Sospesa la paventata demolizione di villa Mina a Massagno

Villa Mina non cadrà per almeno altri due anni. Il Municipio di Massagno ha infatti deciso di sospendere per un biennio la domanda di costruzione che ne chiedeva la demolizione. Congelate di conseguenza anche le opposizioni a tale richiesta e scongiurata dunque per ora la sua scomparsa. O, capovolgendo la prospettiva, scongiurata per ora la possibilità di costruire dei suoi proprietari. L’Esecutivo si dovrà inoltre presto esprimere su un caso simile che concerne villa Kessel: la decisione sarà la medesima?
C’erano opposizioni
La prospettata demolizione di villa Mina era contestata fra gli altri dalla STAN e dai Cittadini per il territorio del Luganese. Le due associazioni in particolare argomentano che essa formi un tutt’uno - un continuum - con la casa comunale e con casa Marugg, e che quindi tutto il comparto sia in realtà da tutelare. La villa sarebbe poi meritevole in sé sia grazie a una recente e felice ristrutturazione, sia per il suo valore architettonico (fu realizzata dall’importante architetto ticinese Paolito Somazzi). Per questo ne è stata chiesta la tutela e, subordinatamente, la sospensione della richiesta di demolizione in ossequio a quanto previsto dalla Legge sullo sviluppo territoriale, secondo la quale è possibile sospendere per un biennio una domanda di costruzione se questa «appare in contrasto con uno studio pianificatorio in atto». L’opzione scelta, appunto, dal Municipio di Massagno.
Lo «studio in atto», nel caso concreto, è la variante di Piano regolatore relativa ai beni culturali, a cui il Comune lavora ormai da oltre un decennio. Il Municipio intende portarla in Consiglio comunale entro l’anno, e la discussione si preannuncia accesa. Basti un dato a spiegare perché: in fase di consultazione, nel 2021, l’allora Municipio di Massagno proponeva la tutela di 15 edifici su 81 esaminati dei 136 censiti dall’Ufficio dei beni culturali. Sarà ancora così o sui banchi del Consiglio comunale arriverà una nuova proposta municipale su cui lavorare?
Intanto la prospettata demolizione di villa Mina ha già avuto conseguenze concrete. Il Consiglio comunale di Massagno di recente ha bocciato la propria parte di credito relativa al progetto cantonale di riqualificazione di via San Gottardo anche perché esso prevedeva l’esproprio di buona parte del giardino della villa per far spazio alla strada.
Decisione fotocopia?

Oltre alla demolizione di villa Mina, in tempi recenti STAN e Cittadini per il territorio si sono opposti con in sostanza le medesime motivazioni alla paventata demolizione di villa Kessel su via Selva. Una decisione del Municipio al riguardo è attesa a breve, e date le simili circostanze non sorprenderebbe se ricalcherà quella presa per villa Mina.