Vallemaggia

Si lavora all'ampliamento della casa anziani di Cevio

Dopo la rinuncia di Lavizzara a realizzare un nuovo istituto a Broglio, gli architetti stanno affinando il progetto per due piani supplementari
© CdT/Chiara Zocchetti
Mauro Giacometti
14.03.2022 06:00

Riprende vigore il progetto di ampliamento della Residenza alle Betulle di Cevio. Dopo la recente rinuncia del Comune di Lavizzara di costruire una nuova casa anziani a Broglio, la Fondazione Vallemaggia, proprietaria del Centro socio sanitario di Ce vio e dell’istituto di riposo medicalizzato, ha dato incarico allo studio Lands Architetture di Lugano di riprendere in mano il dossier dell’ampliamento dell’edificio costruito nel 2013 al posto dell’ex ospedale. «La necessità di nuovi posti letto è conclamata – ci spiega l’avvocato Marco Fiori, presidente della Fondazione Vallemaggia -, soprattutto dopo che la Casa anziani di Someo sta chiudendo i battenti. Abbiamo la necessità di ospitare i 14 anziani di Someo, alcuni dei quali hanno già trovato posto alle Betulle». In totale, dunque, nella struttura di Cevio, che attualmente ha a disposizione 57 posti medicalizzati, dovrebbero essere ospitati una settantina di anziani della valle. «Ma viste le reali necessità presenti e soprattutto in proiezione futura confidiamo in qualche posto letto in più – spiega ancora Fiori -. E a tal proposito abbiamo già intavolato una discussione con il Dipartimento della sanità e socialità (DSS) nell’ambito delle proposte pianificatorie 2021-2030 per il fabbisogno di posti letto per anziani nella nostra valle», evidenzia Fiori.

Inaugurata nel 2016
La Residenza alle Betulle di Cevio, costruita a partire dal 2013 e inaugurata tre anni dopo, fu progettata già all’inizio in previsione di un possibile innalzamento, come ci spiega l’architetto Emanuele Saurwein dello studio Lands Architetture. Oltre alla struttura socio-sanitaria della casa per anziani, all’interno dell’edificio vengono anche ospitati un reparto invalidi adulti, un reparto ad alto contenuto sanitario, il servizio assistenza cure a domicilio, il servizio pasti a domicilio, una cappella, spazi per attività manuali, un servizio ambulatoriale, locali di fisioterapia e una sala multiuso. Il tutto abbellito con il caratteristico rivestimento in listelli di larice e con uno standard energetico che all’epoca le valse il primato della certificazione minergie per le case anziani in Ticino. «Il progetto originario prevedeva sei piani fuori terra, poi venne deciso che ne bastavano cinque. Dunque la struttura è già predisposta per un innalzamento di un piano ma può arrivare anche a due piani in più», sottolinea l’architetto.

Costata 22 milioni
Costata circa 22 milioni a consuntivo, per l’ampliamento è prevedibile un investimento che varia dai 4,5 ai 6 milioni di franchi, ci spiega Saurwein. «Tutto dipenderà da una verifica dei posti letto con il Cantone e da un’effettiva esigenza di sopraelevare di altri due piani della struttura. Naturalmente ci saranno da prevedere anche degli adattamenti degli attuali locali e spazi», conclude.