Luganese

SPS a Bedano: «Trovata una soluzione, ma ci aspettavamo di più»

L'azienda ha dato ulteriori precisazioni circa la chiusura della sede luganese entro il 2025 – A tutti verrà concesso un preavviso di 6 mesi
©Chiara Zocchetti
Red. Online
23.09.2024 17:56

Bedano, quindi, perderà anche SPS? La domanda, da settimane, circolava con forza dopo che SPS Switzerland SA ha annunciato di voler chiudere la sede luganese entro il 2025. Con tutte le conseguenze del caso in termini di posti di lavoro a rischio (17) e calo delle entrate fiscali per il Comune, già confrontato con la chiusura di Mubea. «SPS Switzerland oggi ha dato ulteriori precisazioni sull’attuazione della decisione di chiudere durante il 2025 la sua sede di Bedano e spostare le attività svolte in Ticino in Svizzera tedesca» si legge, al riguardo, in una nota diffusa poco fa dal sindacato transfair. «Poco prima della riunione con il personale, l’azienda ha incontrato transfair per discutere delle misure per aiutare il personale colpito».

Secondo quanto annunciato dall’azienda, «solo due persone su 17 adempivano le condizioni poste dal contratto collettivo di lavoro (CCL) per beneficiare di 5 mesi di disdetta e solo 5-6 persone si sono dette possibiliste in merito a un eventuale trasferimento in Svizzera tedesca». Per tutti gli altri collaboratori, «si prospettava quindi una disdetta ordinaria». E ancora: «SPS ha però convenuto con transfair di concedere un preavviso di 6 mesi a tutti i collaboratori toccati dalla chiusura. In questo senso, verrà data disdetta a tutti in egual misura per la fine del mese di marzo 2025, il che è positivo. SPS ha confermato inoltre la disponibilità, come previsto dal CCL, di finanziare dei corsi di formazione per permettere al personale di migliorare le proprie possibilità di ricollocamento».

Il sindacato transfair «non è tuttavia totalmente soddisfatto, in quanto queste misure non coprono minimamente il disagio che andrà a colpire il personale coinvolto. Proprio per andare in contro alle necessità dei collaboratori, transfair ha fatto delle richieste supplementari, alle quali però SPS ha risposto con una certa chiusura. Inoltre, alla richiesta di mettersi in contatto con le aziende della regione che cercano personale come quello di SPS, l’azienda ha pure risposto in modo negativo, sostenendo di non avere una rete di conoscenze sufficiente in Ticino».

Questi aspetti, ha spiegato concludendo il sindacato, «sono deludenti e transfair si aspetta una maggiore responsabilità sociale da parte dell’azienda, anche perché il piano sociale presente nel CCL prevede un impegno attivo e concreto da parte di SPS, che però oggi nella sede di Bedano non si è percepito. transfair auspica quindi un riscontro migliore di quello avuto oggi in merito alle proposte formulate in favore del personale, entro la metà di ottobre».