Spaccio di droga tra Italia e Balcani: i criminali operavano in bed&breakfast comaschi
La Guardia di finanza di Como ha concluso un'ampia indagine a contrasto del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti. Gli elementi acquisiti hanno permesso di smantellare una struttura criminale ben organizzata e ramificata, orbitante nel comasco, che gestiva un fiorente traffico di stupefacenti tra l'Italia e la penisola balcanica, si legge in un comunicato.
Le indagini sono partite in seguito all'arresto di un giovane spacciatore albanese visto cedere alcune dosi di cocaina ad un ragazzo che poco prima aveva varcato il confine attraverso il valico di Ponte Chiasso. Per eludere i relativi controlli, il gruppo criminale si serviva di bed&breakfast comaschi quali basi operative, auto a noleggio e utenze telefoniche intestate a persone inesistenti. La tipicità organizzativa del gruppo criminale risiedeva, appunto, nel sapersi continuamente adattare ed innovare, con strategie sempre rispondenti alle nuove dinamiche del mercato.
Tra i principali clienti figuravano imprenditori, professionisti e studenti comaschi, riforniti sia presso i luoghi di lavoro che le rispettive abitazioni, da qui il nome dell'operazione «Lario delivery», ragion per cui gli spacciatori, allatto delle consegne, erano curati e ben vestiti proprio per non destare sospetti. Inoltre, a sorprendere gli investigatori è stata anche la modalità con cui la banda trasferiva i proventi della vendita della droga in Albania. Periodicamente, infatti, lo 'spallone' di turno del gruppo trasportava ingenti somme di denaro contante a bordo di autobus di linea diretti verso i Balcani.
Complessivamente, nel corso delle indagini sono state arrestate in flagranza di reato cinque persone, denunciati a piede libero ulteriori quattro indagati; sequestrati 29'000 euro circa e 1000 franchi svizzeri, mezzo chilogrammo di cocaina e un motociclo; segnalati alla locale Prefettura venticinque assuntori di sostanze. Parallelamente sono stati segnalati alla Questura di Como i titolari delle strutture ricettive avendo disatteso le prescrizioni in materia di pubblica sicurezza e ai competenti gestori di telefonia mobile il dealer comasco responsabile dell’attivazione delle utenze intestate fittiziamente a soggetti inesistenti.