Mobilità

Sottoceneri, terza corsia in forse e dubbi agli svincoli

In attesa di capire se e quando verrà realizzato il progetto PoLuMe a sud del Ponte Diga tiene banco la possibile riorganizzazione dello snodo di Mendrisio – Incertezza anche a Lugano Sud, più che altro su come migliorare una situazione viaria critica
©Gabriele Putzu
Giuliano Gasperi
28.01.2025 19:30

In attesa di sapere se, come e quando sarà realizzato il progetto PoLuMe - pensato per fluidificare il traffico sull’asse internazionale che attraversa Lugano e Mendrisio - le due regioni interessate riflettono sulle geometrie stradali e autostradali che caratterizzano la quotidianità di cittadini e pendolari. Lo scenario più chiacchierato, presentato ai Comuni dall’Ufficio federale delle strade, prevede un ripensamento - un altro - dello svincolo di Mendrisio. Ne ha dato notizia oggi La Regione.

Diciamo «un altro» perché lo snodo era già stato oggetto di un intervento simile dal 2014 al 2018: quattro anni di lavori necessari a dividere meglio l’uscita di Mendrisio e il raccordo fra la A2 e la superstrada Mendrisio-Stabio, con l’obiettivo ultimo di gestire al meglio i flusso di traffico. Secondo quanto emerso dagli ultimi approfondimenti, tuttavia, lo svincolo nella sua forma attuale non riuscirebbe ad assorbire l’impatto della terza corsia dinamica, che è la spina dorsale del progetto PoLuMe. E quindi, tutto fa rifare?

Andrea Rigamonti, presidente della Commissione Regionale dei Trasporti del Mendrisiotto, invita alla prudenza: «L’ipotesi di rimettere mano allo svincolo ci è stata solo presentata, i Comuni non hanno ancora preso una posizione». Ma la notizia è bella (ad alcuni, magari, lo svincolo attuale non piace affatto) o brutta (altri cantieri in vista...)? Rigamonti risponde diplomatico con un detto dialettale: «Fà e desfà, l’è tüt un gran laurà». Mantenendo lo sguardo sul proprio territorio, il presidente preferisce evidenziare un altro aspetto emerso dalla conferenza stampa di oggi. «Sono sollevato di quanto leggo sul comunicato stampa: finalmente, per la prima volta, sento parlare di uno sviluppo integrato della rete ferroviaria, di quella autostradale e del piano d’agglomerato, che nel Mendrisio chiedevano da anni».

Ma cosa può portare, concretamente, questo nuovo approccio? «Porterà una visione complessiva di tutte le strutture federali, cantonali e locali, che per la nostra regione è necessaria. Si tratta di un grande passo avanti». Per scendere più nello specifico, ci agganciamo ancora a PoLuMe: il timore del Mendrisiotto è sempre stato l’impatto di un’opera federale (il potenziamento della A2, appunto) sulla rete viaria locale. «Proprio così: chiedevamo attenzione su questo, ma potremmo citare anche il tema dei cantieri, delle fermate dei Tilo, dello sviluppo della rete stradale cantonale. Se non fosse cambiato approccio - aggiunge Rigamonti - il rischio concreto sarebbe stato quello di andare incontro ad altre opposizioni popolari. L’impressione, ora, è che sia stato avviato un processo partecipativo ancora più ampio, tenendo conto di tutto l’agglomerato nella sua complessità».

E il Luganese? A Nord del ponte diga, i dubbi si annidano soprattutto allo svincolo di Lugano Sud. A tenere banco, tuttavia, non sono i lavori tuttora in corso per la riasfaltatura delle rampe e il rifacimento di altri manufatti, bensì la situazione viaria generale di questa porta d’accesso alla città. Una delle zone più calde in tal senso è quella della rotonda di Pambio, che l’Ufficio federale delle strade - prima del no popolare al potenziamento delle autostrade: poi si è fermato tutto - stava valutando di ampliare per rendere la circolazione più scorrevole.

La Città, invece, aveva ipotizzato un’altra via: realizzare una piccola rotonda vicino al McDonald’s da cui partirebbe una nuova strada che, scendendo parallela allo svincolo attuale e compiendo un breve tratto in galleria per passare sotto una collinetta coperta da un vigneto, arriverebbe fino al sottopassaggio attuale di via Senago, per poi raggiungere la cantonale al centro del pian Scairolo.

Una decisione su quale strada percorrere non è ancora stata presa. Stesso discorso per l’idea di realizzare un nuovo semisvincolo autostradale a servizio della zona commerciale e artigianale di Grancia, che dovrebbe togliere un po’ di pressione alla parte nord del comparto.