Territorio

Sul Generoso ci si prepara a convivere con il lupo

Turisti, allevatori ed escursionisti: gli attori che frequentano e vivono il monte sono molteplici – Il gruppo di lavoro dedicato al tema ha elaborato due iniziative incentrate sulla comunicazione con l’obiettivo di fornire gli strumenti per conoscere e leggere meglio il territorio
©Alessandro Crinari
Lidia Travaini
16.08.2024 06:00

Parole d’ordine: sensibilizzare e convivere, ma anche rispettare. Parliamo di lupo, ma non solo. Perché il gruppo di lavoro dedicato alla presenza del predatore sul Monte Generoso sta affrontando il tema a 360 gradi e le strategie emerse dopo il primo incontro del gruppo stesso, tenutosi nei giorni scorsi, riflettono la volontà di affrontare il tema coinvolgendo tutti gli attori che frequentano il monte e che lo rendono vivo.

Diverse sensibilità

Partiamo da una constatazione: la presenza del lupo sul Generoso è ormai più che sporadica, con il predatore bisogna dunque convivere, sia chi sul Generoso ci vive e lavora, sia chi lo frequenta come turista. Per questo motivo del gruppo di lavoro fanno parte l’Associazione dei Comuni del Generoso (in veste di capofila), alcuni degli agricoltori maggiormente toccati dal tema, la Società agricola del Mendrisiotto, il Museo Etnografico della Valle di Muggio e la Ferrovia Monte Generoso. Attori che, insieme, hanno deciso di lavorare sul tema della comunicazione e della sensibilizzazione: «Abbiamo individuato due iniziative – spiega il coordinatore regionale dell’Associazione dei Comuni del Generoso Fiorenzo Scettrini –, una di comunicazione passiva, l’altra più attiva».

Partiamo dalla comunicazione cosiddetta passiva: «Stiamo studiando un sistema di cartellonistica per sensibilizzare i visitatori del Generoso sul settore agricolo del monte. In questi cartelloni il tema del lupo non sarà preponderante perché l’intento non è di creare apprensione. Sarà più che altre tematizzato il ruolo dell’agricoltura per la montagna e il rapporto inscindibile tra il lavoro degli agricoltori locali e la conformazione del territorio». Tradotto: senza gli agricoltori il Generoso non sarebbe come appare oggi, «se il comprensorio è così bello e curato è perché gli allevatori se ne prendono cura».

I cartelloni che saranno verosimilmente posati in luoghi strategici, come le stazioni della Ferrovia del Monte Generoso o nei nuclei della Valle di Muggio, si divideranno in due categorie: «Ci saranno dei cartelloni generali, ma anche dei cartelloni personalizzabili, dedicati ai singoli agricoltori e alle loro attività». Questi ultimi saranno ubicati in prossimità delle varie attività e presenteranno i singoli allevatori, i pascoli, i prodotti, gli animali. «Per dare dei volti al territorio e alle aziende che ne fanno parte».

Allevatori al fronte

Gli allevatori sono anch’essi attori che devono convivere con il lupo. Alcuni di loro per proteggersi hanno dei cani da guardiania (una delle due possibilità, insieme alle recinzioni elettrificate, per tutelarsi dal predatore). Anche per questo si è deciso di affrontare l’argomento a livello generale: «Vogliamo trattare il tema del lupo portandolo sull’agricoltura e le sfide da affrontare. Con l’obiettivo di evitare il più possibile conflitti tra turismo e agricoltura, ma anche di far capire all’escursionista il ruolo cruciale degli agricoltori nel mantenimento della bellezza del Generoso».

Persone e attività

Passiamo alla comunicazione attiva. Il nostro interlocutore definisce così l’intenzione di organizzare delle visite guidate dai vari allevatori attivi sul monte. «Per far conoscere personalmente gli allevatori, i loro animali (magari anche i cani) e i prodotti, con pure degustazioni». Ma anche per parlare delle sfide che hanno caratterizzato la professione e la caratterizzano tuttora. Sfide di cui fa parte la convivenza con il lupo. «Vorremmo fornire a chi si reca sul Generoso gli strumenti per leggere meglio il territorio, capirlo meglio, ma anche apprezzarlo e rispettarlo di più», conclude Scettrini.

Il gruppo di lavoro ha tracciato la sua via, per il Generoso è il primo passo verso la convivenza di tutti con il lupo.