Stazioni della Centovallina verso soluzioni condivise
Una risposta all’asserita scarsa valorizzazione delle peculiarità storiche degli edifici delle stazioni tra Ponte Brolla e Camedo e alla mancanza di protezione dalla pioggia e dal freddo fornita dalle nuove pensiline. La si è trovata con il dialogo tra tutti gli attori coinvolti. Un dialogo costruttivo, riferiscono le FART, instaurato durante l’incontro svoltosi alla fine del mese scorso tra alcuni membri di direzione ed il presidente del CdA dell’azienda di trasporto, i promotori della petizione corredata da oltre 10.000 firme consegnata lo scorso aprile alla Cancelleria dello Stato e al Gran Consiglio, rappresentanti del Comune di Centovalli e dello studio Michele Arnaboldi architetti, progettisti mandatari delle FART. Presenti all’incontro anche Inclusione andicap Ticino con un rappresentante degli utenti in sedia a rotelle e Alessandro Armonti, geometra e sostenitore della petizione. Quest’ultima, lo rammentiamo, sollevava dubbi sulle modalità di intervento alle stazioni ferroviarie della Centovallina.
Modifiche valutate sul posto
L’incontro si è svolto a Palagnedra e ha permesso di valutare sul posto possibili modifiche e miglioramento. E ciò attraverso un dialogo che le FART definiscono costruttivo. Per quanto attiene appunto la stazione di Palagnedra, Armonti ha proposto alcune situazioni di adeguamento alternative per quanto riguarda l’accesso per gli utenti a mobilità ridotta. È stato inoltre trovato un compromesso efficace per il mantenimento degli edifici storici attraverso un progetto di riqualificazione. Non verrà infatti realizzata alcuna pensilina, ma il locale di attesa originale sarà reso accessibile a tutti grazie al rialzamento del marciapiede. A favore degli utenti con disabilità motorie verrà anche creato un parcheggio riservato.
Copertura vetrata più estesa
Per quanto riguarda le stazioni di Camedo, Verscio, Cavigliano e S.Martino, le FART stanno studiando una soluzione per ampliare la copertura vetrata, aumentando così la superficie riparata, delle pensiline già posate. A Camedo, inoltre, la sala d’attesa nell’edificio originale rimarrà aperta e accessibile a tutti gli utenti, con barriere architettoniche eliminate. A Cadanza (fermata non più servita dal cambio orario 2024) l’edificio originale rimarrà intatto. A Verdasio non sarà possibile continuare ad usufruire della sala d’attesa esistente in quanto dovrà essere adibita a spazio tecnico per i nuovi impianti di sicurezza della stazione. L’intervento alla stazione ferroviaria è stato concepito per creare una sinergia con il progetto della nuova funivia già pubblicato dal Comune delle Centovalli.
Sinergie con la funivia
Questo progetto prevede una piattaforma sospesa a ridosso dei binari, sulla quale prenderà posto la nuova stazione di valle della funivia, creando così un’ampia tettoia da trasformare in area di attesa per gli utenti della ferrovia. Non è prevista alcuna pensilina nemmeno a Corcapolo dove non vi è spazio a disposizione: l'edificio originale, pur mantenuto intatto, sarà adibito a strumentazione tecnica. Un nuovo spazio di attesa sarà ricavato dal magazzino FART in disuso. L’adeguamento della stazione di Ponte Brolla risulta più complesso: sarà necessario creare un vero e proprio marciapiede sopraelevato per permettere l’accesso autonomo ai treni da parte delle persone disabili. La strada di accesso all’officina deve essere mantenuta e sarà realizzata tra il marciapiede e il ristorante Stazione, obbligando il sacrificio del locale d’attesa storico. Al suo posto sarà realizzata una pensilina simile a quelle installate a Verscio, Cavigliano e Camedo, con una superficie vetrata maggiorata. Inoltre è necessario creare un marciapiede esterno, lato montagna, procedendo alla demolizione di parte della parete rocciosa .
Le decisioni di approvazione dei piani per i progetti di Ponte Brolla, Corcapolo, Verdasio e Palagnedra dovrebbero essere in dirittura d’arrivo e si spera di poter cominciare i lavori con la primavera del 2025. Rimane invece prematuro trarre conclusioni per il futuro delle stazioni di Intragna e Tegna, dove la salvaguardia dello stabile originale è ostacolata dall’introduzione di un binario aggiuntivo, necessario per l’ampliamento del servizio a cadenza semioraria tra Locarno e Intragna.