Luganese

Sul sentiero di Gandria con occhi diversi: cento piante tutte da scoprire

L'ex consigliere comunale Nicola Schoenenberger ha scritto un libro sulle specie presenti lungo il percorso: «È qui che ho capito di voler fare il botanico» – Frecciata alla politica sul futuro posteggio per le moto: «Uno scempio»
© CdT/Gabriele Putzu
Giuliano Gasperi
09.07.2024 06:00

«È la pianta dei contrasti. Fiorisce quando il resto della flora è quiescente. Porta l’appellativo niger, nero, ma i suo fiori sono completamente bianchi. La chiamano rosa di Natale, ma con le rose non ha nulla a che vedere e neppure con la natività, visto che il suo veleno causa la morte per arresto cardiaco». Tranquilli: non tutte le quattrocento piante selvatiche presenti lungo il sentiero di Gandria hanno le inquietanti qualità della Helleborus niger, detta anche Elleboro bianco o Radice d’Ippocrate. Si possono quindi scoprire da vicino, magari con il prezioso aiuto di un libro: s’intitola Piccola flora del Sentiero di Gandria ed è la prima guida botanica dedicata a una delle aree naturalistiche più interessanti in Svizzera. Promossa dalla Città in collaborazione con le Edizioni Casagrande, la pubblicazione porta la firma di Nicola Schoenenberger, direttore dei Conservatoire et Jardin botaniques di Ginevra ed ex consigliere comunale di Lugano. L’autore aveva già curato una serie di schede sulle specie che crescono nella zona per il progetto «Lugano al verde»; schede poi adattate per il nuovo volume, che offre approfondimenti su cento piante con foto scattate sul posto. Per Schoenenberger, al di là di ogni discorso scientifico, non si tratta di un luogo qualunque. «È frequentando questo piccolo ma straordinario nastro di terra, che ho capito di voler fare il botanico. Ci vado fin dai tempi del liceo, e là ho iniziato a chiedermi come si chiamavano quelle specie, quali storie raccontavano. Mi affascinavano le piante succulente come Agave e Opunzia, che sono le più esotiche, poi col tempo ho imparato ad apprezzare delle perle rare come la Ruta, la Frassinella e la Blackstonia perfoliata, che cresce ogni primavera solo in uno o due punti del sentiero». Un sentiero, quello di Gandria, che rappresenta uno scrigno ideale dove custodire questi gioielli della natura. Lo è per diverse ragioni. Ad esempio perché snodandosi «lungo un percorso esposto a Sud, ai piedi di ripide pendici o di falesie a strapiombo sul lago e in posizione riparata dai venti», il comparto «gode di un microclima fra i più caldi di tutta la Svizzera». Ci sono poi ragioni geologiche legate al fatto che il suolo calcareo favorisce lo sviluppo «di una flora più differenziata, dove raramente una specie domina sulle altre». Ha influito positivamente anche la costruzione, dal dopoguerra, di molte ville monofamiliari, i cui giardini hanno favorito la diffusione di determinate specie nell’ambiente circostante, e un ruolo lo hanno avuto anche le attività agricole, alle quali si deve la presenza, per esempio, di ortaggi inselvatichiti e di piante ruderali. La domanda successiva è come valorizzare questo patrimonio, considerando che una sessantina delle quattrocento specie del luogo sono minacciate o potenzialmente minacciate, e una quindicina protette a livello federale o cantonale. «Un’ottima strategia – osserva Schoenenberger – è la gestione naturalistica del sito, che passa dalla tutela della biodiversità e dalla lotta alle specie neofite invasive. Questo la Città lo fa da tempo». Buono.  

Meno buono, secondo il nostro interlocutore, il fatto che il Comune voglia realizzare un parcheggio per le moto nei primi metri del sentiero. «È uno scempio: se fossi ancora in politica lo combatterei. La flora interessante comincia già là. In generale, chi passeggia lungo via Cortivo è spesso in conflitto con le auto. Tutelando i pedoni, si potrebbe attirare un maggior numero di persone».

Un battello speciale

Schoenenberger presenterà il suo libro giovedì 18 luglio alle 18.30 alla Bottega di Gandria alla presenza del sindaco Michele Foletti e dell’editore Fabio Casagrande. Seguirà un rinfresco. Inoltre, un battello partirà per Gandria alle 18 dal pontile del Centro, per poi tornare alle 20.30 (gli interessati si annuncino entro il 14 luglio a [email protected] o allo 058/866.70.99).