Sindaci delle valli fra ricandidature e progetti prioritari

LOCARNESE – Dall’apertura a Nord con la realizzazione di una nuova galleria alla fusione dei Comuni della Valle Rovana con Cevio, passando per un rilancio socio-economico ma anche turistico. Questi alcuni degli obiettivi ritenuti prioritari per la prossima legislatura dai sindaci delle valli, interpellati dal Corriere del Ticino in vista delle elezioni 2020. Cinque di loro hanno già deciso di ripresentarsi, sei non sanno ancora che cosa faranno e uno ha già annunciato che non intende ricandidarsi. Che tentino o meno la corsa per mantenere la propria poltrona, gli attuali sindaci dei dodici Comuni di valle (qui ospitati in rigoroso ordine alfabetico; mentre ai loro omologhi verzaschesi, prossimi a fusione, dedicheremo un capitolo a parte) hanno ben in mente - così come i colleghi a capo degli Esecutivi dell’agglomerato locarnese - quali saranno i progetti prioritari per il prossimo quadriennio. Per Gabriele Dazio (Lavizzara, sindaco dal 2016 e deciso a ricandidarsi) l’obiettivo principale sarà quello di «portare avanti in modo decisivo l’apertura verso l’Alto Ticino, con la realizzazione della galleria Sassello. Inoltre, mi preme in modo particolare riuscire a mantenere le scuole nel nostro Comune». Per Fabrizio Garbani Nerini (Terre di Pedemonte, dal 2013, «sì»), invece, tra le priorità vi sono «realizzare la nuova palestra multiuso (credito progetto definitivo e domanda costruzione previsti per l’autunno) e la passerella ciclopedonale tra i comparti campagne di Verscio e Tegna», oltre a «fare avanzare le varianti di Piano regolatore ora allo studio relative ai comparti pubblici del Comune». Anche a Giaele Ghisla (Mergoscia, dal 2016, «non lo so») piacerebbe «riuscire a portare a termine tutti i progetti in corso, tra cui il rifacimento e la valorizzazione della piazza». Mentre per Mauro Gobbi (Campo Vallemaggia, dal 2012, «sì») l’obiettivo del prossimo quadriennio «dovrebbe essere la fusione dei Comuni della Valle Rovana con Cevio, che era prevista per il 2020», ma è slittata visto il mancato accordo col Cantone sugli aiuti finanziari. Chiaro l’obiettivo anche per Ottavio Guerra (Centovalli, dal 2016, «sì»): «Sicuramente il rinnovo e la messa in funzione delle funivie Verdasio-Rasa e Intragna-Pila-Costa». Secondo Mario Laloli (Avegno Gordevio, dal 2014, «non lo so») «l’impegno maggiore che avremo saranno gli acquedotti con investimenti importanti. Poi, in comune con Maggia, porteremo avanti il progetto di risanamento e ampliamento dell’Istituto scolastico della Bassa Vallemaggia ad Aurigeno». Anche Silvano Leoni (Cerentino, dal 2008, «non lo so») accenna alla fusione dei Comuni della Rovana con Cevio, «che è fondamentale per la valle e richiede un grande lavoro».
Dopo trent’anni dedicati alla politica, di cui venti come sindaco, Pierluigi Martini (Cevio, «no») ha deciso di non più ricandidarsi, ma spera che i futuri eletti «percorrano la strada già tracciata per il Centro sportivo di Bignasco, portando avanti il progetto, che ha una valenza regionale».
Ambizioso l’obiettivo di Daniela Moretti (Linescio, dal 2016, «non lo so»): «Mantenere la valle viva e renderla ancora più attrattiva a livello turistico». Due i progetti principali per Aron Piezzi (Maggia, dal 2010, «non lo so»): «Lo sviluppo della zona delle cave a Riveo-Visletto e del comparto dei Ronchini, in collaborazione rispettivamente con Cevio e Avegno Gordevio». Mentre per Cristiano Terribilini (Onsernone, dal 2016, «non lo so») sarà prioritario «concretizzare le misure previste dal piano di sviluppo regionale Onsernone 020, quindi il rilancio socio-economico della valle». Anche secondo Alberto Tomamichel (Bosco Gurin, dal 2004, «penso di sì») «si ritornerà a parlare della fusione. Secondo me vale la pena approfondire lo studio e portarlo a buon fine».
