minima dal bosco, a cui il Municipio può però derogare «in casi eccezionali e con il consenso dell’autorità cantonale».

Nel dare il via libera alla base pianificatoria, il Cantone ha rilevato che la stessa «è stata concepita per rispondere ad esigenze di chiaro interesse pubblico legate all’operatività del Cardiocentro e si propone come una soluzione adeguata per il conseguimento degli obiettivi prefissati». La nuova volumetria, inoltre, «non solleva particolari conflitti dal profilo paesaggistico e urbanistico».

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