Ingegneria

Simulare il comportamento dei fiumi: adesso si può anche in Ticino

Inaugurato a Biasca un laboratorio che permette la «modellizzazione fisica» dei progetti di sistemazione dei corsi d’acqua - Tra gli obiettivi anche la sensibilizzazione sulla gestione delle risorse naturali
Tra acqua e... sassi. ©CdT/Archivio
Simone Berti
30.01.2020 15:58

Studiare i fenomeni fluviali e progettare gli interventi di sistemazione dei corsi d’acqua non solo numericamente ma anche empiricamente, tramite dei modelli fisici. Così da capire meglio, ad esempio, come si comportano le piene, e affinché sia possibile prevedere per davvero cosa succederà «sul campo» con le premunizioni, per esemplificare ancora. Questa la missione di una nuova esperienza imprenditoriale inaugurata oggi a Biasca alla presenza, tra gli altri, del direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali, e delle associazioni di categoria. Si tratta della Laboratorium3D Sagl, ditta che appunto, per realizzare i suoi progetti, ha aperto un laboratorio fluviale nel borgo della Riviera, all’interno di un capannone industriale in via Prada 6. Si tratta di una primizia in Ticino, spiega al CdT l’ingegnere Stefano Tognacca, contitolare e condirettore insieme a Christian Tognacca e Simona Tamagni.

Una canaletta di 12 metri
Questo genere di laboratorio, che per il suo esordio sta curando la progettazione definitiva del risanamento della rampa del fiume Ticino a Lodrino, di cui diremo in seguito, ha infatti degli eguali solo Oltralpe. Da qui, sottolinea ancora il copromotore, l’interesse per gli operatori del settore - in primis i consorzi che ci occupano di gestire i fiumi - di avere un servizio simile nel nostro cantone. «Per l’approvazione delle progettazioni le formule numeriche infatti non bastano» aggiunge. Nel capannone di Biasca è attualmente in funzione una canaletta per esperimenti lunga 12 metri e larga uno. La pendenza massima impostabile manualmente è del 10%, e deflusso è regolabile. Le simulazioni si possono effettuare proprio qui.

Esperienza e passione
Il nuovo laboratorio di Biasca (il cui team si completa con il collaboratore Enea Toschini) nasce dall’esperienza e dalla passione per la modellizzazione fisica maturata da due contitolari nell’ambito dei rispettivi lavori di dottorato all’Istituto di ricerche idrauliche, idrologia e glaciologia (VAW) del Politecnico federale di Zurigo così come dalla pluriennale esperienza nell’ambito di progetti di ingegneria fluviale, unitamente appunto alla volontà di offrire questo tipo di approccio anche in Ticino. «Laboratorium3D è un laboratorio di ricerche applicate in idraulica fluviale e protezione contro i pericoli naturali, che vuole fungere da anello di congiunzione tra la ricerca di base, promossa ed eseguita in primo luogo dai Politecnici federali, e la pratica ingegneristica nel contesto alpino, dove invece gli attori principali sono gli studi di progettisti ed i loro committenti (cantoni, Confederazione, consorzi, ecc.)». Lo scopo principale è quello di «dare risposte pratiche a quesiti ancora aperti nel campo dell’idraulica e dell’idrodinamica applicata a progetti di riqualifica e di gestione dei corsi d’acqua principalmente legati alla premunizione contro i pericoli naturali» come evidenzia il sito laboratorium3d.ch.

Modellizzazione fisica della rampa di Lodrino, fase test (foto tratta dal sito laboratorium3d.ch)
Modellizzazione fisica della rampa di Lodrino, fase test (foto tratta dal sito laboratorium3d.ch)

L’esordio ecologico a Lodrino
La nascita della Laboratorium3D è legata al progetto di risanamento della rampa di Lodrino, come abbiamo anticipato. La ditta Beffa Tognacca Sagl ha infatti ricevuto mandato per lo studio delle varianti e per il progetto definitivo per il risanamento di quel punto dove – oltre ad un’accresciuta stabilità della struttura e ad un miglioramento della sicurezza idraulica per le aree circostanti – l’obiettivo principale consiste nel «ristabilire la connettività ittica favorendo in particolare la libera migrazione del temolo». Nell’ambito dello studio delle varianti la stabilizzazione dell’alveo tramite una rampa dinamica è risultata ottimale; nella fase di progetto definitivo (2018-2019) «non esistevano però né criteri di dimensionamento robusti per le condizioni e i parametri richiesti dal progetto né esperienze con rampe simili con analoghi carichi idraulici». È così stato necessario verificare il dimensionamento e ottimizzare l’opera con delle prove su modello fisico. È proprio da questa esigenza che si è sviluppata l’idea di realizzare gli esperimenti su modello fisico in Ticino con la creazione di un laboratorio di ingegneria idraulica al sud delle Alpi.

Sensibilizzazione e divulgazione
La Laboratorium3D vuole inoltre rappresentare una piattaforma per l’informazione, la sensibilizzazione e la divulgazione del tema della gestione delle risorse naturali, sia per gli specialisti attivi nei settori dell’idraulica fluviale e della lotta ai pericoli naturali, sia per le persone senza competenze specifiche ma ugualmente coinvolte nei progetti, come pure per tutti gli interessati.

La canaletta per la modellizzazione fisica nel laboratorio di Biasca. (foto tratta dal sito laboratorium3d.ch)
La canaletta per la modellizzazione fisica nel laboratorio di Biasca. (foto tratta dal sito laboratorium3d.ch)