Morbio Inferiore

Sulla scena del delitto: giornata di ricostruzioni

Nell’abitazione di via Campo sportivo, oltre agli inquirenti, era presente l’uomo accusato di assassinio – Nelle ore di sopralluogo sono stati ripercorsi tutti i momenti che, quella mattina del 26 novembre scorso, hanno portato alla morte di una donna, sua parente
© CdT / Chiara Zocchetti
Stefano Lippmann
22.03.2025 06:00

In via Campo sportivo a Morbio Inferiore è, all’apparenza, la solita tranquilla mattinata. Un uomo porta a spasso il proprio cane. Una donna in tuta, che cammina a passo sostenuto, si sta verosimilmente allenando. C’è anche un nonno che, armato di passeggino, porta a spasso il nipotino. Poi, attorno alle 9.15, lungo la via sbucano tre gruppetti di persone. E la polizia. Si scorgono, chiaramente, la procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis e i suoi collaboratori. Qualche istante più tardi spuntano anche due ispettori della Cantonale. Dall’altro capo della via si avvicina, accompagnata presumibilmente da una collega, l’avvocata Maria Galliani. Poco dopo arriva anche un furgone della polizia con a bordo due agenti. Un’altra auto della polizia, scopriremo più tardi, è già parcheggiata all’interno di un garage, lasciato aperto, dell’abitazione al centro delle attenzioni. Quella di ieri, a tutti gli effetti, è stata una giornata cruciale per gli inquirenti: in programma c’era infatti il sopralluogo nella villetta dove a novembre è stata uccisa una donna. Giornata durante la quale è stata eseguita la ricostruzione dei fatti. Nel corso della mattinata abbiamo visto più volte gli inquirenti fare «dentro e fuori» dall’abitazione: chi scendeva in garage, chi si fermava sul terrazzino a parlare. Poi qualche telefonata. Ma le attenzioni erano rivolte soprattutto all’interno della casa. Anche perché, come detto, c’è da ricostruire la dinamica dei fatti che ha portato un uomo ad uccidere la cognata. Uomo che, ieri, era presente sulla scena del delitto.

L’allarme, il delitto

La mente torna a questo punto alla mattina del 26 novembre. Diverse persone, anche cittadini comuni che si mettono a disposizione per intervenire in caso – ad esempio – di arresto cardiaco, ricevono l’allarme sul proprio telefonino. Nella villetta di via Campo sportivo, però, non ci sarà nulla da fare. Non si tratta di un arresto cardiaco. Quando i primi soccorsi entrano nell’abitazione lo scenario è ben diverso: sangue e una donna riversa a terra, senza vita. In casa c’è anche il 68.enne, cognato della vittima. Ben presto si scoprirà che, con ogni probabilità, è stato lui a causare la morte della donna: una cittadina italiana la quale, anche per ragioni di assistenza medica, si era trasferita da qualche tempo dalla sorella, ossia la moglie del 68.enne.

Alle 13.12 la Polizia cantonale dà le prime informazioni: «Poco prima delle 10.30, in un’abitazione di via Campo Sportivo a Morbio Inferiore è stato rinvenuto il corpo privo di vita di una 65.enne cittadina italiana residente in Italia». Sul posto «sono intervenuti agenti della Polizia cantonale e, in supporto, della Polizia comunale di Chiasso, nonché i soccorritori del Servizio Autoambulanza Mendrisiotto (SAM) che non hanno potuto far altro che constatare il decesso della donna. Sono in corso accertamenti d’inchiesta per stabilire le modalità ed eventuali responsabilità in quanto avvenuto». Qualche ora più tardi, alle 17, giunge un complemento d’informazione: «Il Ministero pubblico e la Polizia cantonale comunicano che è stato fermato un 68.enne cittadino italiano domiciliato nel Mendrisiotto la cui posizione è al vaglio». Il cerchio si stringe. Il giorno seguente viene confermato l’arresto dell’uomo: è accusato di omicidio intenzionale. La sua posizione si aggrava ulteriormente perché qualche giorno più tardi l’ipotesi di reato mossa nei suoi confronti diventa assassinio. L’uomo – difeso dall’avvocata Maria Galliani – da allora si trova in carcere. Nei suoi confronti è stata anche disposta una perizia psichiatrica. Si perfeziona la ricerca del movente, cosa abbia spinto l’uomo a compiere l’efferato gesto. Forse, è trapelato, l’esasperazione data dalla situazione che stava vivendo. La prima azione, ciò che è successo sulle scale, l’aggressione finale: gesti, azioni e scenari, come detto, ripercorsi ieri mattina. Insieme all’autore del delitto.