Maltempo

Sulla Vallemaggia «temporali di intensità eccezionale»

Luca Panziera di MeteoSvizzera: «Quantitativi totali superiori ai 200 mm nella zona più colpita, inoltre il fenomeno è stato molto poco esteso e difficile da prevedere»
Michele Montanari
30.06.2024 11:30

I forti temporali di questa notte sulla Vallemaggia hanno provocato la morte di due persone (attualmente c’è ancora un disperso) e danni importanti, tra cui il crollo del ponte di Visletto. Ma cosa ha scatenato un disastro del genere? MeteoSvizzera, ieri mattina, aveva diramato una preallerta di livello 4, segnalando l’alta probabilità di fenomeni violenti. Trattandosi di una preallerta, non è stato possibile localizzare con anticipo la regione che sarebbe stata colpita dai forti temporali. Almeno fino alle 21, quando poi sono stati diramate ripetute allerte meteo.

Luca Panziera di MeteoSvizzera LocarnoMonti, contattato dal CdT, spiega: «A livello meteorologico, si è formata una linea di temporali quasi stazionari, come si verifica abbastanza frequentemente proprio sulla regione della Vallemaggia, ma anche sull'Alta Leventina e pure la Val Bedretto. Come detto, non è un fenomeno nuovo, ma ad essere eccezionale questa volta è stata l'intensità dei temporali. Si parla di quantitativi totali superiori ai 200 mm nella zona più colpita, che è proprio quella attorno a Cevio, a Cavergno e Bignasco». Di fatto, i temporali si sono spostati da sud-ovest verso nord-est e hanno continuano a passare sulle stesse regioni, dove hanno prodotto danni e precipitazioni maggiori.

Il meteorologo aggiunge: «L'intensità è stata davvero eccezionale in quanto abbiamo avuto degli accumuli che in 5 ore hanno portato ai quantitativi che citavo in precedenza. A livello di quantitativi l'Alta Vallemaggia è stata un po’ l'epicentro, però abbiamo registrato piogge intense fino ad Airolo. Anche lì abbiamo avuto accumuli rilevanti: la nostra stazione ha misurato 133 mm in 24 ore».

Un’altra caratteristica dei temporali della scorsa notte, oltre all’intensità, è stata l’estensione limitata, secondo Panziera, che conclude: «Sono fenomeni molto poco estesi, infatti a Locarno sono caduti pochi millimetri d’acqua. Ci sono differenze molto importanti tra una zona e l'altra. E questo rende ancora più difficoltosa la previsione di questi eventi».

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