Stalle e cascine della Parrocchia ritrovano una seconda vita

Sono ben tre i motivi per salire, sabato 8 luglio, fino ai 2.050 metri d’altitudine dell’Alpe Mazèr, nel territorio della frazione verzaschese di Lavertezzo. Il primo è rappresentato dal 50. anniversario della messa in montagna, voluta da Monsignor Ernesto Togni che nel 1973, sull’alpe di Conscina sopra Gerra Verzasca, promosse questo momento di preghiera in ricordo di chi queste montagne le ha vissute, e per chi ancora, per lavoro o per passione, oggi percorre le numerose vie dei monti e degli alpeggi verzaschesi. Messa che è come sempre organizzata dalla Società escursionistica verzaschese (SEV) che proprio quest’anno, ecco il secondo motivo per fare festa, celebra i 40 anni di attività. Non da ultimo, la giornata sarà anche l’occasione per l’inaugurazione degli edifici che compongono l’Alpe Mazèr, di proprietà della Parrocchia di Lavertezzo. «Il progetto ha preso avio nel 2012 nell’ambito di un concetto più ampio che mirava, e mira tutt’ora, alla valorizzazione del patrimonio paesaggistico dell’intera valle», ricorda Saverio Foletta, segretario animatore della Fondazione Verzasca che si è occupato, appunto, delle varie fasi legate al recupero dell’alpeggio situato nella laterale Valle d’Agro.
Restauro conservativo
«Gli edifici erano in stato precario, tanto che già due anni prima si erano dovuti eseguire dai lavori di messa in sicurezza e consolidamento», aggiunge Foletta. Raccolti i fondi necessari e deliberate le opere, nel 2018 si è potuto finalmente dare inizio agli interventi di recupero. «La ditta a cui è stato affidato l’appalto ha dapprima smantellato i tetti dei cinque edifici dell’alpe che sono poi stati ricostruiti una volta portati a termine i lavori di sistemazione e di consolidamento dei muri perimetrali», spiega ancora il nostro interlocutore, il quale tiene a precisare che quello eseguito sull’Alpe Mazèr è stato un restauro a carattere puramente conservativo. Lo stallone ha dunque conservato la sua funzione di ricovero per i bovini (vitelli e manze) che ancora oggi salgono a fine primavera sull’alpeggio. Una cascina è poi stata adibita ad alloggio per il pastore che accudisce il bestiame, mentre un'altra ora funge da ricovero di fortuna per gli escursionisti che avessero bisogno di un riparo: l’alpe si trova infatti poco distante dalla Via Alta Verzasca.
La ristrutturazione dell’Alpe Mazèr, coordinata dalla Fondazione Verzasca, è costata 385.000 franchi ed ha potuto beneficiare di sussidi cantonali e federali, nonché di contributi stanziati dalla Fonazione svizzera per la tutela del paesaggio e dal Fondo svizzero per il paesaggio. Vanno inoltre aggiunti ulteriori 77.000 franchi per la sistemazione del sentiero utilizzato dal bestiame per raggiungere l’alpeggio e poi ridiscendere sul fondovalle.
A piedi o in elicottero
Ma torniamo alla giornata di festa in programma sabato 8 luglio: alle 11 don Jean Luc Farine celebrerà la messa in ricordo di monsignor Ernesto Togni, mentre alle 12 è prevista la parte ufficiale accompagnata dai canti del coro della Federazione alpinistica ticinese. Mezz’ora più tardi sarà servito il pranzo in comune. Due le possibilità per raggiungere l’Alpe Mazèr: percorrere il sentiero che da Lavertezzo si snoda nella Valle d’Agro con una camminata di circa tre ore e mezza, oppure approfittare dei voli in elicottero in partenza da Motta/Brione e da Iragna. Per ragioni organizzative è richiesta l’iscrizione entro lunedì 3 luglio, contattando la Fondazione Verzasca (091/746.10.72, [email protected]). Chi intendesse usufruire dei voli in elicottero in partenza da Iragna può ottenere maggior informazioni presso la Heli-TV (079/242.70.15, [email protected]). In caso di brutto tempo l’evento sarà posticipato a data da convenire.